Missioni Consolata - Marzo 2010
con Roma (1054), anche le chiese di Gerusalemme la seguirono. Nell’epoca crociata (1099-1291), con l’istituzione del patriarcato la- tino di Gerusalemme la maggio- ranza cristiana fu attratta nell’or- bita romana, ma con la riconquista della città santa da parte del Sala- dino il patriarca latino fu costretto a fuggire e con la caduta del Regno latino furono espulse tutte le con- gregazioni religiose occidentali. La presenza cattolica fu continuata dai frati minori, che nel 1336 ot- tennero di stabilirsi attorno ai luo- ghi santi: nasceva la Custodia di Terra santa. Da allora fino al 1847, quando fu ristabilito il patriarcato latino, i francescani furono re- sponsabili del lento ritorno di al- cuni cristiani all’unità con Roma. Il passaggio della Palestina dal dominio dei mamelucchi all’impe- ro turco ottomano (1517) segnò la rinascita dell’influenza degli orto- dossi a spese dei latini. Non passò un secolo che, favoriti dai vari sul- tani, gli ortodossi cominciarono a rivendicare diritti di proprietà sui luoghi santi, sottraendoli con la forza o con l’inganno ai francesca- ni. Questi, per difendere i propri di- ritti, facevano appello alle potenze occidentali, finché nel secolo XIX la questione dei luoghi santi divenne un caso politico specie tra Francia e Russia: la prima assunse l’esclu- siva protezione dei cattolici; la Russia quella dei cristiani orienta- li. La pressione delle potenze eu- ropee sul sultano ottomano ebbe come risultato il decreto del 1852, che fissava i diritti e proprietà at- torno ai luoghi santi, confermando lo Status quo , cioè la situazione esistente prima del 1757. Nel frattempo, molti missionari occidentali si riversarono nella Ter- ra santa e promossero la creazio- ne di nuove comunità cattoliche e protestanti con relative istituzioni gerarchiche. Nel 1754 fu creata l’archidiocesi greco-cattolica di Ga- lilea; nel 1838 fu eretto il vicariato MISSIONI CONSOLATA MC MARZO 2010 29 con Roma, dando origine a «chie- se cattoliche orientali» (uniati): chiesa caldea (1552), cattolici ucraini (1595-96), chiesa cattolica siro-malabarica (1599), cattolici si- riani (1662), greco-cattolici o melkiti (1724), cattolici armeni (1740), cattolici copti (1895), chie- sa cattolica siro-malankara (1930) cattolici etiopici (1961). Le chiese... pellegrine La chiesa di Gerusalemme, ini- zialmente formata da fedeli di ori- gine, lingua e cultura ebraica, gre- ca e romana, per oltre tre secoli ri- mase una minoranza nella società, finché, sull’esempio di sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, la devozione verso i luoghi sacri cominciò ad attirare pellegrini di tutte le nazioni: bizantini, armeni, siriani, georgiani, latini; ognuna cercò di organizzare le strutture di accoglienza materiale e spirituale per i propri pellegrini, dando ori- gine a presenze cristiane di diffe- renti riti, lingue, culture. Tuttavia, durante i primi secoli la chiesa di Gerusalemme era unita attorno a un solo vescovo, che aveva giuri- sdizione anche sui cristiani di ori- gine straniera che venivano e vi- vevano nella città santa. Nel V secolo, però, le divisioni provocate dalle controversie cri- stologiche si ripercossero anche nelle chiese «pellegrine» stabilite- si a Gerusalemme: anche qui le di- versità si tradussero in divisioni. La conquista islamica provocò una graduale arabizzazione e scri- stianizzazione del paese. Un largo settore della popolazione passò al- l’islam per evitare vessazioni di in- dole sociale e fiscale. Il patriarca della comunità cristiana, assai ri- dotta e povera, cercò appoggio nella chiesa più forte di Bisanzio; quando questa consumò lo scisma A sinistra,monaca della chiesa copta in preghiera presso l’edicola del Santo Sepolcro. Funzione religiosa in rito copto. In basso, scritta e croci di pellegrini medioevali e moderni, incise sulle pareti della cappella di sant’Elena nella Basilica del Santo Sepolcro.
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