Missioni Consolata - Dicembre 2009
«C’è un fujimorismo sociale e politi- co. Quellopolitico si esprime con un gruppo di 13 parlamentari.Speriamo che dopo i processi di corruzione e le- sa umanità,sia chiaro a tutti il caratte- remafioso e criminale del regime di Fujimori.Però,senza dubbio,a causa delle ingenti risorse della privatizza- zione di cui potè disporre,quel gover- no riuscì a fare delle politiche populi- ste nelle città e nelle campagne. Così molti cittadini sono rimasti con il ri- cordo delle opere che si fecero duran- te l’epoca del fujimorismo». Keiko Fujimori, la figliamaggiore dell’ex presidente,è stata la parla- mentare più votata nelle ultime e- MISSIONI CONSOLATA «Ci sono dei giornali sensazionali- stici legati al fujimorismo.Ma ci sono anche giornali seri e responsabili co- me la Republica , Perú 21 e lo stesso Comercio .Per le televisioni la cosa è più difficile,ma ci sono alcuni spazi in cui è possibile far passare la tema- tica dei diritti umani. In provincia ci sono radio che danno spazio ai dirit- ti umani». E il governo si fa sentire? «Sì, ci sono pressioni politiche sui mezzi di comunicazione». Alberto Fujimori è detenuto in carcere e i processi sono in corso. Ma il fujimorismo esiste ancora? lezioni (oltre 600 mila preferenze). Che significa? «È espressione di q fujimorismo sociale di cui parlavo.A dimostrazione che nelle classi popo- lari il fujimorismo resiste». Alle elezioni del 2011 che potreb- be succedere? Si sa già chi si pre- senterà? «È troppo presto per dirlo.Per ora ci sono soltantomolte precandida- ture e non delle candidature.Non è possibile disegnare lo scenario delle prossime elezioni.A noi importa che i candidati abbiano i diritti umani nella propria agenda». MC DICEMBRE 2009 53 ...Pizarro è tornato Petrolifera Petroleum, Hunt Oil e molte altre - di sfruttare i giacimenti nel sottosuolo dell’Amazzonia peruviana. Per spianare la strada agli investitori stranieri, il governo pe- ruviano ha emanato i decreti legislativi 1090 e 1064 (co- nosciuti come «leyes de la selva»), con cui i popoli indige- ni vengono di fatto espropriati delle proprie terre. Dopo mesi di proteste, nel giugno 2009, a Bagua (regione di A- mazonas) la situazione è precipitata. Negli scontri tra for- ze governative e popolazioni locali, sono rimaste uccise decine di persone, soprattutto dell’etnia awajún . Alla fine, i contestatissimi decreti sono stati sospesi,ma la situazione rimane irrisolta. Come ha riconosciuto lo stesso primo ministro (poi dimessosi) Yehude Simon: «I nativi non capiscono la nostra concezione delle cose, co- me noi non intendiamo la loro: apparteniamo a culture differenti».Tanto differenti che il governo vuole scioglie- re l’Aidesep (2), la principale organizzazione indigena, non consente il ritorno in Perú del suo presidente, Alber- to Pizango Chota, e reprime i media locali pro-indios co- me Radio La Voz e Radio Oriente (3). S i calcola che le concessioni minerarie in Perú interessi- no la bellezza di 15 milioni di ettari di territorio, so- prattutto nella sierra. Sono molte le domande e i dubbi che nascono da questa situazione (4). È giusto che beni appartenenti a tutta una nazione, come sono le risorse minerarie, siano privatizzati? È giusto che le popolazioni indigene e le comunità locali direttamen- te interessate non siano coinvolte nel processo decisio- nale? È giusto che i profitti derivanti dalle attività mine- rarie vadano quasi totalmente nelle mani delle imprese? È giusto favorire una guerra tra poveri tra chi ha neces- sità di un lavoro (in miniera) e chi si è garantito la soprav- vivenza con l’agricoltura e l’allevamento? È giusto che i costi ambientali e sociali delle attività ricadano sulla col- lettività? Le domande sono retoriche, perché la risposta non può essere che una: no, non è giusto. Purtroppo, il sistema pare più forte dell’indignazione e della resistenza. PaoloMoiola N OTE : (1) Esistono alcuni siti web che parlano in manie- ra affidabile dei problemi collegati alle attività minerarie in Perù: • http://grufidesinfo.blogspot.com/ • www.conflictosmineros.net . Nel secondo sito - curato dall’«Observatorio de Conflictos Mineros de América Latina» (Ocmal) - è possibile reperire informazioni sulle attività minerarie dal Messico alla Patagonia. (2) «Asociacion interetnica de desarrollo de la selva peruana» (Aidesep): • www.aidesep.org.pe . (3) Le trasmissioni di Radio La Voz di Bagua sono sospese. Geovanni Acate, direttore di Radio Oriente, emittente del Vicariato di Yurimaguas, è sotto processo. (4) Per completezza informativa, di seguito diamo i siti web ufficiali di alcune compagnie multinazio- nali che operano in Perú: • www.yanacocha.com.pe • www.pluspetrol.net • www.newmont.com • www.petrolifera.ca • www.monterrico.co.uk • www.perenco.com • www.gruporomero.com.pe • www.huntoil.com Pagina accanto: proteste contro il progetto minerario Majaz. Sopra: scontri tra manifestanti e polizia.
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