Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010
MC MAGGIO-GIUGNO 2010 17 ovvero era iniziata la Seconda Guer- ra Mondiale, che ha lasciato sul suolo polacco tremilioni di vittime, la metà delle quali di origine ebraica.A testimoniarlo sono le tracce che o- gni attento viaggiatore può trovare oggi mentre percorre le strade di Danzica,Cracovia,Wroclaw, eVarsa- via, appunto.Tracce che parlano di un ritorno alla normalità che non si- gnifica affatto oblio degli orrori del passato, anzi. L’esempio arriva dalla stessaVarsavia: sopravvissuta,que- st’ultima più che le altre, alla più infa- me delle punizioni, la distruzione quasi totale (almeno il 90%degli e- difici), compiuta dai nazisti poco pri- ma della loro fine, oggi, grazie ai fon- di della solidarietà mondiale, la capi- tale polacca è rinata: il centro è perfetto e ricostruito esattamente come prima,pietra dopo pietra. Ebbene,di Varsavia si ricorda soprat- tutto il Ghetto, la parte di città dove vennero prima internati poi ridotti allemalattie e alla fame, infine de- portati, centinaia di migliaia di citta- dini ebrei.Quel Ghetto il cui muro di cinta è stato quasi completamente cancellato dai tedeschi,per nascon- derne la malvagità.Alcuni pezzi di muro sono rimasti, e tutto attorno sono rifiorite le case, gli apparta- menti, la vita quotidiana: quei pezzi sono lì, a monito, seminascosti tra i palazzoni,ma presenti,perché ap- partengono alla città. Lo sa bene Mieczyslaw, 88 anni, che è divenuto il «custode» della parte di muro che costeggia la sua palazzina al numero 55 di Ulica Sienna, e che ci viene in- contromentre siamo intenti a fissar- ne i mattoni rossi erosi dagli anni. «Sono stato io a chiedere al Governo di preservarlo così com’è», spiega con tanto di biglietto da visita e con occhi azzurri che rimandano a lonta- ni ricordi: «Nel 1942 facevo parte dell’Esercito nazionale polacco, lot- tavo contro i nazisti,mi hanno fatto prigioniero i russi di Stalin e sono fi- nito in un gulag in Siberia per tre an- ni, denutrito e al gelo: ogni regime totalitario è unmale assoluto». Libe- rato, è tornato nel suo quartiere e l’ha trovato raso al suolo, tranne quel pezzo di recinzione del Ghetto. «Ho fatto di tutto affinché non venisse tolto e portato in chissà qualemu- seo: ci appartiene, serve a non di- menticaremai - continua Mieczy- slaw - è quello che ripeto soprattut- to alle nuove generazioni». Skateboard sulla storia La sua Polonia,dalla fine della guer- ra, è passata sotto ogni tipo di sfida: dai rigidi anni del comunismo, ab- battuti nel 1989 grazie al movimen- to sociale Solidarnosc di LechWale- sa e l’appoggio costante del «papa polacco»,Giovanni Paolo II, ai gover- ni di destra degli ultimi anni, non sempre limpidi nella gestione della res publica (l’ultimo scandalo, con conseguente rimpasto di Governo, è dell’ottobre 2009, legato a una legge sul gioco d’azzardo). «Per fortuna siamo entrati nell’Unione europea», sussurra l’anziano reduce di guerra. Dice parole sacrosante: la spinta del- l’adesione alla Ue, avvenuta nel 2004 e seguita a quella della Nato nel 1999, ha rimesso inmoto un’econo- mia che era ferma da tempo.Oggi il turismo è ai massimi storici, vengo- no stranieri da Nord e Centro Europa ma soprattutto sono gli stessi polac- chi a godersi le vacanze inmassa, co- me accadeva in Italia pochi decenni fa. Sulle spiagge e fra le dunemae- stose che «mangiano» la foresta a MISSIONI CONSOLATA A sinistra, iI porto di Danzica, sede dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il primo settembre del 1939. Sopra, ragazzi che ballano la break- dance in piazza a Olsztyn, cittadina nel nord della Polonia nei pressi di Danzica.
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