Missioni Consolata - Marzo 2010

INDIA 14 MC MARZO 2010 raggiunto la cifra di 58.000 fedeli su una popolazione di un milione e 900 mila abitanti, per la maggior parte evangelica. Violenze anche nelle nazioni vicine Gli attentati contro i cristiani in In- dia hanno risvegliato gli estremisti indù che nel Nepal chiedono la fine della libertà religiosa. Il 25 maggio 2009 una bomba è esplosa nella cattedrale cattolica di Dhobighat, alla periferia di Kathmandu, la capi- tale. Sulla scena del crimine sono stati trovati degli opuscoli di un gruppo militante indùista, denomi- nato National Defense Army (Eserci- to di difesa nazionale), che ha riven- dicato anche l’assassinio del sacer- dote salesiano John Prakash, avvenuto nel luglio 2009 nella zona orientale del Nepal.Questo cosid- detto esercito per la difesa naziona- le lotta per la restaurazione della monarchia indùista, abolita nel 2008. La bomba aveva un forte po- tenziale di deflagrazione.Nella cat- tedrale vi erano circa 300 persone. Un adolescente e una donna sono morti; le persone,molte delle quali ferite, sono state sbalzate lontane dai loro posti, i vetri della cattedrale e gli arredi distrutti.Nel Nepal oltre l’80 per cento degli abitanti è indùi- sta; i cattolici sono solo 7.000,ma o- gni anno si registrano circa 300 nuovi battezzati. La violenza contro i cristiani del- l’India ha così superato le frontiere, coinvolgendo, oltre al Nepal, anche il vicino Pakistan. Dei circa 170 mi- lioni di pakistani, nella stragrande maggioranza musulmani, i cristiani vengono subito dopo gli indùisti con circa 2 milioni e 800 mila fede- li. La loro persecuzione è un fatto antico, soprattutto nel Punjab cen- trale, dove i cristiani vengono so- vente accusati di blasfemia. Duran- te le violenze provocate nel luglio del 2009 dai musulmani nel quar- tiere cristiano della cittadina di Gojra, nel Punjab, sono stati arsi vi- vi due bambini, tre donne e due uomini, tutti cristiani. La tensione ha continuato a salire dopo che si era sparsa la voce di una presunta profanazione del Corano per mano di cristiani. In questa tragedia sono state date alle fiamme anche nu- merose case di cristiani e soprat- tutto le scuole. Negli ultimi due an- ni circa 170 scuole hanno subito danni e più di 400 strutture educa- tive sono state costrette a chiudere i battenti o a sospendere la propria attività. Le violenze contro i cristia- ni in Pakistan non sono però termi- nate. Il 28 agosto 2009 sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco altri cinque cristiani nel centro della città di Quetta, nel Belucistan. Il nuovo episodio arrivava poco do- po il massacro nel Punjab, in cui e- rano morti undici cristiani e più di cento case erano state saccheggia- te o bruciate. I cristiani in Pakistan vivono in uno stato di continua tensione per l’uso improprio delle cosiddette leggi sulla blasfemia e sulle presunte offese contro il Co- rano e Maometto. Infine, nello Sri Lanka, l’isola a sud dell’India un tempo denominata Ceylon, i ribelli Tamil di religione indù, i cui combattenti si definisco- no Tigri e lottano contro le forze go- vernative, hanno provocato almeno 70 mila morti. Centinaia di migliaia sono stati gli sfollati tra la popola- zione civile e circa 250 mila sono ri- masti intrappolati nella zona degli scontri.Una tragedia che si consu- ma ormai da molti anni. Il conflitto tra le forze governative e le Tigri Ta- mil, che lottano per la liberazione della loro patria nelle zone a nord dell’isola, è infatti iniziato nel 1983 e pare sia terminato il 18 maggio 2009 con la resa incondizionata dei ribelli.Tuttavia l’arcivescovo di Co- lombo, la capitale del Paese, al ter- mine del conflitto ha dichiarato: «Potremmo dire che abbiamo vinto la battaglia,ma la guerra non è fini- ta». Quale la causa delle violenze? Ecco descritta per sommi capi una delle tante tragedie umane sconosciute o dimenticate.Nel cor- so delle violenze in Orissa, che ha ri- guardato almeno 392 villaggi del- l’India, circa 500 persone hanno perso la vita, 54 mila sono stati colo- ro che hanno dovuto abbandonare le loro case date alle fiamme e 180 chiese son andate distrutte.Ma che cos’è che ha fatto scatenare la furia dei fondamentalisti indù: la conver- sione al cristianesimo dei tribali del- l’India? La paura di perdere la pro-

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