Missioni Consolata - Marzo 2010
gnifica «assistenzializza- re». L’occupazione ricorren- te di stabili per l’ospitalità dei profughi, parte da ri- vendicazioni condivisibili di diritti (lavoro, casa, resi- denza) per arrivare poi al passaggio di responsabi- lità: «Caro comune, in que- sto stabile che abbiamo oc- cupato ci sono 200 perso- ne: devi occupartene». Accogliere, secondo il la- voro fatto in questi anni dall’amministrazione co- munale, si traduce in «ac- compagnamento sociale» verso l’autonomia delle persone. Per questomoti- vo è stato fondamentale il lavoro di concertazione con altri enti, associazioni, or- ganizzazioni. In particolare l’Ufficio Stranieri della Città di Torino ha promos- so la realizzazione del «Ta- volo Rifugio» che rappre- senta unmomento di con- fronto e condivisione con gli Enti e le Associazioni che liberamente aderisco- no. Il Tavolo attualmente coinvolge, oltre all’Ufficio Stranieri, i diversi collabo- ratori dei progetti (Coop. Soc. Progetto Tenda, Coop. Soc. Il Riparo, Sermig – Centro come Noi, Asgi, Ass. Frantz Fanon, il Cfpp Casa di Carità), i soggetti istitu- zionali (Questura, Prefettu- ra) e le organizzazioni del volontariato (Ufficio Pasto- raleMigranti della Caritas, Chiesa Valdese, Ass. La Ten- da, Gruppo Abele, Arci, Croce Rossa Italiana, Asai, Ass. Mosaico - Azioni per i Rifugiati, Ass. Somali a To- rino, Alma Terra). Si tratta di un luogomultifunziona- le che permette l’elabora- zione di esperienze di ge- stione, la verifica dell’anda- mento dei casi e dei progetti in fieri e la forma- zione sulle nuove proble- matiche. Tale luogo viene organizzato come un labo- ratorio per la progetta- zio- ne di iniziative in favore dei richiedenti asilo e rifugiati, il più possibile vicine alle reali problematiche e alle reali risorse delle persone. Spero di essere riuscito ad aggiungere un altro pezzo di informazione che mi sembrava totalmente mancante. Così come pen- so che le migliori politiche per l’integrazione non si realizzino «concentrando» in un’unica realtà le aspet- tative e le tensioni, ma che sia più facile trovare solu- zioni di inserimenti sociali se si lavora su una superfi- cie territoriale ampia. Per questomotivo credo nella programmazione territo- riale di Province e Regione che dovrebbe portare alla più capillare distribuzione del fenomeno di accoglien- za dei profughi, per offrire maggiori opportunità di autonomia a cui le persone legittimamente aspirano. Marco Borgione Assessore alla Famiglia, Salute e Politiche Sociali Comune di Torino Caro Assessore, innanzi- tutto la ringraziamo per l’attenzione e per aver con- siderato il nostro dossier un lavoro approfondito. Prendiamo atto dei proget- ti da lei elencati e che, in sole 20 pagine, non era possibile inserirli tutti. Solo una precisazione: non ab- biamo voluto oscurare la presenza del Comune che rientra in più punti nel dos- sier, dall’intervista all’Uffi- cio Stranieri del Comune al lungo intervento sul Tavolo di co-progettazione, ma far presente una falla struttu- rale nel sistema di acco- glienza e, in particolare, in quello specifico contesto. Per il resto, ci auguriamo sinceramente che la siner- gia di più intenti, il dialogo e lamotivazione nel risol- vere i problemi possa con- durre a soluzioni struttura- li e non transitorie. Buon lavoro! Ugo Pozzoli GabriellaMancini laborazione di associazio- ni, organizzazioni di volon- tariato e volontari singoli, in percorsi di inserimento sociale mediante la realiz- zazione di programmi indi- vidualizzati. • Progetto «Action Work». Realizza percorsi di accompagnamento all’au- tonomia ed all’integrazio- ne sociale mediante azioni di ricerca attiva del lavoro e inserimento lavorativo che avvengono soprattutto at- traverso la realizzazione di tirocini formativi, orientati- vi, socializzanti. Lameto- dologia impostata prevede la sperimentazione di azio- ni e strumenti finalizzati all’integrazione socio-lavo- rativa dei cittadini stranieri disoccupati impegnati in percorsi di inserimento so- ciale, in collaborazione con altri enti, cooperative ed associazioni del territorio. • Azioni straordinarie per intervenire sulle situazioni di occupazione abusiva dello stabile di corso Pe- schiera «ex clinica San Pao- lo». Progetto di accoglienza temporanea d’intesa con la Prefettura di Torino presso la ex caserma «LaMarmo- ra». C’è poi un sottile filo che separa due interpretazioni del concetto di accoglien- za. Accogliere, secondo i ra- gazzi dei centri sociali, si- redazione@rivistamissioniconsolata.it MC MARZO 2010 7 Nelle foto: immagini di immigrati.
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