Missioni Consolata - Marzo 2010

MISSIONI CONSOLATA nomadi sono ancora Tibet. Qui conobbi Lobsang, un ragazzo tibetano che ha studiato a Dharam- sala grazie ad una borsa di studio. Una volta rientrato in patria si è tro- vato costretto a fare,da laureato, il cuoco per un’agenzia di viaggio ne- palese, perché chi ha studiato dal Dalai Lama è considerato un reazio- nario. Lobsang ha un’idea molto chiara delle relazioni Cina - Tibet.Un giornomi disse: «I cinesi hanno il ter- rore dei tibetani. Loro, sono oltre 1,3 miliardi di persone, hanno la bomba atomica, uno degli eserciti più po- tenti del mondo, temono un paese con sei milioni di abitanti malnutriti, senza esercito e senza aiuti da nes- suno». Ed è forse anche questo concetto che i cinesi vogliono nascondere in Tibet. In Cina parlare di Tibet è tabù. La pena di morte, lo sfruttamento dei lavoratori, la giustizia sommaria sono tutti argomenti scottanti ma per i cinesi l’argomento più delicato di tutti è proprio il Tibet. È sorprendente come l’economia più forte del mondo possa essere messa in crisi da un gruppo di pasto- ri nomadi, analfabeti emalnutriti.Ma la risposta è semplice.Allo stato at- tuale il Tibet rappresenta la più gran- de sconfitta della Repubblica Popo- lare Cinese, sia sul piano politico - militare che sul piano delle relazioni internazionali. Le pressioni dei grup- pi filo - tibetani all’estero, il continuo peregrinare del Dalai Lama e le in- terrogazioni all’Onu sono una fonte di imbarazzo per un paese che si propone come un nuovo leader mondiale, non solo nel campo eco- nomico. E i motivi delle incarcerazio- ni e delle condanne lasciano trapela- re quello che sostiene Lobsang. I ci- nesi hanno paura.Paura che l’immagine di una superpotenza for- te, compatta e inarrestabile venga messa in dubbio da un pugno di monaci e qualche pastore nomade. Comemi disse Lobsang: «Mi sembra la storia dell’elefante e il topolino che raccontano in India». ■ MC MARZO 2010 51 *Flavia no Bia nchini, ambientali- sta, negli ultimi anni si è occupato delle violazioni dei diritti umani legate allo sfruttamento minerario in America Latina. Nel 2006 ha ricevuto il premio «Lavoratore sociale» dell'Università San Carlos de Guatemala e nel 2007 è stato candidato al premio «Ambien- talista dell'anno» da La Nuova Ecologia . Nel 2008 è stato finalista del premio «Chatwin» con un racconto di viaggio intitolato Con il Sole in faccia e nel 2009 è uscito il suo primo libro «In Tibet, un viaggio clandestino», BFS Editore. Monaci in preghiera nel monastero di Tashilunpo, a Shigatze.

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