Missioni Consolata - Aprile 2010

MC APRILE 2010 23 Apostolico di Leticia, Vicariato Apostolico de San José del Amazonas, Perú) trascendendo quelli che sarebbe- ro i limiti ufficiali creati dal diritto internazionale. Lavorare a Puerto Leguízamo, significa oggi accettare una logica pastorale diversa, più aperta e sfidante visto e considerato che il territorio su cui si lavora coinvolge comunità e persone abituate a muoversi secondo di- rettrici tracciate dalle esigenze di mercato e di traspor- to ed incuranti dei confini disegnati sulla carta dalle au- torità, tanto politiche quanto ecclesiali. Si aggiunga a tutto ciò, il fatto che molte comunità sono indigene e quindi abbastanza portate a seguire un concetto di zo- nalità flessibile ed incentrato più sulla tradizione e la consuetudine. Una nuova porzione di chiesa È questo il contesto ambientale in cui si inserisce il progetto di padre Eduardo Reyes, giovane missionario della Consolata colombiano, già da tempo impegnato nella pastorale indigena della zona amazzonica del paese e oggi parroco e incaricato, insieme all’équipe pastorale che lo coadiuva, della parrocchia di Nuestra Señora del Carmen di Puerto Leguízamo. Un contesto non facile, che la chiesa locale ha deciso di affrontare attraverso un processo, graduale ma continuo, che sta conducendo alla creazione di un nuovo vicariato apo- stolico in grado di offrire un servizio pastorale migliore, più inculturato e più vicino alla gente di questa zona. È un progetto ambizioso e difficile, impostato sulla «pa- storale di frontiera», strumento di relazione, riconcilia- zione, solidarietà e pace per una terra che, oggi e già da molti anni, è teatro di una delle più lunghe e sanguino- se guerre contemporanee. Mentre si attende la nomina del nuovo vescovo, le parrocchie della zona sono chiamate a preparare il ter- reno, coinvolgendo le forze pastorali già presenti sul territorio nello sforzo di formare tanto agenti pastorali (catechisti), quanto operatori sociali (animatori) in gra- do di accompagnare il cammino integrale delle comu- nità. Queste, a prevalenza indigena, sono composte an- che da coloni provenienti da altre parti del paese e in- sediatisi in passato nel territorio. Padre Eduardo sa che non è un compito facile, so- prattutto per la difficoltà di spostamento dovuta alla particolare geografia del posto che rende estremamen- te difficile il trasporto delle persone, costrette a muo- versi quasi esclusivamente sui corsi d’acqua. Il problema riguarda in modo particolare le piccole comunità che vivono nelle zone meno raggiungibili e più distanti dal centro abitato e dalla parrocchia. «Non si tratta di comunità numerose, a volte sono composte soltanto da poche famiglie - dice padre Eduardo - ma ciò non significa che debba venir meno l’accompagna- mento pastorale. Anzi, a maggior ragione, dobbiamo avvicinarci a questi nostri fratelli che vivono lontani da tutto e con il rischio di venire da tutti dimenticati». Per questi motivi diventa cruciale procedere alla for- mazione di persone capaci di offrire un orientamento umano, sociale e cristiano alle piccole frazioni che sono venute creandosi sulle rive dei grandi fiumi amazzonici della zona. «Con l’équipe che mi accompagna in questo lavoro ci siamo seduti a pensare a come intensificare l’accompagnamento pastorale delle nostre comunità, nonostante la difficoltà che sempre si incontra, nell’ac- «IMBARCARE» LA PAROLA F INALITÀ : il progetto punta a migliorare l’accom- pagnamento pastorale delle comunità veredali della parrocchia di Nuestra Señora del Carmen, formando leader (catechisti e animatori) capaci di aiutare la gente delle varie frazioni nella loro cre- scita umana e di fede. D URATA : triennale (2010-2012). C ONTENUTO : il progetto include quattro punti fondamentali. 1. Convivenza e formazione dei catechisti e degli animatori. Due settimane di formazione per gruppi di 50 leaders comunitari in cui proporre un incontro personale del catechista con Cristo e la sua missione, fornire materiale didattico e formarlo a una solida catechesi inculturata e a una catechesi sacramentale. 2.Materiale didattico, biblico e catechetico. 3.Visita alle comunità da parte degli agenti di e- vangelizzazione. 4. Programmi radio che, con cadenza settimanale, continuino i programmi di formazione delle co- munità, creino fra di esse legami di collabora- zione ed informino su modalità e contenuti del- le convivenze ed altre eventuali attività. cedere a risorse economiche. Abbiamo provato a scri- vere un progetto ( vedi box qui sotto ) triennale che spe- riamo, con l’aiuto di tanti, di riuscire a portare avanti. Vogliamo offrire un servizio qualificato anche alla gen- te che vive lontano dalla parrocchia, sulle rive dei gran- di fiumi Caquetá e Putumayo; includendo anche alcune comunità indigene che risiedono in territorio peruvia- no. In nome di un Vangelo che sia davvero senza fron- tiere».

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