Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2009

24 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 ALLEVAMENTI ton, l’aumento del consumo di carne nei paesi in via di sviluppo è legata sia alla crescita della popolazione, che all’aumento dei redditi.Anche per l’Africa è previsto un raddoppio della domanda di carne, entro il 2020. Atrocità e pericoli degli allevamenti industriali Attualmente,gli allevamenti indu- striali, detti anche Cafo ( Confined ani- mal feeding operations ), sono i mag- giori produttori di carne ed il loro svi- luppo ha progressivamente portato alla scomparsa delle fattorie tradizio- nali, in cui l’allevamento degli animali andava di pari passo con la produzio- ne agricola, che provvedeva al so- stentamento del bestiame.Oggigior- no esistono allevamenti conmigliaia di capi, senza terreni produttivi,men- tre ci sono aziende agricole con va- stissimi appezzamenti di terreno, col- tivati per lo più a monocolture di ce- reali,mais soprattutto e di soia.Gli al- levamenti intensivi prevedono che migliaia di bovini, suini,polli e tacchi- ni vivano stipati in spazi assoluta- mente angusti, senza possibilità di vedere la luce del sole (ma solo quel- la artificiale), di vivere all’aria aperta e di potere esprimere i comportamenti tipici della loro razza.Vale la pena di prendere in considerazione come gli animali vengono trattati negli alleva- menti intensivi, che producono il 74%del pollame, il 50%dei suini, il 43%dei bovini ed il 68%delle uova. Nei moderni allevamenti, un pollo, omeglio un pulcino, raggiunge il pe- so di 1 Kg e 700 g, nel giro di 37 gior- ni, anziché in 5-6mesi, come avver- rebbe in natura.Tutto questo grazie allemoderne tecniche di allevamen- industrializzati, come Stati Uniti ed Europa, il consumo annuale pro-capi- te è di 80-100 Kg/anno, nei paesi in via di sviluppo esso è di circa 30 Kg/anno.Quest’ultimo dato,però, è il risultato di un incremento nel consu- mo di carne, nei paesi in via di svilup- po, circa tre volte superiore rispetto a quello, che si è verificato contempo- raneamente nei paesi industrializzati. Attualmente, infatti, la produzione di carne nei paesi in via di sviluppo rap- presenta il 60%di quella mondiale. Tra questi paesi, i maggiori produt- tori di carne sono la Cina (7milioni di tonnellate di carne,di cui una buona parte di maiale ed ovina) e l’India, in Asia,mentre in America Latina abbia- mo il Brasile (che secondo l’ultimo rapporto di Greenpeace ha la man- dria commerciale bovina più grande del mondo ed ha prodotto 9milioni di tonnellate di carne nel 2005), l’Ar- gentina (3milioni di tonnellate) e la Colombia (700.000 tonnellate). L’India inoltre è il maggiore produt- toremondiale di latte,mentre il Brasi- le è diventato il maggiore esportato- remondiale di carne e di pellami (queste ultime sono esportate in grande quantità anche dalla Cina). Il governo brasiliano prevede il rad- doppio delle esportazioni di carne entro il 2018. Secondo l’Ifpri ( International Food Policy Research Institute ) diWashing- • CARNE , CONSUMO ANNUALE PRO - CAPITE : - 80/100 Kg nei paesi industrializzati - 30 Kg nei paesi in via di sviluppo • CARNE , CLASSIFICA PRODUZIONE : - maiale - pollo - manzo - ovina • CRESCITA DI UN PULCINO ( DI 1,7 K G ): - oggi 37 giorni, ieri 5/6 mesi • LATTE , VACCA DA LATTE : - 20/25 litri al giorno/ anni ‘50 - 60 litri al giorno/ oggi • MAGGIORI MANDRIE BOVINE : - Brasile (maggiore esportatore mondiale di carne e pellami) - Argentina Qualche numero per capire Sopra: allevamenti industriali di suini e di polli. Pagina accanto: ovini al pascolo sulle montagne del Trentino.

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