Missioni Consolata - Marzo 2010

22 MC MARZO 2010 me il valore di un nuovo monte Sinai da cui non scen- de più una Toràh scritta sulle fredde tavole di pietra, ma la persona stessa di Dio, nell’uomo e Figlio di Dio, Ge- sù: «Ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio … dove lo crocifissero» (Gv 19,16-18). Da que- sto momento non è più il vino il simbolo della nuova Toràh , ma lo Spirito del risorto che egli consegna nel momento stesso in cui si affida al Padre suo e alla sua volontà di salvezza: «E, chinato il capo, consegnò lo Spi- rito» (Gv 19,30). I NONDAZIONE DI VINO In Gen 49,11 (v. sopra ) l’abbondanza del vino è così grande che vi sarà bisogno di un asino per ogni vite tanto il raccolto sarà abbondante. Scrive l’apocrifo A- pocalisse greca di Baruc (o 2Baruc ), databile sec. I d. C.: «La terra darà i suoi frutti diecimila volte tanto e in una vite saranno mille tralci e un tralcio farà mille grappoli e un grap- polo farà mille acini e un acino farà un kor di vino. E coloro che avevano avuto fame saranno deliziati e, ancora, ve- dranno meraviglie ogni giorno. Venti. Infatti, usciranno da davanti a me per portare ogni mattina odore di frutti profu- mati e, al compimento del giorno, nubi stillanti rugiada di guarigione. E accadrà in quel tempo: scenderà nuovamente dall’alto il deposito della manna e in quegli anni ne mange- ranno perché loro sono quelli che sono giunti al compi- mento del tempo. E accadrà dopo ciò: quando il tempo della venuta dell’Unto sarà pieno ed egli tornerà nella gloria, al- lora tutti coloro che si erano addormentati nella speranza di lui risorgeranno. E accadrà in quel tempo: saranno aperti i depositi nei quali era custodito il numero delle anime dei giusti ed esse usciranno e la moltitudine delle anime sarà vi- sta insieme, in un’unica assemblea di un’unica intelligenza, e le prime gioiranno e le ultime non si dorranno. Sapranno in- fatti che è giunto il tempo di cui è detto: è il compimento dei tempi. Le anime degli empi, invece, quando vedranno tutte queste cose, allora soprattutto si scioglieranno. Sapranno in- fatti che è giunto il loro supplizio ed è venuta la loro perdi- zione» ( 2Baruc XXIX,3.5-8-XXX,1-5; testo in P. Sacchi (a cura di), Apocrifi dell’Antico Testamento , I, Milano, TEA 1990, 302- 203). Lo stesso concetto è espresso dai Padri per i quali il tempo messianico sarà caratterizzato dall’immagine delle «viti che avranno ciascuna diecimila ceppi e su o- gni ceppo diecimila rami e su ogni ramo diecimila tral- ci e su ogni tralcio diecimila grappoli e su ogni grap- polo diecimila acini e ogni acino, schiacciato, darà ven- ticinque metrète [ 2 ] di vino» (Ireneo, Contro le Eresie , 5,33,3). Un altro apocrifo del sec. II a.C., il libro di E- noch , anch’esso del genere delle apocalissi, prefigura l’era messianica come un tempo di abbondanza strepi- tosa che descrive come una inondazione di vino: «E in quei giorni … si pianterà su di essa [la terra] ogni sorta di alberi piacevoli; vi si coltiveranno delle vigne, e la vigna che vi sarà piantata darà vino a sazietà; e ciascun chicco seminato in essa produrrà mille misure ciascuno, e una misura d’olivo produrrà dieci pressoi d’olio» ( Enoch 10,18-19). I L VINO DEL RISCATTO Il tema vino/vigna ha una valenza fortemente messia- nico-escatologico (Is 55,1; Jer 2,24; Am 9,13-15; Zc 9,17) perché la venuta del Messia è vista come una fe- sta nuziale dove il vino abbonda in misura straripante: il profeta Amos avverte che «i monti stilleranno il vino nuovo e le colline si scioglieranno» (Am 9,13), mentre Isaia parla del tempo del Messia come di un sontuoso banchetto senza eguali, dove non mancherà certamen- te il vino (Is 25,6-8; cf 55,1). I monti e le colline sono u- na allegoria per indicare i Patriarchi e le Matriarche come leggiamo nel targum Neofiti a Dt 33,15: «[La terra] che produce buoni frutti per i meriti dei nostri padri , che somigliano ai monti , Abramo, Isacco e Giacobbe e per i meriti delle madri , che somigliano alle colline , Sa- ra, Rebecca, Rachele e Lia». L’abbondanza del vino nel- l’era messianica sarà il riscatto di tutta la storia d’Israe- le perché alla gioia della nuova alleanza parteciperan- no anche i Patriarchi e le Matriarche, cioè tutto il po- polo di ieri, di oggi e anche di domani, come ci garan- tisce anche il targum Onqelos a Gen 29,12: «I suoi mon- ti diventeranno rosseggianti per le sue vigne, i suoi col- li distilleranno vino» (cf anche gli altri targumìm : Jeru- shalmì I e II e Neòphiti allo stesso versetto). Si avrà un’abbondanza tale di vino che si offrirà gra- tuitamente a quanti lo vorranno: «O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, com-

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