Missioni Consolata - Febbraio 2010

MISSIONI CONSOLATA MC FEBBRAIO 2010 29 nale stile di vita, molto legato ai vari clan, concentrandosi nelle ampie vallate e nelle steppe della Mongolia interna. Nel XVI secolo un altro personaggio della stirpe di Gengis Khan, Altan Khan, mosse guerra contro la Cina nel tentativo di riconquistare l’impero perduto; il suo sforzo fu però vano e alla fine venne fir- mato un trattato di pace in cui la Mongolia ritornò ad essere una nazione importante, ma non cer- tamente in grado di dare fastidio ai regni confinanti. Anzi, con il passar del tempo, fu la Cina ad influenzare la vita della Mon- go- lia, arrivando ad esercitare una sorta di influsso culturale che toc- cava la vita stessa della gente mongola. Yuan. Con Kubilai Khan (1216- 1294) l’Impero raggiunse la mas- sima espansione. Questo fu il pe- riodo più glorioso della storia dei mongoli; in quel momento il loro Impero era il più vasto mai esi- stito sulla faccia della terra, dall’Europa alla Corea, dalla Siberia al Vietnam. Dopo la morte di Kubilai Khan, nel 1294, i mon- goli iniziarono ad essere sempre più dipendenti ed influenzati dai popoli che governavano. A metà del XIV secolo, l’autorità dei mon- goli iniziò a vacillare e la Cina fu riconquistata dalla dinastia Ming. In quel periodo oltre sessanta- mila mongoli ritornarono in pa- tria, l’unità dell’Impero di Gengis Khan e dei suoi discendenti si dis- solse ed essi ripresero il tradizio- U na delle caratteristiche della gente mongola è la fierezza di un popolo consapevole di discendere da una storia dal glo- rioso passato. Potremmo anche dire che la storia della Mongolia è strettamente legata a Gengis Khan. Figlio di Yesukei – che si era già imposto ad alcuni clan – il tredicenne Temujin ne ereditò il prestigio e l’autorevolezza. Fino alla fine del XII secolo i mongoli rimasero una confederazione di clan sempre in lotta tra loro e poco propensi ad una coesione unitaria. Temujin, all’età di vent’anni e dopo una serie di scontri con i clan rivali per rag- giungere il potere, divenne il capo di tutti i mongoli e, nel 1189, gli fu conferito il titolo ono- rifico di Gengis Khan, ovvero «so- vrano universale». Nel 1206 pro- clamò la nascita dell’Impero Mongolo di cui si dichiarò capo supremo. Sotto la sua guida le ar- mate mongole arrivarono, di vit- toria in vittoria, ad occupare la re- gione del Volga, giungendo fino a Kiev, spingendosi in Polonia e in Lituania, invadendo ed incen- diando Cracovia e la Boemia. Queste conquiste furono ulte- riormente allargate dai figli di Gengis Khan, il cui nipote Kubilai Khan conquistò la Cina provo- cando la fine della dinastia Song, assumendo il titolo di imperatore e dando inizio ad una dinastia che prese il nome cinese degli Il cammino glorioso di un popolo fiero, da sempre schiacciato dai grandi colossi russo e cinese. di Mario Bandera UN PRESENTE MODERNO DAL GRANDE PASSATO Dalle steppe della Mongolia alla conquista dell’Eurasia... e ritorno n po’ di storia U Pagina accanto: padre Giorgio Marengo con la mappa della Mongolia. A lato: la delegazione Cei al com- pleto; don M. Bandera è il terzo da sinistra.

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