Missioni Consolata - Marzo 2010

MISSIONI CONSOLATA Dio; per questo pregano per i de- funti e conoscono il sacrificio, che permette loro di comprendere me- glio il sacrificio eucaristico. A un an- no dall’ondata di violenza nello Sta- to dell’Orissa più di cento cristiani sono morti per mano dei fonda- mentalisti indù; di questi almeno 57 erano dalit, così come migliaia di ri- fugiati che hanno visto distrutte le loro case e le loro proprietà. La campagna ideologica condot- ta dallo Swami Saraswati contro i cristiani, accusati di fare proseliti- smo fraudolento tra le fasce più po- vere della popolazione, cominciò nell’agosto del 2008 con l’uccisione di un sacerdote carmelitano di 38 anni, che aveva dedicato la sua vita ai poveri e agli emarginati e svolge- va il suo apostolato nello Stato in- diano dell’Andhra Pradesh. Fu tro- vato cadavere con diverse ferite al volto,mani e gambe spezzate e gli occhi strappati dalle orbite. Alcuni giorni dopo una missionaria laica di 22 anni venne arsa viva nell’incen- dio dell’orfanotrofio che dirigeva in un villaggio del distretto di Bar- garh. In quegli stessi giorni un cri- stiano del villaggio di Rupa, nel di- stretto di Kandhamal,morì bruciato nella sua abitazione distrutta dal fuoco, e altre tre persone furono uccise negli incendi appiccati alle loro case da estremisti indù. Chiese e scuole cattoliche e di altre confes- sioni cristiane sono state devastate da una parte all’altra dell’Orissa. Perfino le missionarie della Carità, le suore di Madre Teresa di Calcut- ta, furono assaltate e alcune di loro prese a sassate; anche un ospedale per anziani, tenuto dai missionari della Carità di Madre Teresa, fu di- strutto. Chiese, centri sociali e pa- storali, case religiose e orfanotrofi vennero presi di mira al grido: «Uc- cidete i cristiani e distruggete le lo- ro istituzioni». Non era comunque la prima volta che accadevano tali fatti. Nel no- vembre del 2007 il Consiglio Globa- le dei cristiani indiani aveva già fat- to pervenire un rapporto al Comita- to Nazionale dei Diritti umani dell’India, nel quale erano docu- mentati 464 attacchi contro i cri- stiani nei venti mesi precedenti tale data. L’ondata di violenza che ha colpito l’Orissa non è per questo terminata. Una delegazione di ve- scovi cattolici e di altre confessioni cristiane, poche settimane dopo l’i- nizio delle violenze seguite all’ucci- sione dello Swami Saraswati, si è in- contrata con il Primo Ministro in- diano per presentargli un dossier sui danni subiti dai cristiani. Secon- do questo dossier, 26 cristiani furo- no assassinati, dei quali 12 sola- mente nel distretto di Kandhamal; inoltre furono distrutte 41 chiese e luoghi di culto, 17 case, 4 conventi, 3 alberghi, 7 sedi istituzionali e un numero imprecisato di veicoli. Il pa- nico suscitato da tale violenza ha spinto molti cristiani ad abbando- nare le loro case e a rifugiarsi nella foresta oppure a emigrare. Il propo- sito dei fondamentalisti è infatti quello di cacciare i cristiani dalla re- gione, come risulta evidente dagli slogan ripetuti un po’ ovunque. E- stremisti indù hanno perfino attac- cato e dato alle fiamme la cattedra- le di Jabalpur, nello Stato del Madhya Pradesh, edificio che ha 150 anni di vita e che ha subito danni irreparabili. Nei mesi successivi all’agosto del 2008 le violenze contro i cristiani si sono ulteriormente complicate. A- gli indù si sono unite alcune comu- nità battiste e diversi gruppi evan- gelici. «Nella mia diocesi – riferisce il vescovo Jose Mukala di Koshima, nel nord-est dell’India – c’è un grande numero di persone che de- siderano diventare cattoliche,ma e- siste una fortissima opposizione da parte di alcune confessioni prote- stanti locali». A Koshima, nel cui di- stretto i primi cattolici sono stati battezzati solamente nel 1951 al- l’arrivo dei missionari, ora, in poco più di cinquant’anni, essi hanno MC MARZO 2010 13 Dall’alto: cattolici in preghiera in una chiesa devastata dopo le violenze an- ticristiane a Mangalore. Sr. Sujata Kujur, sopravvissuta all’as- salto di estremisti indù al Carmel Convent di Balliguda, Orissa, la vigilia di Natale 2007. P.Thomas Chellan, direttore del centro pastorale diocesano di Orissa, fu tra i primi ad essere attaccato nell’agosto 2008. Pestato a sangue, denudato e quasi bruciato vivo, è stato salvato dall’intervento della polizia. Orissa: quel che rimane di una delle tante chiese e cappelle bruciate du- rante il periodo caldo degli assalti ai cristiani e loro attività sociali e reli- giose.

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