Missioni Consolata - Gennaio 2010
54 MC GENNAIO 2010 ARMENIA lutti familiari si ritrovò a vivere senza prospettiva nelle domics .Costoro nel corso di vent'anni si sono adattati al- le possibilità che «il mercato» gli ha offerto. In tanti casi ha significato un semplice «adattamento» delle do- mics, ampliandole con altra ferraglia, pietre, legno... Con la guerra e la disgregazione dell'Urss viene a mancare tutto ciò che era di gestione russo-sovietica. In primis, l'Azerbaijan blocca i riforni- menti di idrocarburi,poi la Turchia in segno di solidarietà (appartengono allo stesso gruppo etnolinguistico) chiude le frontiere e blocca il traffico ferroviario e la fornitura di beni di consumo.Per anni a Gyumri si visse con l'elettricità un paio d'ore al gior- no e senza riscaldamento (siamo a 1500metri di altezza e gli inverni so- no rigidi).Di conseguenza, in quegli anni viene disboscata tutta la zona. Sono gli anni in cui Gyumri cam- bia completamente faccia.Con il crollo dell'Urss questa ricca e vivace città del Secondomondo (socialista) si ritrova in un’immediata situazione da Terzomondo, in cui tanta gente vive in casemassacrate o addirittura in quelle sorta di bidonville che sono gli agglomerati di domics . O ggi lasituazioneènettamente migliorata.Sièricostruitomolto (ungrossocontributoèarrivato dallariccadiaspora),ilgasrussoarriva at- traverso laGeorgiaeconil supporto dellacooperazioneinternazionalesono stati ripristinatiospedaliescuole(per anni organizzateintendoni). Se a Gyumri non c'è una situazio- ne di miseria (forse perché tutti han- no un familiare che lavora all'estero), la cultura dominante è comunque la precarietà: si stima che un 10%della popolazione viva ancora nelle do- mics (ma diec'anni fa erano ancora il 40%) ed una buona parte in condi- zioni di disagio abitativo evidente. Tantissimi giovani sotto i vent'anni che vi sono nati e cresciuti, non han- nomai conosciuto altro, i più anziani invece rimpiangono normalmente quell’Unione Sovietica (che un tem- po criticavano) e serbano il mito del- la grandezza armena. Fine seconda puntata - continua I n Armenia lo sanno quasi tutti che l'informazione non è assolutamente libe- ra. Pochi però se ne preoccupano: ci sono ben altre priorità e desideri nell'o- dierna società. Qualcuno però alle sette in punto di ogni sera si incolla a qualche apparecchio radio per ascoltare il notiziario di Radio Liberty (spesso pronunciata alla fran- cese, Radio Libertè ). Le notizie trasmesse riguardano anche l'estero, ma l'inte- ressepiùgrande èper quelle interne,che altrovenon si sentonoo sonoben «cu- cinate» da redazioni sempre alle dipendenze di qualche interesse economico con diretta influenza politica. Radio Liberty (con la gemella Radio Free Europe) è quella stessa emittente che dal 1949 trasmette informazione “libera” in lingua locale in tutta l'area che fu di influenza sovietica. Finanziata prima dalla Cia, poi passata ufficialmente al Congresso americano, ha il Dipartimento di stato come primo referente. Non si è mai potuta conside- rare una fonte indipendente proprio per i suoi fini dichiaratamente anticomu- nisti, ma neanche un puro apparato di propaganda: queste radio furono espli- citamente utilizzate dalla Cia come apparato di raccolta informazioni, conmol- ta autonomia per quanto riguarda le trasmissioni. In particolare dopo i fatti d'Ungheria del 1956 (e l'affievolirsi del maccartismo) ci fu una forte autocritica per le responsabilità di aver creato nei sovversivi in- verosimili aspettative di un intervento occidentale e conseguenti violenze. Da quel momento in poi la maggior parte delle critiche fu di troppa accondiscen- denza verso il comunismo, fino a Reagan che volle tornare ad una linea dura. La radio fu normalmente boicottata dall'Urss che cercò sempre di creare inter- ferenza sulle sue frequenze (ma è noto che anche le nomenclature la utilizzas- sero come fonte di informazione), fino a Gorbacev che la liberalizzò. La sede si trasferì con la caduta dell'Urss da Monaco a Praga e tutte le emitten- ti dell'est Europa hanno gradualmente chiuso. Oggi la radio è ancora attiva, e non senza problemi, in quei paesi ex sovietici dove l'influenza statunitense è ancora incerta (Caucaso, Asia centrale) ed ha aperto nuove trasmissioni per I- ran, Iraq e Afghanistan. Andrea Filippi S ITO INTERNET : www.armenialiberty.org . Vuoto politico e leggende Ancora «Radio Liberty» C ome in tutte le repubbliche ex sovietiche è il vuotopolitico laquestionepiù al- larmante. La politica infatti fu sempre gestita da Mosca (e così a volte conti- nua ad essere). E come ovunque venga amancare un sistema statale, l'organiz- zazione torna clanica,oligarchica o come piace chiamarla qui,«mafiamafia». Il sindacodiGyumri èunpersonaggiochenonpassa inosservato,inunacittàdo- ve la maggior parte delle macchine sono di origine sovietica (anche un po' ita- liana, le Zigulì nate dall'accordo con la Fiat per lo stabilimento di Togliattigrad) e la micro-delinquenza è praticamente zero, lui va in giro con una carovana di jeepponi di lusso e svariate guardie del corpo. È suo personale tutto ciò che nessun altro ha rivendicato dalla proprietà collet- tiva: teatri,palazzi,musei epersino il parcomunicipale! Ed inpiùpossiedeecon- tinua ametter su svariate attività commerciali. Il presidentedi un' Ong localemi ha assicurato cheungrossoprogetto finanzia- todallacooperazionebritannicaperallestireuncentroper l'infanziaèfallitoper- ché non si è riusciti ad ottenere una sede da ristrutturare con i fondi disponibili (ed edifici decrepiti qui nonmancano davvero) perché è tutto suo personale. È ben noto in città che il figlio del sindaco sia stato più volte implicato in fatti di sangue e,dopounomicidio,pare che il padre abbiagarantito in televisione che lo avrebbe rimproverato a dovere la sera stessa appena tornato a casa. Perché fortunatamente di fronte a personaggi di tale levatura la polizia armena non si disturbamai ad indagare! Ancoraa luglioerasullabocca (cucita) di tutti che il ragazzoavevasparatoadun uomo, ferendolo gravemente: era di ritorno da un pellegrinaggio ad Echmiad- zin, la Santa Sede armena! D'altronde anche il sindaco si è preso qualche pallottola nello stomaco: era da un po' che non lo vedevo in giro e per caso scopro che è tornato in Francia per l'ennesima operazione dopo l'attentato che è costato la vita a tre delle sue guardie.Stava tornando dalla capitale emale lingue dicono che avesse avuto da dire col presidente...Poi per fortuna si è deciso a comprare una lussuosa au- tomobile blindata. ( An.Fi. )
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