Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010

26 MC MAGGIO-GIUGNO 2010 DOSSIER L’ uomo più ricco del pianeta si chiama Carlos Slim Helú ed èmessicano.La sua fortuna deriva principal- mente dal settore delle telecomunicazioni (1).La rivi- sta patinata Forbes , che ogni anno stila la classifica dei mi- liardari, attribuisce a Slimun patrimonio di 53,5miliardi di dollari,maggiore di quello di Bill Gates, il fondatore di Mi- crosoft (2). Per comprendere la cifra e avere un termine di comparazione apprezzabile, anche se molto grezzo, dicia- mo che il reddito pro-capite dei 112 milioni di messicani è pari a circa 14.500 dollari all’anno (3). O ancora che, secon- do cifre ufficiali,circa il 20%dei messicani vive con due dol- lari al giorno e circa l’8%con un dollaro (4).Sono 54,8milio- ni i messicani che vivono sotto la linea della povertà,pari al 51%dellapopolazione.Le cifre sono freddee sempreunpo’ discutibili,ma fotografano una situazione che è tale da 200 anni, tanti quanti sono gli anni di questo paese. Una situa- zione che si può descrivere con un termine: diseguaglian- za . Tra i 30 paesi che appartengono all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), il Messico è di gran lunga il paese più diseguale (5).Senza scomodare gli indici (6), cosa significa concretamente? Che, ad esem- pio, un abitante di Guadalajara o di Monterrey ha un livello di reddito (edi opportunità) comparabileaquellodi unpae- se ricco,mentre un indigeno del Chiapas o un abitante de- gli stati di Oaxaca o Guerrero si avvicina agli standard dei paesi più poveri del mondo. Queste diseguaglianze si sono accen- tuate nel corso del 2009, anno nero per l’economia messicana, che è stata la peggioredell’AmericaLatinaedunadel- lepeggiori delmondo.Secondocifrego- vernative, il Prodotto interno lordo ( Pro- ducto interno bruto , Pib) del paese è ca- duto del 6,5%, il dato peggiore degli ultimi 77 anni (7). I l Messico è un po’ come l’Argentina degli anni Novanta: un paese dove si è applicata in toto la dottrina neoli- berista del « meno stato,piùmercato ».La massima è stata applicata con diligen- za. In particolare, il mercato ha trovato il proprio humus in due strumenti: le maquiladoras (maqui- las) e il trattato di libero commercio con Stati Uniti e Cana- da (Nafta). Le maquiladoras sono nate alla metà degli anni Sessan- ta, ma si sono sviluppate nelle forme attuali soprattutto a partiredagli anni Novanta.Cosa sianoèprestodetto.Si trat- tadi fabbrichedi proprietà statunitenseo stranieraoperanti in territoriomessicano e sottoposte a normative particolar- mente favorevoli per gli investitori. La proprietà può im- portare componenti (ad esempio, un circuito elettronico, una lente, una scocca), semilavorati o materie prime senza tassazione e, dopo la lavorazione nella maquiladora , può esportare i prodotti finiti (ad esempio, un televisore, una macchina fotografica oun cellulare) senza alcuna tariffa su- gli stessi. ATijuana, famosa città al confine con la California,ci sono parecchie decine di maquiladoras . Tra esse si incontrano marchi illustri come Sony, Samsung, Pioneer, Sanyo, Philips. Nella vicina San Diego, città californiana, si trovano invece società che offrono i propri servizi alle imprese interessate ad aprire maquiladoras in territorio messicano. Ebbene, tra i benefici declamati si dice che «mediamente i clienti pos- sono aspettarsi di risparmiare fino al 75%dei costi del lavo- ro quando operano inMessico» (8). Il 75% è effettivamente un gran risparmio e cosa importa se esso è ottenuto attra- verso lo sfruttamento di lavoratrici e la- voratori. Molte altre maquiladoras sono a Ciudad Juárez, al confine con El Paso (Texas) e drammaticamente famosa per la violenza che la caratterizza. Come ha scritto Gennaro Carotenuto, nelle maquiladoras «1,2 milioni di lavo- ratrici e lavoratori consumano la vitaper pochi spiccioli e nulla apportano all’e- conomia del paese. Dalle maquiladoras infatti partono il 47% delle esportazioni lasciando inMessicouncontrovalorepa- ri ad appena il 3% del Pil» (9). L’ altro strumento politico-econo- mico inventatodal neoliberismoè il Trattato di libero commercio 200 anni del Messico Caratterizzato da ingiustizie ataviche, schiacciato dal Trattato di libero commercio (Nafta), attraversato da violenze apparentemente irrisolvibili, indebolito dalla corruzione del potere, il Messico è la patria dell’uomo più ricco del mondo... di Paolo Moiola FRIJOLES, TORTILLAS E CELLULARI I

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=