Missioni Consolata - Marzo 2010
MISSIONI CONSOLATA stato, i gruppetti sono disperata- mente alla ricerca del caso da pre- sentare alla loro ideologia.Come i giornalisti, quando venivano in So- malia cercavano il bambino strimin- zito da far vedere nelle loro foto. Mentre la maggioranza non era così. Devono quindi stare in clandesti- nità nascosti. E lei riesce ad andare in Somalia regolarmente? Qual è oggi il clero presente? Adesso è un anno e mezzo che non riesco ad andare nella zona cen- tro-sud, ma negli ultimi anni non ho mai potuto incontrare i cristiani in- sieme come gruppo.Qualche indivi- duo singolo sì. Il rischio era per me ma anche per loro, perché li avreb- bero individuati.Questi gruppi che devono far vedere che loro stanno combattendo per il trionfo dell’i- slam e per scacciare i traditori, li uc- ciderebbero e lo hanno anche fatto. Non ci sono sacerdoti stabili, e quando vanno rischiano subito di farsi individuare.Gli unici sono qual- che cristiano somalo e qualche cri- stiano nelle Ong.Anche le suore so- no uscite dopo l’uccisione di suor Lionella (missionaria della Consola- ta, uccisa nel settembre 2006, ndr ). Le consorelle sono andate una a Gi- buti e due in Kenya. E le tensioni tra Gibuti e l’Eritrea sono finite? No, non sono finite,Gibuti conti- nua a chiedere che gli eritrei se ne vadano e le Nazioni Unite continua- no a dichiarare e minacciare,ma l’E- ritrea rimane sul territorio occupato a Gibuti, che comunque è poca cosa. La Francia è intervenuta all’inizio, ha appoggiato Gibuti soprattutto con la logistica, e ha visto che le cose si sono fermate.Ha ritirato i suoi mi- litari dal fronte,mentre vi rimango- no i soldati gibutini, perché c’è que- sto stallo. La mia impressione è che l’Eritrea dica: visto che voi all’Onu a- vete deciso di darci un po’di ragione con l’Etiopia e questa non si ritira, io nonmi ritiro da Gibuti, convincete l’Etiopia a ritirarsi e io farò altrettan- to. È una mia interpretazione perché non capisco cosa gli interessi quel pezzo di terra. Parlando del sinodo per l’Africa, secondo lei,ha rispettato le aspet- tative? Io penso che nelle prime due set- timane sia stato un po’dispersivo.Mi è sembrato che nei vari interventi o- gnunomettesse sul tavolo le sue preoccupazioni e l’impressione era che si perdesse forse qual era lo sco- po e il tema di questo sinodo. Però credo che ci sia stata un’opera di ri- direzione da parte della segreteria perché sia nel messaggio che abbia- mo preparato noi, sia nelle proposi- zioni dei vari gruppi, c’è stato un raddrizzamento, nel senso di evitare dispersioni e rifocalizzare il tema principale.Vedo che c’è stato un buon lavoro positivo. Per applicare il messaggio del sinodo nella quotidianità della gente, che idee ci sono? Qui si è detto che Ecclesia in Africa (del 1995, è l’esortazione apostolica del primo sinodo per l’Africa, ndr ), si è cercato di applicarla,ma forse è mancato da parte dei vescovi stessi unmonitoraggio, per dire cosa stia- MC MARZO 2010 19 Bambine in un centro di formazione a Gibuti.
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=