Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2009

22 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 LA QUESTIONE OGM cità, che ne è stata fatta.Tra le varietà di riso Ogmmerita una menzione particolare il Golden rice o riso dorato, caratterizzato dalla presenza di una sequenza genica, che codifica per la produzione di beta-carotene, cioè per un precursore della vitamina A, fondamentale per il funzionamento delle cellule nervose della retina, quindi per la vista. Si è pensato che questa varietà sarebbe riuscita a con- trastare lemorti e la cecità per avita- minosi A nel Terzomondo,ma ci si è dovuti ricredere, scoprendo che le quantità di beta-carotene prodotte sono così basse, che per avere qual- che beneficio da un prodotto simile, bisognerebbe consumarne quotidia- namente dei chili. Inoltre la vitamina A è liposolubile, cioè si scioglie nei grassi, che la veicolano,ma questi, nell’alimentazione dei Paesi del Sud del mondo sono particolarmente scarsi, da cui l’inefficacia di questo prodotto.Un altromodo di ledere i diritti umani è rappresentato dalla produzione, da parte della Monsanto, di varietà di semi «terminator» e dei più recenti «zombie»; i primi sono se- mi di piante geneticamentemodifi- cate con un gene, che le porta a pro- durre semi sterili, inmodo da costrin- gere gli agricoltori a ricomperare i semi l’anno successivo,mentre i se- condi sono una varietà di semi Ogm, che non germogliano, se non in pre- senza del Roundup , il famigerato pe- sticida della Monsanto.Va detto che anche colture OgmMonsantomeno «estreme» delle due appena descrit- te prevedono l’uso di Roundup , il cui consumo nel mondo è andato au- mentando, anziché diminuire, come promesso inizialmente.Così come è andato aumentando il fatturato della Monsanto, che nel 2008 è progredito del 104%. I danni sociali, tuttavia non si limitano solo al pagamento delle royalties .Basta pensare alle popola- zioni indigene della foresta amazzo- nica brasiliana, che vengono cacciate dalla propria terra,dove aumentano le piantagioni di soia.Oppure all’Ar- gentina, dove sta aumentando la fa- me della popolazione,perché 17mi- lioni di ettari vengono coltivati a soia, per spedirla principalmente in Euro- pa, dove viene utilizzata nei mangi- mifici. Oltre al fatto che tali popola- zioni non possono coltivare la terra per sé, esse si vedono anche portare via la possibilità di curarsi con le pian- te officinali,di cui la loro terra è sem- pre stata particolarmente ricca. Ma ci sono anche i gravi danni pro- dotti dall’uso sempre crescente del glifosato Roundup , con cui vengono abbondantemente irrorate le varietà di mais e di soia transgeniche Roun- dup Ready .Pare, infatti, che nelle aree, in cui questo pesticida è usato siano in forte aumento lemalformazioni congenite, i tumori infantili, i proble- mi renali, le dermatiti ed i problemi respiratori. Come abbiamo già visto, in India l’eccessivo indebitamento degli agri- coltori, a seguito di questa seconda «rivoluzione verde» ha portato ad un numero impressionante di suicidi, mentre negli Stati Uniti ed in Canada ci sonomigliaia di cause in corso, non solo tra lemultinazionali,Monsanto in testa, e gli agricoltori,ma anche tra gli agricoltori confinanti, che spesso si ritrovano i terreni invasi da piante Ogm infestanti,provenienti dai terre- ni limitrofi ai propri. La distruzione della biodiversità Ci sono infine i danni ambientali, nonmeno gravi,perché laddove ci sono vaste estensioni di monocoltu- re, che hanno sostituito le coltivazio- ni locali tradizionali, si perdono le va- rietà autoctone, cioè si riduce di mol- to la biodiversità, che non interessa solo le piante,ma, alla lunga, anche la fauna, che abitava in origine la zona interessata. Si può parlare, in pratica, di «erosione genetica». Per non parlare degli enormi danni derivanti dalla distruzione delle fore- ste pluviali nel Sud Est asiatico ed in Amazzonia,dove sempre più vasti appezzamenti di terreno vengono di- sboscati per coltivare soia, in Amaz- zonia, o palma da olio in Asia. L’inqui- namento delle enormi quantità di pesticidi, che accompagna le coltiva- zioni Ogm, come abbiamo visto, completa l’opera di distruzione. Ci si potrà chiedere perché il quan- titativo del consumo di pesticidi e di fertilizzanti sia andato aumentando, negli ultimi anni, anziché diminuire, come promesso. Il problema è rap- presentato, per i pesticidi,dalle erbe infestanti, che hanno acquisito la resi- stenza ai medesimi,per cui bisogna aumentare le dosi o ricorrere a va- rietà di pesticidi molto più aggressivi del glifosato, come l’atrazina. I fertiliz- zanti invece vengono usati maggior- mente, per il progressivo impoveri- mento dei suoli ipersfruttati,dove or- mai le rotazioni di colture sono sempre più scarse,mentre esse,da sole, sarebbero sufficienti ad elimina- re gli agenti infestanti, i quali, non tro- vando più la loro pianta bersaglio, scomparirebbero. Alla luce di tutte queste cose, c’è da chiedersi, e soprattutto bisognereb- be chiederlo ai sostenitori delle col- ture transgeniche, se siamo così sicuri di volere lasciare il controllo della produzione del cibo inmano ad un piccolo numero di multinazionali sempre più potenti,perché, in fondo, nessuno le contrasta.O se non sia il caso di ribellarci, impedendo ad e- sempio tali coltivazioni nel nostro territorio e richiedendo precise di- sposizioni di etichettatura degli ali- menti e del foraggio per gli animali, le quali non permettano di nascon- dere percentuali sia pur minime di Ogmnella loro composizione. Sareb- be anche fondamentale rifiutare l’u- so dei biocarburanti, che, come ab- biamo visto,derivano proprio dalle coltivazioni transgeniche.O preferia- mo diventare complici di multinazio- nali, il cui comportamento è tutto fuorché etico e renderci responsabili per chi,da un’altra parte del mondo, perde la propria terra, il lavoro e la sa- lute per mandare avanti la nostra «società dei consumi»? Non dimenti- chiamo che la Monsanto è la stessa multinazionale, che durante la guerra del Vietnam, ha prodotto l’ agenteO- range , il terribile defoliante a base di diossina, le cui vittime e i loro familia- ri hanno, ancora oggi, tragiche storie da raccontarci. ■ N OTE : (1) In passato, «NostraMadreTerra» di MC si è già occupata di Ogm, con due dettagliatissimi articoli di Silvia Batta- glia, nei numeri di giugno e di luglio-a- gosto 2004,a cui rimandiamo,per una visione generale dell’argomento. (2) Alcuni concreti indizi indicano la in- fluenza dellaMonsanto sulla Gates Foundation e sullo stesso governoO- bama. RobHorsch,dopo 25 anni di la- voro per laMonsanto,è passato alla fondazione di Bill eMelinda Gates. Rajiv Shah,dallaMonsanto,è stato no- minato daObama sottosegretario alla ricerca,educazione ed economia del Dipartimento dell’agricoltura.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=