Missioni Consolata - Maggio/Giugno 2010
KENYA 12 MC MAGGIO-GIUGNO 2010 gi ad uso dei turisti, hanno certa- mente diminuito o esaurito le aree di pascolo,mentre i punti di acqua sono rimasti sempre gli stessi. Su questa realtà normalmente conflit- tuale, che diventa esplosiva in tem- pi di siccità, hanno poi soffiato i po- litici e coloro che fanno soldi sulla vendita delle armi o il contrabban- do del bestiame rubato. Verso Est, nel campo di Bendera È in questa situazione che sono arrivato a Baragoi l’anno scorso alla vigilia della festa del Corpus Domi- ni. Finito il breve pranzo, il diacono (ora sacerdote della diocesi di Mara- lal) Raphael Lelosoli mi accompa- gna al campo di Bendera (parola ki- swahili che significa bandiera), po- chi chilometri fuori del paese, vicino alla pista di atterraggio. Abituato a vedere le piccole manyatte dei Sam- buru, che normalmente sono un doppio recinto concentrico con po- che capanne (abbastanza per un uomo e le sue mogli), resto esterre- fatto al vedere la distesa di capanne e recinti spinosi che si presenta da- vanti a me. Bendera non è una manyatta ,ma un vero grande villag- gio dove oltre 3.000 Samburu vivo- no gomito a gomito, prigionieri di una paura che li obbliga ad una vita in uno spazio ristretto e controllato. Non è facile spiegare quel che ho visto e anche le foto possono dare l’impressione sbagliata ( il bello del disastro! ) una volta stampate o viste su uno schermo. Il campo è semide- serto, perché, essendo primo pome- riggio, tutto il bestiame è ancora al pascolo, i giovani sono fuori a far la guardia, i vecchi chiacchierano al- l’ombra delle poche piante o gioca- no al ntotoi , i bambini non sono an- cora usciti da scuola, le ragazze so- no al fiume per l’acqua e le donne in cerca di legna o non ancora tor- nate dal mercato. Raphael mi fa in- contrare il catechista locale, poi, do- po aver girato tra le capanne e i mil- le recinti per le capre e mucche, ci dirigiamo direttamente al lagga Ba- ragoi ( lagga è un fiume stagionale, Campo di Bendera: bambine pronte al rientro dopo aver fatto il pieno di ac- qua e legna; attingendo acqua al pozzo scavato nel letto del fiume in secca e gioia dei bambini.
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