Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2009
60 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 M amadousucchiaconavidità l’acquacontenuta inunpic- colo sacchettodi plastica trasparente.Haappenaspeso15 franchi (2 cent ) per questa dose di acqua «potabile» di forse 100 millili- tri. Ma qui in Burkina Faso, nel Sahel, il sole picchia 12 mesi all’anno e l’ac- qua è una risorsa rara. E costosa.Così ogni mezzo è buono per venderla. E- saurito in pochi secondi il contenuto del sacchetto,Mamadou lo getta a terra, dove, nella polvere va ad ag- giungersi ad altre centinaia di suoi simili: ai bordi delle strade, nei canali di scolo, o in bella mostra su acacie spinose.Quasi un nuovo frutto o «fiore», come hanno iniziato a chia- mare il sacchetto di polietilene in al- cuni paesi africani, dal Kenya al Su- dafrica. Il sacchetto usa e getta è diventa- to, per molti paesi africani, un ele- mento imprescindibile del panora- ma, soprattutto dei centri urbani. Neri, bianchi, trasparenti.Dei più svariati spessori.Negli ultimi anni si sono diffusi sacchetti talmente sotti- li (intorno ai 7-15 micron,millesimi di millimetro), che appena riempiti con tre o quattromanghi o banane si rompono, diventando talvolta im- mediatamente inutilizzabili. Buste che intasano i canali di scolo delle città, e che ostacolano, quando sono in grosse concentrazioni, la pe- netrazione dell’acqua piovana nella terra, riducendo la fertilità (già irriso- ria in alcune fasce climatiche). La pioggia, inoltre, diventa pozze sta- gnanti e favorisce lo svilupparsi di zanzare portatrici di malattie. Shop- per che infestano alberi e arbusti, so- no spessomangiati da animali do- mestici come ovini e bovini, causan- done il soffocamento. Plastica sottile, che però, dispersa nell’ambiente è molto longeva: si di- ce che occorrono 400 anni per de- gradarla, (vedi pag. 42). Gli imballaggi sono l’effetto più e- vidente, ma le città africane sono AFRICA di Marco Bello Cosa si muove sul continente per lottare contro la plastica L’Africa è invasa dai rifiuti di plastica. Sono soprattutto i sacchetti a creare danni. Così i governi iniziano a metterli al bando. Mentre la società civile «inventa» possibilità di riciclo. Creando reddito e posti di lavoro. Storie «positive» dal continente. PLASTIC’AFRICA
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