Missioni Consolata - Dicembre 2009

26 MC DICEMBRE 2009 ARMENIA ottomani, che li riconosceranno co- me unmillet, gruppo religioso auto- nomo. Nel XVIII e XIX secolo i russi affer- mano la loro potenza nella zona e in modo violentissimo si annettono tutti i canati e regni (pongono anche fine all’influente dinastia bagratide) delle attuali Armenia,Georgia e A- zerbaijan (spaccando così la Persia). Inizia alla fine dell’800 l’esplicita ri- valità tra Russia eTurchia e durante la guerra del 1877-78 emerge il pro- blema dell’Armenia occidentale ri- masta sotto gli ottomani.Vedendo nella Russia un possibile liberatore (cristiani), gli armeni combattono al suo fianco e fuggono a migliaia ver- so l’Armenia russa.Ma dopo la guer- ra 2milioni emezzo di armeni vivo- no ancora inTurchia: inizia una duris- sima repressione che causerà migliaia di morti. La persecuzione si inasprisce du- rante la prima guerra mondiale che vede nuovamente opporsi Turchia e Russia: temendo che gli armeni sup- portino nuovamente i russi, il movi- mento nazionalista dei «Giovani tur- chi» mette in pratica il sistematico genocidio di 1-1,5milioni di armeni ottomani. La già vasta diaspora armena si ali- menta così di tutti coloro che riesco- no a fuggire, ovunquema soprattut- cultura caucasica (anche la Georgia sarà parte del regno). Dall’XI secolo inizia la conquista turco-selgiucide e la cacciata dei bi- zantini che frammenterà ancor più le comunità armene.Nascono grossi insediamenti in Georgia, Polonia,Ci- licia e l’islam si consolida nell’area. Durante la prima metà del 1200 arrivano le orde dei mongoli che saccheggiano tutto il Caucaso e ne divengono di fatto i dominatori, schiacchiando tutti i governi locali ed imponendo pesanti tributi.An- che dopo la disgregazione dell’im- peromongolo sono le stesse tribù centro asiatiche a dominare sul cau- caso fino al XV secolo,quando gli ot- tomani prenderanno il sopravvento. D allacadutadiCostantinopoli nel1453si consacrailpotere turco-ottomano(sunniti),ma allo stesso tempo quello della nuova Persia sciita (Azerbaijan, Iran, Iraq) che si contenderanno per due secoli l’influenza sul Caucaso fino all’arrivo dei russi.Gli armeni sopravvivono sotto entrambi gli imperi in canati feudali ma il «centro» sarà sotto gli Una questione... di interessi I l 31agosto2009,dopo lungheconsultazioni riservate,è sta- toproclamato inSvizzeradai rappresentanti diArmeniae Turchiacon lamediazionedelladiplomaziaelvetica,l'iniziodi unprocessodi normalizzazionedei rapporti tra i duepaesi entro45giorni. Con breve anticipo, il 9 di ottobre, si è firmata a Zurigo l'in- tesa tra i due presidenti con una conferenza che coinvolge oltre adArmenia,Svizzera eTurchia anche Stati Uniti (con l'importante presenza del segretario di statoHillary Clin- ton), Francia,Russia...La Svizzera,paese neutrale per eccel- lenza, torna così ad esercitare il suo amato ruolo di media- tore: l’evento è significativo,dopo vent'anni di indiscussa centralità diWashington su ogni attività diplomaticamon- diale (il cosiddetto WashingtonConsensus ),anche riguardo allo stesso Caucaso (il caso della Georgia è ancora aperto). Le cause sono principalmente due: il ritorno della Russia tra gli attori pesanti della diplomazia internazionale, so- prattutto per quanto riguarda le zone di sua influenza,e la sofferenza degli Stati Uniti nel ruolo di superpotenza unica dopo gli anni disastrosi della precedente amministrazione. Gli accordi firmati dalla Russia con la Cina il 15 ottobre, su forniture di gas e prestiti, sono una conferma della situa- zione descritta e la strategia orientale del rinato impero russo. L aTurchiaaspiraall'entratanell’Unioneeuropeaedhabiso- gnodi riappacificare il confinearmeno(ultima conditio si- ne quanon dopo aver risolto i ben più difficili rapporti con Iran e Siria), l'Armenia ha bisogno di aprirsi, laTurchia è un ottimo partner commerciale e l'unica possibilità di arrivare all'Europa: se entra il grande paesemusulmano, le piccole e cristiane Armenia e Georgia (questa ha già rotto brusca- mente conMosca) hanno ottime chances. Poi c'è la Russia e le sue strategie per esportare gas in Euro- pa: rompere il passaggio per l'est (in particolare dalla pro- blematica Ukraina) e diversificare i prezzi attraverso il North Stream (l'ex cancelliere Schroder ha già accettato la presidenza,diventando di fatto un dipendente di Gazprom ) ed il South Stream (Prodi ha declinato la stessa proposta) che passerebbe appunto per laTurchia. Il South Stream è particolarmente importante perché in concorrenza con NabuccoPipeline ,un'alternativa Ue-Usa per rompere il monopolio russo. Il problema di Nabucco è che il gas azero da solo non è sufficiente senza Turkmeni- stan e Kazakistan, che sono ancora troppo legati aMosca. Dipenderà dall'allacciamento di Iran e Iraq,notoriamente il più grosso interesse occidentale... Aspettiamo intanto di vedere se i parlamenti di Armenia e Turchia ratificheranno l'accordo. In realtà, il presidente ar- meno SerzhAzati Sargsyan gode di una fedele e schiac- ciantemaggioranza (113 deputati su 131),e aspetta solo la firma turca. Andrea Filippi La normalizzazione dei rapporti tra i due paesi passa attraverso complesse strategie petrolifere e geopolitiche. Armenia-Turchia

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