Missioni Consolata - Gennaio 2010

46 MC GENNAIO 2010 ALGERIA In questo scontro disuguale si rias- sume la storia della Cabilia dalla not- te dei tempi.Piccoli contadini che cercano di resistere contro gli imperi. Contadini e comunità La Cabilia è situata al centro nord dell’Algeria, a pochi chilometri ad est di Algeri, la capitale. È la più popolata delle numerose zone masirofone (1) del Nordafrica. Èmolto legata alla sua lingua e cultura e ha sempre lot- tato per preservarli. La Cabilia è una terra di monta- gne. Le catenemontuose del Giur- giura e dei Babor ai fianchi delle quali si espande la regione non sono molto imponenti. Lalla Khadidja, il monte più alto di tutte e due le cate- ne, ha poco più di 2.300metri.Ma la popolazione cabila è una popolazio- ne autenticamentemontanara.Un cabilo si definisce spesso come «Amsedhrar», uomo della monta- gna, prima di qualsiasi altra distin- zione. La vita economica e sociale è legata alla topografia (2). Attraverso la storia, nellemonta- gne e nei deserti si sono quasi sem- pre rifugiati popoli che non voleva- no sottomettersi alla dittatura delle città. In Nordafrica è successa la stes- sa cosa.Gli abitanti originali, i masiri , tradizionalmente legati ad una cul- tura contadina comunitarista (in cui la terra è bene comune e la comu- nità base è un’entità sovrana e indi- pendente da qualsiasi potere cen- tralizzato), per difendersi contro i va- ri imperi che hanno invaso e control- lato le ricche pianure del nord, si so- no ripiegati versomontagne e deserti (3). Karl Marx nel suo viaggio in Alge- ria del 1882 definì quella berbera co- me la società «socialista», che si era sempre sognato (4). Mentre Alexis DeTocqueville nel 1847 parlava dei cabili come «uomini che non sono né ricchi,né poveri,né servitori,né padroni che scelgono loro stessi i lo- provinciali emettono fuoco ai bo- schi. In Cabilia ne approfittano per bruciare anche l’unica ricchezza a- gricola rimasta alla regione: gli ulivi. La rabbia dei cittadini di Tadmait cresce silenziosamente. Si sparge per la borgata come un vago rumo- re proveniente dalle profondità della terra, come quello del terremoto del 2003 che ha messo a dura prova la zona.Ma il caldo insopportabile ren- de tutto più difficile. La gente si chiu- de in casa in cerca di un po’di fresco. Il mattino seguente la cittadina si sveglia di nuovo con l’odore di bru- ciato, ma questa volta l’incendio è vicinissimo.Non è la foresta che bru- cia, sono i campi vicini. La popolazio- ne esce di corsa e trova ancora l’e- sercito piromane in azione, intento a bruciare campi e alberi da frutta.Gli si scagliano contro a mani nude, co- me nei momenti più duri dell’insur- rezione. I soldati non sparano e ten- tano una ritirata.Ma la popolazione inferocita riesce a prenderne alcuni in ostaggio e li porta verso il cuore della cittadina.Non saranno liberati senza la presenza di alti ufficiali. La popolazione chiede spiegazioni e non vuole parlare con subordinati. Ma Tadmait è solo una piccola borgata rurale e il potere di Algeri è fortissimo.Ha la ricchezza di una del- le più importanti riserve energetiche del pianeta ed è amico di tutti i po- tenti di questomondo.Cosa lo po- trebbe intimorire? Scheda geopolitica Superficie: 2.381.741 kmq (secondo paese africano per estensione) Popolazione: 33.500.000 (stima 2006) Capitale: Algeri Altre città: Orano, Costantina, Annaba Gruppi etnici: arabi (75%), berberi (25%); gruppi nomadi e gruppi tuareg Moneta: dinar Religione: musulmani sunniti 98% Lingua: arabo, tamazight (lingua berbera), francese Ordinamento politico: l’Algeria, indipendente dal 1962, è una repubblica presidenziale Presidente : Abdelaziz Bouteflika («Boutef») dal 1999, rieletto nel 2004 Pil: 3.413 dollari Usa procapite (stima 2006) Economia: l’agricoltura è praticata sulla costa mediterranea (agrumi e primizie) e sugli altipiani (cerealicoltura), ma la produzione è insufficiente per soddisfare il fabbisogno interno; altre attività importanti sono la pesca e l’allevamento. La vera ricchezza è data dal petrolio e dal gas, che coprono oltre il 90% delle esportazioni del paese, con l’Italia al primo posto.

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