Missioni Consolata - Marzo 2010

sassinato a Mogadiscio il 9 luglio del 1989. Attualmente risiede a Gibuti, e tenta, tra mille difficoltà, di dare il suo appoggio ai pochi cristiani in Somalia.Ha studiato l’arabo e parla somalo, inglese e francese. Lo abbiamo incontrato per parlare dell’area. Mons.Bertin come descrive la situazione attuale in Somalia? La situazione rimane estrema- mente difficile, non dico disperata, ma molto grave. Inoltre è chiaro che questo crea problemi ai paesi vicini, in particolare a Etiopia e Kenya,ma non sarebbe improbabile che li M onsignorGiorgioBertinè ve- scovodiGibuti e amministra- tore apostolicodellaSomalia, o«di tutte leSomalie»,come lui ama ri- cordare. È frate francescanodell’Ordi- ne dei fratiminori. Vicentino, ha lavorato a lungo con monsignor Salvatore Colombo, as- VESCOVI D’AFRICA/2 di Marco Bello Somalia - Gibuti: monsignor Giorgio Bertin Il Corno d Africa. Si combattono i pirati in mare ma non si cercano le cause. La Somalia è ingovernabile e i gruppi di matrice islamica si sono «affiliati» ad Al Qaeda. I cristiani sono ormai pochissimi, e dispersi. Oggi il vescovo ha solo contatti individuali. E tra Gibuti ed Eritrea continua la tensione. Senza la ribalta dei media. POCHI (CRISTIANI) MA BUONI Sopra, mons. Giorgio Bertin. Sotto: Gibuti, nomadi in un villaggio dell’interno.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=