Missioni Consolata - Aprile 2010

MISSIONI CONSOLATA MC APRILE 2010 35 E lio Biasi, corporatura robusta, parla deciso, mai fuori luogo. Soprattutto: sa di cosa parla. È il promotore dell’associazione Gruppi volontari per l’affidamento e l’adozione , che opera a Torino e provincia. Il gruppo nasce nel 1982 come gruppo di sensibilizzazione e pro- mozione all’affidamento. Poi nel 1987 passa ad occuparsi di ado- zione perché «il comune ha preso in mano l’affidamento» e diventa associazione. «Abbiamo voluto far nascere un gruppo per aiutare le coppie in difficoltà, sia prima, quando oc- corre seguire tutto l’ iter , sia nel dopo». L’adozione implica problemati- che forti: discriminazione razzia- le, riuscita scolastica, problemi sa- nitari, paura del rifiuto, eccetera. «C’era, e c’è tuttora, questa esi- genza: molte famiglie non sanno a chi chiedere e sono timorose su certe cose». Il metodo: raccontare le proprie esperienze. Elio lo chiama: «auto- mutuoaiuto», ovvero condividere il proprio vissuto su certe temati- che con gli altri, in una dinamica di gruppo. «Certe questioni meno impor- tanti quando i figli sono piccoli, poi con la crescita vengono fuori. A posteriori ci diciamo: se avessi- mo lavorato meglio su alcune co- se, che non abbiamo valutato, probabilmente potevano risolver- si in una maniera migliore. Sono quelle cose che nessuno ti ha det- to. Ci ha sempre animato questa grossa voglia di trasmettere agli altri e di creare dei luoghi dove si potesse parlare di adozione». In seguito l’associazione crea due gruppi, uno per le famiglie che devono adottare e l’altro per chi affronta la post adozione. «L’importante è che le famiglie ascoltino le emozioni da gente che ha già il vissuto e in questo Creare uno spazio dove si possa parlare di adozione. Perché parlare di certe cose non è facile. Nel gruppo le famiglie possono ascoltare le emozioni di gente che ha già vissuto una problematica. E si possono preparare ad ogni evenienza. di Marco Bello ocietà civile UN GRUPPO PER CRESCERE Un’associazione dalla parte delle coppie S Donne in una struttura d’acco- glienza in Etiopia. Si tratta del primo paese africano (e quarto in assoluto) di origine per le coppie italiane.

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