Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2009
MC / SPORCOMONDO tenzialmente responsabili del riscal- damento globale del pianeta.Del re- sto, basta pensare che la produzione di un Kg di carne di manzo si traduce gas serra CO 2 equivalenti pari a 36,4 Kg: lo stesso quantitativo emesso da un’autovettura di media cilindrata, che percorre 250 Km. I gas serra, che influenzanomaggiormente il clima dellaTerra, sono l’anidride carbonica (CO 2 ), il metano (CH 4 ),gli ossidi di a- zoto (N 2 O) ed i clorofluorocarburi (CFC). I bovini,per le caratteristiche del loro apparato digerente, emetto- no tra 70,8 e 133 g di metano ogni 450 g di carne prodotta.Poiché il me- tano ha un potere serra circa 23 volte quello dell’anidride carbonica, le e- missioni, per il quantitativo di carne suddetto, equivalgono ad una quan- tità di CO 2 compresa tra 1,6 e 3 Kg.A queste vanno aggiunte le emissioni legate alla produzione dei cereali per foraggio,dei pesticidi, insetticidi e fi- tofarmaci usati nei campi, al trasporto delle carni, all’utilizzo dellemacchine agricole ed al pompaggio dell’acqua. Un altro problema legato alla defore- stazione ed agli incendi è quello della inibizione delle precipitazioni piovo- se nelle aree tropicali, a causa del fu- mo della combustione.Questo è ciò che risulta dalla rielaborazione dei dati forniti dal Tropical Rainfall Measu- ringMission (TRMM), il satellite della Nasa progettato per lo studio del ci- clo dell’acqua,nella fascia compresa tra +35° e -35° di latitudine.Si è osser- vato che le nubi contaminate dal fu- mo hanno prodotto una quantità di pioggia decisamente inferiore al nor- male e questo perché, secondo Da- niel Rosenfeld dell’Istituto di Scienze dellaTerra della He- brewUni- versity of Jerusalem , il fumo impedisce il pro- cesso detto di «pioggia calda», tipico delle zone tropicali.Questo fenome- no consiste nella formazione di gocce di pioggia, a partire da poche goccio- line, inizialmente presenti nelle nubi; per accrescimento, le gocce diventa- no più pesanti ed iniziano a cadere. Se alla nube si mescola il fumo, le pre- cipitazioni originano diversamente: le gocce devono ghiacciare,prima di cominciare a cadere, raccogliere altre particelle d’acqua ed infine fondere. Per scendere a temperature sotto 0°C, le nubi devono raggiungere al- tezze intorno ai 5.000mdi quota e questo determina differenze rilevanti nei tassi di precipitazione.È chiaro che le variazioni di precipitazioni nel- le zone tropicali influenzano il clima dell’intero pianeta,poiché il ciclo del- l’acqua coinvolge una quantità enor- me di energia. I risultati di questa ri- cerca sono stati pubblicati sulla rivista Geophysical Research Letters .Quindi, l’abitudine di mangiare troppa carne incide pesantemente sul clima, anzi, secondo un rapporto della Fao del 2006, tale abitudine ha ripercussioni sul climamaggiori dell’industria e dei trasporti. Dieta omoda? Più carne,più tumori Ma quanta carnemangiamo? In Europa e negli Stati Uniti, il consumo pro capite giornaliero va da 100 a 300 g, con un consumomedio annuo di pascoli.A tal proposito basti pensare che l’80%di quella che era foresta a- mazzonica è stato adibito a coltiva- zioni per l’alimentazione animale o a pascolo.Non bisogna peraltro di- menticare che una buona parte di fo- resta è stata adibita a coltivazioni per la produzione di biofuel e di etanolo per autotrazione ( vedi articolo di No- straMadreTerra suMC di marzo 2009 ). Secondo il recentissimo rapporto di Greenpeace , «Amazzonia, chema- cello», l’allevamento bovino è la prin- cipale causa di deforestazione in A- mazzonia. Del resto, il Brasile si sta ri- velando il più grande Paese esportatore di carne bovina e di pel- lami (per questi ultimi insieme alla Ci- na), in tutto il mondo ed il governo brasiliano prevede il raddoppio delle esportazioni entro il 2018. La Banca nazionale brasiliana ha stretto allean- ze finanziarie con le tre principali multinazionali del settore zootecnico del Brasile, cioè la Bertin, la JBS e la Marfrig, che hanno ricevuto finanzia- menti per un valore di 2,65miliardi di dollari, tra il 2007 ed il 2009, in cam- bio di partecipazioni governative nel- l’assetto societario.Grazie all’analisi di mappe e foto satellitari, in tre anni d’indagini, Greenpeace è riuscita ad i- dentificare, nella foresta amazzonica, centinaia di allevamenti illegali, che rifornisconomacelli e concerie ap- partenenti alle grandi multinazionali, di cui sopra.Questi allevamenti sono responsabili della deforestazione,de- gli incendi dolosi,ma anche delle condizioni di lavoro disumane, al li- mite della schiavitù, che si svolgono al loro interno. L’indagine ha messo in luce che queste tremultinazionali forniscono di carne e di pellami le fi- liere produttive di importanti marchi globali e di distributori famosi,per cui molti di questi prodotti arrivano nei nostri piatti, nelle nostre case e nei nostri guardaroba inmodo appa- rentemente insospettabile (1). Più carne,più gas serra La diretta conseguenza della defo- restazione e degli incendi in Amazzo- nia è che il Brasile si ritrova ad essere il quartomaggiore emettitore di gas serra al mondo (dopo USA,Cina ed Indonesia).Globalmente quindi, com- prendendo anche quella del sud est asiatico, la deforestazione è causa del 20%delle emissioni di gas serra,po- MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 29
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