Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2009
MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 39 to per la messa al bando dei (famige- rati, leggere il box ) sacchetti di plasti- ca, posticipata al gennaio 2011, un anno dopo il previsto (4).Ultimo nella lista dei colpevoli,ma comunque col- pevole è il cittadino. Perché è inutile negare l’evidenza: il comportamento degli italiani nei confronti dell’ambiente è pessimo, ad iniziare dal loro rapporto con i ri- fiuti, che producono in quantità (ben 546 chili annui a testa).A parte spora- diche eccezioni, la situazione è grave quasi ovunque, come dimostrano i dati (ufficiali) sulla raccolta differen- ziata, vergognosamente bassi, so- prattutto nei centri urbani e nelle re- gioni del Sud Italia. D’altra parte, non occorrono le sta- tistiche per capire la situazione. È suf- ficiente aprire un cassonetto delle immondizie ed osservarne il conte- nuto: bottiglie, contenitori in plastica, carta, cartone, avanzi di cibo. Emagari i contenitori della differenziata sono a poche decine di metri di distanza dal cassonetto... Dove si è passati alla (indispensabi- le) «raccolta porta a porta» sono subi- to divampate le polemiche: troppi contenitori da tenere in casa, troppo complicato separare i rifiuti, troppa puzza. Insomma, un delirio di scuse. C ommentando l’esclusione dal parlamento europeo dei Verdi italiani,Mario Tozzi, ricercatore del Cnr ed apprezzato divulgatore scientifico, ha scritto (5) cose pesanti ma assolutamente condivisibili: «Che gli italiani non siano buoni ambienta- listi è noto: i dati ci dicono che si de- scrivonomigliori di come sono, altri- menti come faremmo ad avere per- centuali risibili di raccolta differenzia- ta,buchi enormi nell’adduzione delle acque potabili e un’energia che si fa ancora con gas, carbone e petrolio? Per non parlare dei 36milioni di au- toveicoli che abbiamo in giro per le nostre strade (molto di più di tutti gli altri paesi europei e perfino degli Sta- ti Uniti, in proporzio- ne). Per non citare un fenomeno come l’abusi- vismo edilizio, che non esiste in nessun altra nazione svilup- pata. Ma questo non basta.Molti dicono che la disaffezio- ne per l’ecologia politica dipenda dai no che gli ambientalisti italiani han- no più volte detto a tutto: dagli ince- neritori all’energia nucleare,dal pon- te sullo stretto di Messina agli Ogm. Ma quelle sono oggettivamente do- mande irricevibili, a cui bisogna ri- spondere “no“ e, anzi, forse di no non ne sono stati detti abbastanza, altri- menti non assisteremmo per esem- pio, a un consumo di territorio che non ha paragoni in nessun altra parte del mondo, con 250.000 ettari man- giati ogni anno da asfalto e cemento. Forse bisogna tornare alla nostra opi- nione pubblica, che è complessiva- mente poco informata.Priva di basi scientifiche, e, in definitiva,poco at- tenta alle esigenze dell’ambiente, ( continuaapag.43 ) MC / SPORCOMONDO Pagina precedente: un contenitore per bevande in Tetra Pak. Sotto: un cane passeggia davanti ad una montagna di rifiuti.
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