Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010
DOSSIER 32 MC MAGGIO-GIUGNO 2010 ( Acción Nacional ) di condurre una lotta parziale contro il narcotraffi- co, privilegiando gli interessi di al- cune famiglie a scapito delle altre; visto con sospetto dalle organiz- zazioni non governative, dall’op- posizione di sinistra e da impor- tanti settori della chiesa cattolica, soprattutto per aver riempito le strade delle città del nord di mili- tari armati, in un paese che non aveva mai visto uscire i soldati dal- le proprie caserme, salvo nelle oc- casioni ufficiali delle sfilate com- memorative; criticato da più parti per non aver saputo mantenere le promesse elettorali del 2006 quan- do, in circostanze per lo meno so- spette, aveva letteralmente strap- pato la vittoria al suo contendente di sinistra, il perredista (candidato del Partido de la revolución demo- crática ) Andrés Manuel López Obrador; travolto dalla crisi eco- nomica mondiale che ha spinto il Messico sempre più in basso in tut- te le graduatorie delle economie del mondo. C’èchi lo giustifica, chi lo scusa, chi lo difende, chi lo com- prende, chi lo spiega - come per- sona e come presidente -, chi, ov- viamente, lo condanna, ma tutti – senza grandi eccezioni - ricono- scono che, dietro la sua presiden- za, si nasconde un’impressionan- te catena di insuccessi. L’undicesimo mercato del mon- do (sono dati del World economic forum , Foro economico mondiale) è scivolato inesorabilmente al 110° posto per quanto riguarda la crea- zione e il mantenimento di posti di lavoro. Ora, se pensiamo che il sa- lario minimo, in questa economia neoliberale tanto sofisticata, è an- cora fermo a poco più di 2 euro al giorno (60 euro al mese, tanto per intenderci), l’incapacità di soste- nere o favorire un mercato del la- voro efficiente o per lo meno vivo, appare in tutte le sue sfaccettatu- re veramente mostruosa. Certo, lo stesso Foro Economico attribuisce molta della responsabilità di que- sto tracollo al problema dell’insi- curezza: su 134 Paesi presi in con- siderazione, il Messico è 127° per incidenza del crimine organizzato, 125° per il tasso di violenza e 124° per la sfiducia dei cittadini nelle forze di polizia. Ecco, com’èpossi- bile creare posti di lavoro in un paese dove non si crede più in nul- la, neanche nei supposti tutori del- l’ordine, dove non si crede nella politica, nei partiti, nel potere giu- diziario, e neanche nella chiesa cattolica, macchiata e vituperata per i molti, troppi casi di pedofilia? Se non si crede più, allora il paese diviene un progetto senza futuro, e se non c’è futuro, chi vuole inve- stire nel lavoro o è un pazzo o ha tutto da guadagnare dal caos e dal- la crisi. I buchi della scuola pubblica, gli imbrogli della privata La situazione, messa in questi termini, appare veramente allar- mante. Troppa corruzione; troppo po- pulismo quando occorre il rigore e troppo rigore quando sarebbe ne- cessario ascoltare l’opinione della gente. In questa confusione strut- turale, che è poi confusione del tessuto democratico, investire più del 5% del Pil in educazione, dato che colloca il Messico al 35° posto della classifica stilata dal Foro, non mette il paese al sicuro dalle criti- che per le pessime condizioni del- la scuola elementare a livello na- zionale: il 6% di tutti gli averi di un popolo per essere considerati uno dei peggiori paesi dove un bambi- no possa studiare, con un disono- revole 122° posto. Un’altra pietra sul cammino disastrato dei messi- cani verso un futuro migliore. Basti pensare che esistono scuo- le pubbliche, letteralmente sper- dute, lontane da tutto, lontane an- che dai centri abitati, senza luce e senza acqua corrente, ma dotate incredibilmente di lavagne intelli- genti e computer pagati dallo sta- to, che vengono – per ovvie ragio- ni - abbandonati in una stanza, perché senza energia non c’è in- telligenza che tenga e la tecnolo- gia avanzata, in queste condizioni di massima arretratezza, diviene un vero e proprio monumento alla stupidità umana. A fronte di tutto questo sperpero di denaro, i mae- stri messicani – stretti come sono nella morsa mortale di un sindaca- to completamente appiattito in- torno a un governo che ne è perfi- no ostaggio – si ritrovano a com- battere la battaglia quotidiana per dare una minima alfabetizzazione a gruppi multilivello di 45 alunni appartenenti - per esempio - al 3°, al 4° e al 5° anno, dei quali - sem- pre per fare un esempio - 5 sono affetti da problemi di varia gravità come la cecità o la sordità totale. Senza un minimo di aggiornamen- to, con stipendi da fame, gli agen- ti privilegiati per la formazione dei cittadini di domani sono costretti a pensare come portare sempre e comunque a casa il pane quotidia- no, per loro e per le proprie fami- glie, piuttosto che alla tanto sban- dierata qualità educativa. Questa situazione tragica dell’e- ducazione pubblica, che esclude dal ristretto gruppo dei privilegia- ti della scuola di qualità, tutti co- loro che non possono permettersi l’iscrizione alle poche istituzioni Città del Messico: un edificio dell’Uni- versidad Nacional Autonoma de México, famosa anche per mosaici e sculture. Pagina accanto: l’interno di una maquiladora .
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