Missioni Consolata - Febbraio 2010

MISSIONI CONSOLATA MC FEBBRAIO 2010 15 me si conveniva allora a chi era in responsabilità e autorità.Tra i suoi missionari e specialmente tra le sue suore, egli si sente in famiglia e libe- ramente lascia trasparire la sua u- manità profonda, un cuore che ha gesti e accenti di paternità vera. Non ha timore, lui così riservato, di prendere la testa delle sue figlie tra le mani e di stringerla fortemente, in un gesto che a molti anni di distan- za, in Africa, nella solitudine in cui si troveranno, darà loro coraggio e dolcezza. A questo proposito scrive suor Cristina Moresco: «Un giorno il Padre mi prese la testa tra le sue ma- ni, mi benedisse e soggiunse:“Prego per te perché in Africa abbi a conti- nuare sempre così“. Quel che provai allora non posso esprimerlo,ma il fatto si è che anche ora, dopo 23 an- ni d’Africa (suor Cristina scriveva da Nyeri nel maggio 1936 N.d.A.), solo al ricordo di quella preghiera dell’a- mato Padre, sento nell’anima mia un aiuto speciale...». Come per i missionari, altrettanto faceva per le suore, interessandosi della loro vita, di ciò che passava nell’anima ed anche della salute. A suor Emerenziana, di costituzione delicata, dava perfino dei soldi per- ché si comprasse uova e le sorbisse liberamente, senza doverne riferire ad alcuno, per rinforzarsi. Aveva fiducia in loro e non temeva ad occasione di fare delle eccezioni grosse. Come fece per suor Marta Miglino che già professa, dietro sug- gerimento medico, dovette andare a casa due volte per riacquistare vigo- re in prolungati soggiorni in fami- glia, nel clima libero dei campi. L’Al- lamano, mi diceva suor Marta, non solo le concesse volentieri il per- messo, ma perché potesse muoversi più liberamente, volle che rimanesse in borghese per tutto il periodo che trascorse a casa.Non sopportava che ai suoi figli e alle sue suore, neppure durante la guerra,mancasse qualco- sa. Una volta disse alle suore: «Per ri- sparmiare anche solo due soldi per voi, quando vado al Duomo a dir l’uf- ficio, sempre che posso vado a piedi e, se fosse necessario, per voi andrei a chiedere la carità». Suor Veronica Puricelli, che ha riferito questa e- spressione del Padre, ricorda pure con quanta energia l’Allamano ri- batté a un tale che lo accusava di non sapere cosa voleva dire essere padre. «Come? - protestò il Fondato- re alzandosi in piedi, offeso - Non so cosa voglia dire essere padre? Non me lo dica! So benissimo cosa vuol dire avere dei figli!». La paternità u- manizzava il cuore del Padre e lo rendeva vulnerabile nelle sue fibre più intime. ■ In senso orario: l’Allamano voleva suore forti, semplici e sciolte pronte per la vita dura e piena di imprevisti dell’Africa; suora con allieve sarte; suore a Marsabit negli anni ‘60, alle prese con i cammelli; due suore a ca- vallo in Etiopia negli anni ‘30; cure mediche in un villaggio del Vicariato di Nyeri, Kenya, negli anni ‘20; foto di gruppo prima di attraversare un “ponte” su uno dei molti torrenti che scendono dai monti della catena dell’Aberdare in Kenya.

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