Missioni Consolata - Febbraio 2010
MISSIONI CONSOLATA una delle tante guardie che control- lano le porte delle abitazioni. Il nu- mero crescente dei minorenni in carcere conferma chiaramente co- me la maggior parte della popola- zione sia esclusa dal flusso di capitali provenienti dal business del petrolio e dei diamanti. «Criminali si diventa spesso per necessità, e poi lo si resta per man- canza di un percorso riabilitativo specifico - aggiunge Glenda Martins -. In Angola non esiste un carcere per i minorenni, i ragazzi vengono rinchiusi con gli adulti, spesso con criminali recidivi, e non prendono parte ad alcun percorso di recupero che tenga in considerazione la loro giovane età. L’alternativa poi è spes- so solo quella di tornare a vivere in strada.Alcune eccezioni ci sono, qualche programma ad hoc gestito da enti privati o internazionali, qual- che casa alloggio per minori a Luan- da e nei capoluoghi di provincia. Sta inoltre muovendo i primi pas- si, conmolte difficoltà e tempistiche lunghe, il primo tribunale dei minori in Angola, il Julgado deMenores, creato con il supporto e le consulen- ze dei tecnici della cooperazione ita- liana». Il dragone ama l’Angola Anche se multinazionali di diversi continenti si sfidano a colpi di con- tratti per affermare il proprio con- trollo su una parte del vasto orizzon- te angolano, l’ex colonia portoghese al momento annovera ancora tra i partners commerciali favoriti il Brasi- le e Cuba.Vecchi alleati all’epoca della guerra civile post indipenden- za (1975 - 2002, vedi box cronologia ), i due stati godono di contratti privi- legiati nell’acquisto di petrolio, che ricambiano, tra l’altro, fornendo un supporto in personale, strutture e medicine al settore sanitario angola- no, uno dei comparti più arretrati e carenti della nazione. «Fortissima anche la presenza de- MC FEBBRAIO 2010 57 Luanda: il centro cittadino visto dal mare. Il numero di gru identifica altrettanti cantieri.
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