Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010
POLONIA come racconta l’epico film «I dannati di Varsavia». «Ma come, festeggiate una sconfitta?», gli si chiede. «Certo, perché è stata la reazione d’orgoglio più grande che il nostro popolo ab- bia mai avuto. È sentita da tutti, gio- vani compresi».C’è da credergli. L’at- mosfera è davvero bella.Ma, essen- do una commemorazionemilitare, manca qualcosa a cui si è soliti assi- stere. «Una parata? No, non la faccia- mo», spiega il signore. «Meglio ricor- dare le cose tramite l’evocazione dei momenti veri, vicini alla gente, ecco il perché dei bambini staffette parti- giane (che in Polonia sono eroi na- zionali, con una statua che li celebra in ogni grande città, ndr ),del rancio e tutto il resto. Il ricordo appartiene a ognuno di noi, dobbiamo esserne parte».Unmodo di commemorare che, in fondo, rispecchia l’anima di uno stato, la Polonia,dove giusto 70 anni prima era «caduto» il mondo, cio», la razione di cibo in tempi di guerra. E non è tutto, c’è anche il campo base della Croce rossa inter- nazionale, ai piedi della chiesa di Santo Stefano, con le infermiere pronte a misurare la pressione e prendersi cura di chi ha problemi fi- sici. Ancora: giri l’angolo e trovi una trincea, con i soldati, armi a terra, che cantano e sbevazzano attorniati dai civili.A questo punto, viene normale chiedersi se sono impazziti tutti da queste parti.Menomale che accorre in aiuto un gentile anziano in unifor- me che, in tedesco (il polacco è una lingua piuttosto difficile da imparare per gli stranieri e i locali conoscono moltomeglio la lingua tedesca di quella inglese), spiega che siamo di fronte alla commemorazione dell’in- surrezione di Varsavia, avvenuta ad opera di Esercito e cittadini nell’ago- sto del 1944 e soffocata tragicamen- te qualchemese dopo dai tedeschi, L a staffetta partigiana Tomasz, 8 anni, sfreccia correndo tra le macchine per le vie del centro di Varsavia con elmetto e tenuta mi- litare. Ha unmessaggio scritto ur- gente da consegnare: «Polacchi siate uniti, l’occupazione nazista non avrà lunga vita», recita il testo.Qualcosa non torna, siamo nel 2009 inoltrato. Ma poco più in là ci cattura un’ulte- riore scena d’altri tempi: un carro ar- mato, vari soldati attorno, emolta gente comune, tutti in fila per il «ran- SEMBRA IERI …anzi no testo e foto di Daniele Biella Le tragedie di ieri e di oggi Mentre il paese cerca di reagire dopo l’incidente aereo del 10 aprile 2010 in cui ha perso in un solo colpo il presidente e le più alte cariche dello stato, in occasione delle celebrazioni per il settantesimo anniversario dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale, andiamo a ritroso nel tempo. Un’opportunità per parlare di una Polonia che cambia alla velocità della luce. E che, dal 2008, è terra di missione anche per i missionari della Consolata.
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