Missioni Consolata - Aprile 2010

44 MC APRILE 2010 AUSTRALIA tito anche quando racconta di aver saputo poi che la ragazza era rima- sta incinta di uno scozzese. «Mi ave- vano trasferito quassù, al nord, a 2.000 km da Perth; la ragazza non mi ha aspettato. Lavorai fino al 1985 nella più grande macelleria del pae- se, 12 ore al giorno, dalle 6 del mat- tino fino a sera». Giorgio ha avuto una brava mo- glie, una cinese che aveva bottega a Windham e che gli ha dato tre bravi ragazzi. «Ora è anziana e malata, o- spite in una clinica,mentre i miei fi- gli abitano nella regione,mi vengo- no a trovare e mi aiutano.Ho una pensione di circa 700 euro e ricevo anche 100 euro di pensione dall’Ita- lia». Giorgio è una bella persona, ha occhi azzurri stupiti e mi commuovo sentendolo parlare così bene l’italia- no. Ne ho incontrati altri di italiani così, che hanno lasciato il nostro paese per Argentina e Australia. Hanno portato lontano la loro se- rietà di lavoratori e mi domando che cosa hanno in comune quegli italia- ni vacanzieri che incontrerò poi in aereo, al ritorno a Milano. Crateri Gli amici della spedizione mi han- no raggiunta, dopo 6.000 km di de- serto percorsi in una 4x4 giappone- se. Abiti e auto ricoperti di polvere rossa, sono pronti a ripartire alla scoperta di altri crateri. Uno dei più famosi è quello di Wolfe Creek, il cui con una bottiglia o una latta di birra in mano. Le donne sono scalze, i denti guasti e lo sguardo perduto. I loro lineamenti sono duri, la pelle molto scura. Pare ci siano problemi tra aborigeni puri e i meticci, frutto di incroci avvenuti tra i primi coloni e donne native, che sono poco ac- cettati sia dai bianchi che dal loro popolo.Questi territori sono riserve aborigene,ma le miniere sono sfrut- tate da grossi gruppi minerari. Si e- straggono minerali come ferro, sta- gno, zinco, rame e, nella montagna presso il lago Argyle, i rarissimi dia- manti rosa. Windham Windham è un porto sul profon- do fiordo che collega il mar di Timor con i territori del West Australia.Qui le maree superano i 9 metri e lascia- no lagune bianche di sale. I cocco- drilli di mare sono giganteschi e il porto che un tempo era usato per il bestiame pare abbandonato. «Siete italiani? Di Torino?». Un an- ziano signore mi apostrofa in per- fetto italiano,mentre compro carto- line al post office di Windham. «Mi chiamo Giorgio Pucci, la mia fami- glia era originaria di Lucca. Abitava- mo a Trieste, dove mio padre era maresciallo di polizia. Conosco Tori- no, ricordo la caserma dove ero mi- litare, nel ’41.Dopo la guerra gli in- glesi mi hanno portato a Perth, in- ternato in un campo, e spedito a tagliare i boschi. Avevo una fidanza- ta in città, per due volte sono scap- pato per andare da lei,ma mi ri- prendevano sempre». Sorride diver- Mappa dell’itinerario e il fiordo di Windham. Pagina di apertura: il faro di Coral Bay. fondo ricoperto di fiori selvatici az- zurri, ha un diametro di 800 m. Lo raggiungiamo percorrendo un trat- to della Tanami road , una sterrata che attraversa il deserto più difficile del continente. Piantiamo le tende e ci fermiamo per la notte, per dar modo a Mario, astrofisico dell’osser- vatorio di Pino Torinese, di effettua- re le sue ricerche. Altri quattro cara- van sostano nelle vicinanze, sono tutti australiani che arrivano dal sud, dopo aver percorso le piste se- guite dalle mandrie. La notte è fred- da, illuminata dalla luna piena e le stelle sono meno visibili del solito. Fitzroy Crossing Fitzroy è un fiume che in questo punto scorre tra alte pareti calcaree,

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