Missioni Consolata - Febbraio 2010
52 MC FEBBRAIO 2010 verse: su tutti Maria Vasilescu, sinda- co di Tantareni,maestra elementare che ha a cuore l'inclusione dei rom nella vita sociale romena tanto da essersi recata a Milano a trovare i propri cittadini «fuggitivi», per dire loro «evitate di fare brutte figure e abbiate a cuore il vostro luogo d'ori- gine». Lei è la referente in loco del pro- getto della Fondazione Casa della carità che promuove l'inserimento lavorativo di cinque persone rom in un'azienda romena che produce serramenti. «Non è facile,ma ci stia- mo riuscendo», riprende Maria, «io parto dal fatto che i rom sono per- sone come me, bi- sogna rispettarsi, con- vivere e venire incontro alle e- sigenze reciproche». La donna, appena eletta, ha fatto asfaltare per prima Judetul Gorj, la strada dei rom, un gesto simbolico «che ho dovuto spiegare alla comunità ro- mena». La Casa della carità ha pun- tato il proprio progetto sulle capa- cità mediatrici della «sindaca» e i primi risultati concreti hanno già at- tirato l'attenzione dei Comuni vicini. «È chiaro che dando lavoro ai rom romeni nella loro terra d'origine non sentirebbe- ro più l'esigenza di emigrare altro- ve», argomenta don Massimo Ma- pelli, responsabile dei progetti della Fondazione italiana, «il nostro impe- gno con loro nasce dopo averli ac- colti nelle strutture in Italia. Lì ab- biamo conosciuto le motivazioni che li hanno spinti a partire e a ri- manere da noi nonostante la vita misera che conducono: essendo la mancanza di lavoro una delle prime cause di fuga dalla Romania, abbiamo cer- cato di creare situazioni lavorative nella lo- ro terra». A Milano la Casa della ca- rità, attraverso la cooperativa Yes e altre esperienze, ha trovato lavoro a una decina di rom e aiuta le fami- glie ad accendere mutui, iscrivere i figli a scuola, «responsabilizzando però i capifamiglia stessi, evitando così l'assistenzialismo». Se in Italia qualcosa si muove no- nostante tutto (l'atteggiamento di ostilità di buona parte dell'opinione pubblica, lo sporadico ma allarmi- stico susseguirsi di fatti di cronaca nera che hanno per protagonisti negativi dei rom), invece la sensa- zione che in Romania la strada ver- so l'integrazione sia assai più lunga ma vada comunque percorsa si ri- vela essere un dato di fatto. Ben fo- tografato dalle parole di Constan- tin, giovane rom di Salcuta,mentre a bordo del suo cavallo parte con i due figlioletti per andare a cercare materiale di recupero per le vie del- la città: «Ogni giorno ha la sua pena, l'importante è guardare sempre a- vanti, nella speranza di un futuro migliore». Auguri. ■ ROMANIA Bambini rom a Tantareni, pur discri- minati in casa loro e guardati con ostilità altrove, come tutti i bambini, sognano un futuro migliore.
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