Missioni Consolata - Febbraio 2010
44 MC FEBBRAIO 2010 ARMENIA solo 19 parroci per 150 chiese e cap- pelle. Lemesse domenicali oggi so- no 15,ma fino a dieci anni fa era solo una.Per battesimi ematrimoni la gente deve ancora venire in città,ma - come continua a ripetermi - la fede è viva e forte, «unmiracolo». I piccoli monasteri, sparsi su tutto il territorio, sono gestiti dalla collettività, che vi si ritrova la domenica, anche senza parroco, a leggere passi della Bibbia. Sono tutti ben custoditi ed è norma- le vedere i fedeli che spolverano o fanno un po' d'ordine,mentre ac- cendono qualche candelina, rito ba- silare delle visite in chiesa. La struttura della chiesa armena è piuttosto semplice, avendo due sole gerarchie: i parroci, che possono es- sere sposati, ed i vescovi a capo di vaste diocesi, al disopra solo il Catholicos .Di catholicoi in realtà dal 1.441 ce ne sono due, uno ad Ech- miadzin e uno ad Antelias, in Libano; due gerarchie praticamente indi- pendenti anche se, formalmente, parte di una chiesa unitaria. Il Catho- licos libanese (o di Cilicia), che sem- pre ha riconosciuto il primato d'o- nore a quello armeno, fu ancora ben accetto nel XX secolo per il concreto rischio di sopravvivenza dell'Arme- nia prima (genocidio e annessione di gran parte del territorio alla Tur- chia) e a causa della repressione co- munista poi.Non è un segreto che oggi - anche padre Ajapahyan lo U N GENOCIDIO ( QUASI ) SCONOSCIUTO I paragoni traebrei edarmeni sonocomuni,duepopoli di antichissimaorigine, sempresottomessimamai disgregati chesi identificanoattornoalla religione (hannoanche incomune l'anticotestamento) ealla lingua (entrambeunicheed in- dipendenti, facilmentedimenticatedallediaspore).Siagli ebrei chegli armeni in diasporasononettamentepiùnumerosi di quelli inpatriamacontribuisconovo- lentieri allacausanazionaleperché la lorocapacitàdi successoeconomicoè supe- riore allamedia e la loronecessitàdimanteneredelle radici èovviamente forte (questione identitaria). Entrambi questi popoli hanno subito,oltre a frequenti persecuzioni,un genoci- dio durante il XX secolo: quello degli ebrei èmolto più noto ed ufficialmente ri- conosciutoma quello degli armeni fu il primo (è nota infatti una proverbiale avversione degli ebrei verso gli armeni che distoglierebbero l'attenzione del popolo eletto...). Con i miei interlocutori è facilmente capitato di cadere sul paragone,agli ebrei è riconosciuta la grande capacità di unione paragonata alla frammentazione armena.Gli ebrei hanno un forte vincolo nell'appartenenza di sangue che non esiste tra gli armeni,entrambe hanno sempre dovuto rivendicare una terrama nel XX secolo gli armeni ne hanno perso gran partementre gli ebrei sono riu- sciti a conquistarsene una. Ancora negli anni '80 la causa armena era ben viva nella diaspora, che conservò la tradizionemeglio del comunismo (che per set- tant'anni contrastò religioni e culture tradizionali): in Francia in particolare vi fu anche unmovimento terroristico che rivendicò con violenza il riconoscimen- to del genocidio e dell'esproprio di gran parte dei territori. Andrea Filippi Armeni ed ebrei In alto: padre Paren Avedikian, da- vanti a S.Pietro Armeno a Echmiad- zin. Di fianco: padre Mikayel Aja- pahyen, vescovo di Gyumri.
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