Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2009

20 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 LA QUESTIONE OGM portare in etichetta la presenza di or- mone della crescita transgenico nelle confezioni di latte, yogurt e formaggi freschi,o di residui Ogmnei cibi, sulla base del principio della «equivalenza sostanziale» dei prodotti Ogme dei loro omologhi convenzionali.Equiva- lenza sostanziale? Come abbiamo già visto prima, so- no numerose le ricerche effettuate su animali, da parte di varie Università e centri di ricerca indipendenti, che hanno dimostrato la comparsa di proteine «non attese» omodificate, così come di patologie di vario gene- re. Quello, che però l’indagine ha di- mostrato è che la Fda ha tenuto na- scoste le prove della pericolosità dei cibi transgenici.Purtroppo, la Food andDrug Administration (dove, non dimentichiamolo, hanno lavorato pa- recchi personaggi Monsanto, secon- do il meccanismo delle «porte gire- voli», grazie al quale lemultinazionali piazzano persone di loro fiducia nelle principali agenzie governative, con e- videnti situazioni di conflitto d’in- teressi ) ha approvato i cibi genetica- mentemodificati,malgrado questi abbiano causato casi di morte (per lo più per shock anafilattico ,per l’insor- genza di forme acute di allergia a qualche componente in essi conte- nuto) ed addirittura malgrado il pare- re contrario di molti dei suoi stessi scienziati, che inmolti casi sono stati tacitati o estromessi.Queste cose so- no venute alla luce,perché nel mag- gio 1998 l’«Alliance for Bio-Integrity», una organizzazione non governativa, con una coalizione di scienziati, lea- ders religiosi e consumatori ha fatto causa alla Fda per la violazione del FoodDrug and Cosmetic Act , che re- golamenta la sicurezza dei cibi, ad ec- cezione di carne,pollame e uova, che dipendono dal Dipartimento dell’a- gricoltura e prevede tests tossicologi- ci e l’etichettatura dei prodotti ali- mentari. Il tribunale federale diWa- shington, nel 2000, ha respinto le accuse,per mancanza di prove, del fatto che la regolamentazione stabili- ta dalla Fda per gli Ogm (che in prati- ca non prevede alcun controllo di questi prodotti,da parte dell’Agen- zia, ma solo la dichiarazione,da parte delle aziende produttrici, della loro e- quivalenza sostanziale con gli omo- loghi non transgenici) costituisse una «violazione deliberata» della legge federale.Ciò che conta, al di là del verdetto giudiziario, è che la causa ha permesso la declassificazione di circa 44.000 pagine di documenti «riserva- ti» della Fda, relativi agli Ogm.Da questi documenti risulta che l’obiet- tivo della Fda (il cui compito è quello di tutelare la salute dei consumatori americani) era quello di promuovere l’industria biotecnologica degli Stati Uniti, in linea con la politica governa- tiva di Reagan,poi di Clinton ed infi- ne di Bush (e ora quasi certamente di Obama) (2).Oltre a questo, dai docu- menti emerge il totale disaccordo di alcuni degli scienziati della Fda con le decisioni prese dall’Agenzia. Infatti un documento della divisione di chi- mica e di tecnologia alimentare della Fda sottolinea tutti gli effetti indesi- derati, dovuti alla manipolazione ge- netica, come il livello anomalo di so- stanze tossiche, che si riproducono naturalmente o la comparsa di so- stanze tossiche inattese e non identi- ficate o la maggiore capacità di accu- C omeèpossibilechepossanoesserepresentidelleproteine i- nattese, diversedaquellepreviste,inbaseallesequenze genicheintrodotte? Questo fatto si può spiegare con la complessità del pro- cesso di trascrizione del Dna e della sintesi proteica. Innanzi- tutto nella struttura di un gene ci sono delle sequenze nu- cleotidiche codificanti, che