Missioni Consolata - Dicembre 2009
MC DICEMBRE 2009 55 L lità. «Mai avrei pensato di scen- dere in strada per difendere un presidente liberale. Invece, l’ho fatto e continuerò a farlo perché debbo ammettere che Manuel Zelaya stava facendo cose buone». Betty Mata- moros Flores,di professione educa- trice popolare (volontaria, come lei ci tiene a precisare), è una donna mi- nuta con i capelli corti e senza tinta (1). Il Fronte della resistenza - Frente nacional contra el golpe de estado (2) - le ha affidato il compito di coordi- nare i rapporti con l’estero. E Betty è perfetta per il ruolo,buttando sul piatto una grinta genuina che si ma- nifesta in discorsi carichi di passione e comprensibile indignazione verso le immense ingiustizie di cui sono vittima la maggior parte dei 7milio- ni di honduregni. L’Honduras è un paese ricco di ri- sorse, agricole (sfruttate, ad esem- pio, da multinazionali statunitensi come Chiquita e Dole ) eminerarie (come l’oro, estratto dalla canadese Goldlake ). Eppure, il piccolo stato centroamericano segue Haiti e ga- reggia con Guatemala e Nicaragua per la seconda piazza nella classifica dei paesi più poveri delle Americhe. Le statistiche parlano di una percen- tuale di poveri che va dal 70 all’80 per cento.Un pugno di famiglie, la cosiddetta oligarchia,detiene tutta la ricchezza del paese e decide i suoi destini politici,da ultimo il disarcio- namento del presidente elettoMa- nuel Zelaya e la sua sostituzione con RobertoMicheletti, imprenditore di origini bergamasche ed esponente del Partito liberale, lo stesso di Ze- laya. Le violazioni dei diritti umani in Honduras da parte dei golpisti sono state definite «gravi» dalla missione internazionale che ha monitorato la situazione (3). Betty, come si è costituito il Fronte nazionale contro il golpe di stato? «È nato dal“Blocco popolare hon- g g nizzazioni di contadini, operai, stu- denti, giovani,donne. Iniziammo nel 2000 per fronteggiare l’adesione al Trattato di libero commercio con gli Stati Uniti». Manuel Zelaya è un presidente di destra,defenestrato dalla destra e difeso dalla sinistra.È corretta questa interpretazione? «Il presidente Zelaya non è stato e- letto dalla nostra gente. È stato elet- to dalla parte più dura del Partito li- berale, un partito tradizionale come quello nazionale, i due partiti che dominano il paese da 100 anni. Il presidente si è comportato come un presidente dovrebbe sempre fare: volgere gli occhi verso un popolo con tante necessità. In Honduras, ab- biamo l’80 per cento delle persone in stato di povertà e il 35 per cento in estrema povertà (che significa vi- vere conmeno di un dollaro al gior- no). Io credo che un presidente debba Honduras, un paese con l’80 per cento di poveri dom da una ristrettissima élite. Lo scorso giugno un golp guidato da un impresario di origine italiana, Robert Micheletti, ha deposto il presidente eletto, Manuel Z perché non tutelava più gli interessi dell’oligarchia. classi popolari sono scese nelle strade per chiedere il ritorno della legalità. È sorto un movimento di resistenza che si oppone ai militari con uova e... cellulari. Da ultimo, l’accordo di fine ottobre è stato disatteso dai golpisti. Di tutto ciò abbiamo parlato con Betty Matamoros Flores, una educatrice popolare che il movimento ha nominato coordinatrice per i rapporti con l’estero. UN GOLPE CON IL BOLLINO BLU Dopo il colpo di stato del 28 giugno 2009 HONDURAS di Paolo Moiola Perú / Honduras Diritti umani (calpestati) 2
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