Missioni Consolata - Aprile 2010

MISSIONI CONSOLATA altamente incendiabile ed esplosivo. È inoltre indispensabile che il terri- torio ospitante non sia soggetto a movimenti tellurici. Infine, è indispen- sabile una sorveglianza permanente, da parte dell’esercito,per scongiura- re eventuali attacchi a tali siti, il che comporta una militarizzazione delle zone interessate. C’ è da chiedersi cosa intenda- no i suoi sostenitori,defi- nendo l’energia nucleare «pulita e sicura»,con problemi come quelli appena accennati, al momen- to del tutto irrisolti. Soprattutto c’è da chiedersi come si possa definire «sicura» questa tecnologia, dopo la catastrofe avvenuta il 18 aprile 1986 a Chernobyl, che ha lasciato dietro di sé una lunga scia di morte, dovuta all’insorgenza, nelle popolazioni col- pite, di vari tipi di tumori e di leuce- mie, nonché di malattie degli appa- rati respiratorio, digestivo, circolato- rio, del sistema endocrino e di quello immunitario, a cui si sono aggiunte gravissime patologie del sistema ri- produttivo, che hanno portato ad in- fertilità, impotenza maschile, aborti spontanei, complicazioni della gravi- danza (pre-eclampsia, distacco della placenta e anemia), nonché inibizio- ne dello sviluppo fetale. L’incidente di Cernobyl fu la conseguenza di un mix di errori umani, compiuti duran- te un’esercitazione condotta senza criterio, unitamente alla tipologia dei reattori di vecchio tipo e perico- losi. Tuttavia, questo è solo il più noto e catastrofico degli incidenti finora occorsi a delle centrali nucleari,ma certamente non l’unico. Nel 1979 a Three Mile Island, negli Usa, si arrivò quasi alla fusione del nocciolo,mentre nel 1999 un inci- dente analogo interessò la centrale giapponese di Tokaimura e nel 2007 vi fu uno sversamento di liquidi ra- dioattivi in un’altra centrale giappo- nese, quella di Kashiwazaki Kariva, una delle più grandi e moderne del mondo. Come si fa a parlare di im- pianti sicuri, specialmente conside- rando che il loro funzionamento è controllato da uomini e noi sappia- mo bene che l’errore umano è sem- MC APRILE 2010 65 A TTINIDI : sono un gruppo di 14 elementi chimici radioattivi, con numero atomico compreso tra 89 e 103. Partendo dal ca- postipite attinio, la serie, in ordine di numero atomico cre- scente, comprende i radioattivi naturali: torio, pro-attinio, uranio ed i radioattivi artificiali, detti «transuranici» (nettu- nio, plutonio, americio, curio, berkelio, californio, einstenio, fermio,mendelevio, nobelio e laurenzio). F ISSIONE : reazione consistente nella frammentazione di un atomo in due di massa più piccola, a seguito della collisione di un neutrone con il suo nucleo. Da questa reazione si libe- rano altri due o tre neutroni, che vanno a colpire altri atomi, innescando una reazione a catena, la cui velocità aumenta progressivamente e, se non viene controllata come avviene nelle centrali nucleari, porta all’esplosione atomica. P RE - ECLAMPSIA : nota anche come gestosi, è una sindrome caratterizzata dalla presenza, singola o in associazione, di sintomi quali edema, ipertensione o proteinuria in una donna gravida. Si parla di eclam- psia quando, alla sintomatologia clas- sica, si associano le crisi convulsive. La causa non è ancora nota, anche se sono stati individuati da più studiosi dei possibili fattori scatenanti come l’ipertensione essenziale preesi- stente, le patologie renali preesi- stenti, l’eccessivo incremento ponde- rale durante la gravidanza, il diabete ed i fattori immunologici. Ricerche più re- centi hanno dimostrato che un elemento fondamentale nel determinismo della pre- eclampsia è rappresentato da alterazioni a ca- rico della placenta. S CORIE NUCLEARI : con questo termine si indica solitamente il combustibile esausto, derivante dall’attività dei reattori nu- cleari. Esse fanno parte dell’insieme dei rifiuti radioattivi, che comprende tre classi, in base al livello di radioattività: bassa (ad esempio, gli indumenti usa e getta, utilizzati nelle centrali nucleari e il materiale utilizzato a scopo diagnostico o nei laboratori di ricerca),media (incamiciatura del combu- stibile nucleare, impianti di riprocessamento) ed alta (com- bustibile nucleare irraggiato“tal quale”). Le scorie nucleari ad alto livello costituiscono solo il 3%del volume prodotto dalle attività umane,ma contengono il 95%della radioatti- vità. La loro composizione,mediamente, è la seguente: 94% di uranio238, 1%di uranio235, 1%di plutonio, 0,1%di atti- nidi minori (nettunio, americio e curio), 3-4%di prodotti di fissione. Le scorie radioattive decadono nel tempo,ma i tempi di decadimento dei vari componenti sonomolto di- versi: si va dai 300 anni per i prodotti di fissione, ai 10.000 anni per gli attinidi ed ai 250.000 anni per il plutonio. La gestione delle scorie nucleari, al fine di assicurare la mas- sima radioprotezione per la generazione attuale e per quelle future, consta di diverse fasi: riduzione del volume; predispo- sizione alla fase di condizionamento (mediante evapora- zione, filtrazione, ultrafiltrazione, precipitazione, floccula- zione, incenerimento, supercompattazione, a seconda del tipo di rifiuti); condizionamento vero e proprio, cioè immobi- lizzazione in una matrice solida come il cemento, nel caso dei materiali a bassa e media radioattività e come il vetro boro- silicato per i rifiuti ad alta radioattività e successivo posizio- namento in idoneo contenitore; stoccaggio tempo- raneo di alcune decine di anni, per permettere un congruo abbattimento dell’emissione di calore, che caratterizza il decadimento ra- dioattivo; collocazione definitiva in ap- posita struttura, cioè solitamente in de- positi superficiali o a bassa profon- dità, per rifiuti di media radioattività ed in depositi costituiti da formazioni geologiche profonde, per i rifiuti ad alta radioattività. U RANIO : è unmetallo bianco lucido, ad alta densità, chimicamente molto reattivo e, se si trova in stato di fine suddivisione, piroforico. Esso costitui- sce lo 0,0004%della crosta terrestre, quindi è un elemento abbastanza raro. I minerali, in cui si trova in diversi stati di os- sidazione, sono l’uranite, la pechblenda, la bannerite, la davidite e la coffinite. Esso viene uti- lizzato come combustibile per le centrali nucleari e le sue riserve accertate sono tra 2 e poco più di 3 milioni di ton- nellate, al mondo. In natura, l’uranio è presente in 3 isotopi differenti (hanno lo stesso numero atomico, cioè di protoni e di elettroni,ma diverso numero di massa, poiché è diverso il loro numero di neutroni): si tratta dell’uranio234, 235 e 238. Di questi 3 isotopi, l’uranio238 è il più abbondante (99%di tutto l’uranio naturale),ma non è utilizzabile come combu- stibile per le centrali, perché il suo nucleo non si presta alla fissione. È solo l’uranio235, che può partecipare alla reazione di fissione nucleare,ma la sua quantità nell’uranio naturale è decisamente bassa (0,7%), quindi è necessario un arricchi- mento per portare questo isotopo al 3%, nel materiale com- bustibile. (a cura di R.Topino e R.Novara ) Le parole del nucleare

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