Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010
DOSSIER 38 MC MAGGIO-GIUGNO 2010 critica che, durante la terza deca- de del Novecento, si produsse un conosciuto come « guerra criste- ra » (1926-1929). I martiri di quel- la ribellione si contano a decine. Molti di essi sono stati dichiarati beati e santi e per varie decadi ispi- rarono ampi settori della Chiesa. Una delle figure più conosciute è stato il padre Miguel Agustin Pro, fucilato per ordine delle stesso pre- sidente Calles (1927) (7). La fine del monopolio (e i «Legionari di Cristo») In tutto questo, il cattolicesimo uscì rafforzato. Ma nulla dura per sempre. Armando Garcia Chiang, in uno studio pubblicato nel 2004, scrive (8): «Oggi, il monopolio re- ligioso del cattolicesimo è finito o, per lo meno, conosce un innega- bile ridimensionamento, dando luogo a un processo di ricomposi- zione che si manifesta in una cre- scente diversità religiosa e nelle differenti posizioni che si riscon- trano in seno alla Chiesa cattolica». Effettivamente, stando agli ulti- mi dati ufficiali di cui disponiamo, il Censimento della popolazione del 2000, il numero dei cattolici già sta sotto il 90 per cento e continua a scendere. Al contrario, il numero dei protestanti-evangelici, dei gruppi paracristiani, dei movimen- Dal dicembre 2008 LA CONSOLATA IN MESSICO L’Istituto dei missionari della Consolata ha aperto in Messico due comunità, a Guadalajara e Tuxtla Gutiérrez. Ne fanno parte laici e sacerdoti di sei diverse nazionalità. I missionari della Consolata sono arrivati in terra messi- cana il primo dicembre 2008. Il proposito è di dare ini- zio alla missione dell’Istituto in questo paese. La conformazione del gruppo riunisce in sé quelle caratte- ristiche di interculturalità e internazionalità che caratte- rizzano i missionari della Consolata. Ci sono infatti laici (uomini, donne e bambini) e sacerdoti, provenienti da 3 continenti e 6 diversi paesi: El Salvador, Brasile, Colombia, Etiopia,Venezuela e Italia.Tutti uniti nel segno della missione. In Messico abbiamo creato due comunità, una al Sud ed una al Centro. La prima si trova nella città di Tuxtla Gutiérrez, capitale dello stato del Chiapas con circa 600 mila abitanti. Ad essa appartengono i padri Noé Antonio Romero (salvadoregno) e Ronildo Franca (brasiliano), nonché la laica María Elsia Chavarría (co- lombiana). Vivono nella comunità di San Felipe de Jesús, che appartiene alla parrocchia del Divin Bambino, Questa si trova in un vasto territorio perife- rico di 45 mila abitanti. Da qui si è iniziato un cammino di accompagnamento ed animazione missionaria delle comunità. Allo stesso tempo, il gruppo della Consolata ha offerto il proprio appoggio all’arcidiocesi di Tuxtla, svolgendo animazione missionaria per i se- minaristi e i sacerdoti diocesani. In questo primo anno di missione, la comunità ha svolto un intenso lavoro per conoscere la realtà del Sud del paese, di questo Messico meticcio ed indi- geno, povero e molte volte dimenticato dalle istitu- zioni pubbliche. Dopo questo anno (2009) di cono- scenza ed incontro, c’è il progetto di seguire una co- munità indigena e contadina, a pochi chilometri dalla città. Allo stesso tempo, l’arcidiocesi di Tuxtla ha invi- tato i missionari della Consolata ad integrare la pro- pria équipe di animazione missionaria. L a seconda comunità si trova a Guadalajara, nello stato di Jalisco. È formata dai padri Abishu Morke (etiope), Alessandro Conti (italiano) e dalla fami- gliaWilmer (venezuelana e composta da chi scrive, mo- glie e due bambini, Francisco Javier e Andrés Miguel). La comunità si trova nel territorio della parrocchia di Juanacatlán a San Antonio de Juanacaxtle, un paesino di circa 1.500 abitanti, non lontano da Juanacatlán e da El Salto, città di 25 mila abitanti. Di ambiente rurale, l’economia del paese si basa sull’allevamento e la colti- vazione del mais e di vari prodotti ortofrutticoli. La gente è semplice, ma molto amabile ed aperta. Pur es- sendo un paesino di campagna, San Antonio de Juanacaxtle ha una bella ed ampia chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova, due scuole federali e un colle- gio cattolico, oltre alla comunità religiosa delle sorelle francescane di Gesù crocefisso. Appena fuori del paese, vicino alla nostra casa, c’è l’antico seminario dei gesuiti, adibito ora a casa per esercizi spirituali. Noi ci siamo inseriti nella comunità a poco a poco. Francisco Javier e Andrés Miguel stanno vivendo que- sta esperienza, partendo dalla loro condizione di bam- bini, a scuola, in mezzo ai loro coetanei. Per parte no- stra, abbiamo appoggiato la parrocchia sia in sede che nei villaggi vicini. Inoltre, abbiamo realizzato seminari sui valori con gli adulti ed incontri con i bambini. Da alcuni mesi, abbiamo iniziato un processo di ani- mazione e formazione missionaria con i giovani di San Antonio, La Alameda, Cofradía, Juanacatlán e El Salto. In questo 2010, stiamo lavorando per rafforzare la comunicazione con un programma radiofonico set- timanale ( Ondas misioneras ) e con una rivista di infor- mazione, formazione e animazione missionaria ( Acción misionera ). Allo stesso modo, vogliamo speri- mentare le dinamiche delle scuole di perdono e ricon- ciliazione (1). JoséWilmer Hernández (1) «Escuelas de perdón y reconciliación» (Espere), speri- mentate in Colombia dai missionari della Consolata. Si veda: www.missioniconsolataonlus.it .
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