Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2009
28 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 ALLEVAMENTI S econdo la Fao, sta aumentando il rischio di contagio da animale a uomo, a causa dell’evoluzione nella produ- zione degli alimenti di origine animale. Il rischio di tra- smissione di malattie infettive da animale a uomo è destina- to ad aumentare, a causa della crescita della popolazione u- manaedanimale,dellemodalitàdellaproduzionezootecnica, dellanascitadi reti agroalimentari suscalamondialeedel no- tevole incrementodellamobilitàdi persone edi beni.Lapro- duzione e la densità del bestiame sono notevolmente au- mentate, spesso in prossimità di centri urbani e questo può comportareun rischiodimalattie infettive sia a livello locale, che globale. Su scala globale, le produzioni suina ed avicola rappresentano i sotto-settori zootecnici apiù alta crescita ed industrializzazione, con tassi annuali pari al 2,6%ed al 3,7%, rispettoaldecenniopassato.Neipaesi industrializzati,lamag- gior parte dei polli e dei tacchini vengono allevati in stabili- menti, chepossono contenerneda15.000a50.000. Inoltre la produzione industriale suina ed avicola si basa su un’impo- nente movimentazione del bestiame vivo. Quest’ultima e la concentrazionedimigliaiadi capi confinati aumentanolapro- babilità di trasmissione degli agenti patogeni. I noltre, nei locali per animali confinati si accumulano ingenti quantità di letame, che può contenere agenti patogeni in numeroelevato.Molti di questi rifiuti sono smaltiti a terra, senza alcun trattamento,esponendo così al rischiod’infezio- ne i mammiferi selvatici e gli uccelli. Il virus H5N1 (influenza aviaria) ad alta patogenicità rappresenta una delle principa- li preoccupazioni,dal punto di vista sanitario,a livello globa- le, ma, secondo la Fao, sarebbero damonitorare strettamen- te, a livello internazionale, anche la circolazione del virus in- fluenzale A (IAV) nel pollame e la peste suina. Una certa quantità di IAV è ora abbondantemente diffusa nel pollame commerciale ed inminor misura nei suini, quindi il rischio di una possibile pandemia per l’uomo non è da trascurare. La Faoha invitatoa seguire lemisuredi biosicurezzadi base: i si- ti produttivi nondovrebberoessere costruiti vicinoagli inse- diamenti umani o alle popolazioni di volatili selvatici; le a- ziendedovrebberoesserepuliteedisinfettateregolarmente; i movimenti dello staff e dei veicoli dovrebbero essere con- trollati e si dovrebbero formare i dipendenti in biosicurezza. Sarebbeauspicabile,inoltre,unamigliorecooperazionescien- tifica tra i diversi paesi. (a curadi Topino eNovara) V IRUS IN AGGUATO Contagio animale-uomo e pandemie Sopra: Nepal, operatori sanitari nepalesi affrontano le conseguenze dell’influenza aviaria (virus H5N1) nel villaggio di Kakarvitta. Pagina seguente: Germania, un centro per l’afta epizotica («malattia del piede e della bocca»), che col- pisce bovini, ovini, caprini e suini.
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