Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2009

MC / SPORCOMONDO mente anche le falde acquifere,met- tendo a rischio le riserve d’acqua po- tabile. Secondo la Fao,molto spesso delle politiche erronee incoraggiano una produzione animale non soste- nibile, dal punto di vista ambientale. Inmolti paesi in via di sviluppo, infat- ti, si danno sovvenzioni per l’acquisto di fertilizzanti chimici,per l’energia e per il credito, cioè tuttemisure, che favoriscono gli allevamenti di tipo in- tensivo e di grandi dimensioni. Meno carnivori,meno affamati Consideriamo infine gli aspetti so- ciali, legati all’eccessiva produzione e conseguente consumo di carne.At- tualmente la popolazionemondiale è di circa 6miliardi emezzo di perso- ne, di cui 1,2 costituito da persone denutrite o,peggio, chemuoiono di fame.Per produrre una bistecca è ne- cessario somministrare al bovino un quantitativo di cereali e di legumi 8 o 9 volte superiore al peso della carne prodotta,quindi, con il materiale di partenza,mangerebbero quasi 10 persone al posto di una.Cioè per ali- mentare dei carnivori è necessaria una quantità di erbivori molto più grande e questo richiede una bio- massa vegetale ancora più vasta, a scapito di intere popolazioni, che si vedono espropriare i terreni,destina- ti a foraggiare allevamenti, anziché servire a produrre cibo per il consu- mo umano, nonché l’acqua, i cui con- sumi per l’agricoltura industriale e per gli allevamenti intensivi sono ver- tiginosi. Nel contempo, negli Stati Uniti le cliniche per la cura dell’obesità sono ormai diventate una vera e propria industria, che rappresenta il 3%del Pil,mentre anche l’Europa si sta av- viando alle taglie extra large.Non di- mentichia- mo poi quali so- no le condizioni dei lavoratori nell’indu- stria della carne. Di solito i salari sono bassi e gli ora- ri lunghissimi. Inoltre,per massimiz- zare i profitti, le aziende produttrici cercano di ridurre i costi,quindi im- pongono tempi ridottissimi per il processo di macellazione, senza for- nire adeguatemisure di protezione e costringono gli addetti a lavorare al freddo, nello sporco e su pavimenti scivolosi. Il tasso d’incidenti tra gli ad- detti alla macellazione ed al taglio delle carni è tre volte più alto della media e, se i lavoratori sono immigra- ti irregolari, gli incidenti non vengo- no nemmeno denunciati. La necessità di un diverso stile alimentare Alla luce di tutti questi aspetti,pos- siamo concludere che produrre e consumare carne secondo i ritmi at- tuali non è sostenibile sia a livello ambientale, che sociale, oltre ad esse- re discutibile dal punto di vista sani- tario. È necessario perciò pensare ad uno stile alimentaremaggiormente rispettoso, riducendo i consumi di carne, di latte, di derivati animali e di uova (2).Questo non vuole dire di- ventare per forza vegetariani o vega- ni, ma almeno provare ad eliminare i prodotti animali dalle nostre tavole, anche solo per un giorno alla setti- mana. Oppure evitare di acquistare prodotti in pelle,quando esistano prodotti analoghi inmaterialemag- giormente ecocompatibile. Insom- ma, cambiare si può. ■ N OTE : (1) Tra i marchi riforniti di prodotti pro- venienti dalla distruzione della foresta amazzonica ci sono:Adidas,Bmw, Geox,Chateau d’Ax,Carrefour,Euro Star,Ford,Honda,Gucci, Ikea,Kraft, Nike,Tesco,Toyota,Wal-Mart. Inoltre sono stati messi in luce rapporti di for- nitura da parte dei tre grandi gruppi per il Servizio nazionale di salute pub- blica inglese (NHS),per le forze armate britanniche,olandesi, italiane, spagno- le e statunitensi,per il Gruppo Cremo- nini, fornitore esclusivo di aziende che servono le ferrovie italiane (Trenitalia, EuroStar Group,CisalpinoAG) e le fer- rovie francesi SNCF eThalys Internatio- nal. (2) www.saicosamangi.info MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 31 «Adotta una mucca», una originale iniziativa inventata in Valsugana, Trentino. Pagina precedente: agri- coltura di montagna in Trentino.

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