contengono cioè informazioni per la sintesi proteica ed altre,dette «introni» (cioè dentro i geni), il cui significato ci è,al momento, ignoto e che qualche manipolatore di geni chiama «Dna spazzatura» consideran- doli inutili,dimenticando che in natura non esistono cose i- nutili. Esiste un processo,detto «splicing», consistente nel- l’eliminazione degli introni dal trascritto, con il risultato del- la formazione di unamolecola di RNA-messaggero, complementare al Dna di partenza,ma senza gli introni, quindi solo con le sequenze codificanti. Il processo dello splicing può però essere selettivo,per cui nell’eliminazione degli introni,possono anche essere asportate parti delle se- quenze codificanti,anzi più di una intera sequenza codifi- cante può essere saltata.Questo vuole dire che una stessa sequenza genica può codificare per decine di proteine di- verse e ci spiega come,pur essendo identico il patrimonio genetico in tutte le nostre cellule (quelle somatiche,nell’es- sere umano,presentano tutte 46 cromosomi),queste ultime abbiano un aspetto ed un comportamento notevolmente diverso,a seconda del tessuto, in cui si trovano.Possiamo quindi capire perché il genoma umano contenga tra i 30.000 ed i 40.000 geni,mentre le proteine presenti nei no- stri tessuti sono circa 100.000.Quindi trasferire un gene da un organismo ad un altro non dà la garanzia di trasferire la proteina da noi voluta. Inoltre,nel genoma ci sonogli introni. Il fatto che non se ne sia scoperta,per ora, la funzione non si- gnifica che non ne abbiano una.Sappiamo già,per esempio, che alcune triplette di nucleotidi non codificano per un ami- noacido (gli aminoacidi sono lemolecole di base, che costi- tuiscono le proteine e ciascuno di loro è identificato,nel mo- dulo di lettura dell’RNA-messaggero,da una o più sequenze di 3 nucleotidi,dette triplette; i nucleotidi sono invece le molecole di base del Dna e dell’RNA); qualche tripletta ha il significato di promoter o di stopper della trascrizione di un determinato gene,quindi non è detto che, trasferendo un gene da un organismo ad un altro, si trovi lo stesso corredo di queste triplette «regolatrici».Ciò che invece,purtroppo, sappiamo è che le sequenze geniche di alcuni virus, come il 35S del mosaico del cavolfiore o il SV40, inseriti artificial- mente nel Dna degli Ogm,per potere introdurre il gene e- straneo, sono state ritrovate anche nel Dna di virus associati a linfomi e leucemie, in alcuni pazienti,nonché in quello del- l’epatite B. Anche la tecnica usata per introdurre nuovi geni in un or- ganismo può essere la causa della comparsa di proteine a- nomale. Inizialmente si sfruttava, come vettore, il plasmide dell’ Agrobacteriumtumefaciens , in cui si inserisce il gene da trasportare.L’Agrobacteriumè un batterio responsabile della comparsa di tumori nelle radici delle piante,a cui pro- voca la «galla del colletto», riuscendo ad inserire un tratto del proprioDna sotto forma di plasmide (un anello di Dna), contenente i geni tumorali,nel Dna delle cellule della pian- ta. I ricercatori sono riusciti a sostituire i geni tumorali, con quelli che si vuole trasferire,per conferire alla pianta nuove proprietà.Unmetodo più recente,dettometodo «del can- none», prevede di sparare sulle cellule vegetali dellemicro- palline di oro o di tungsteno, rivestite delle sequenze di Dna d’interesse.È evidente che questa tecnica assicura certa- mente l’introduzione dei geni,ma totalmente a caso,nel ge- noma cellulare,quindi senza la possibilità di alcun controllo della loro espressione.Altro che «un gene,una proteina», co- me vorrebbero farci credere i produttori di Ogm! ( R.T./R.N. ) S E CAMBIANO LE PROTEINE Le conseguenze (taciute) della manipolazione dei geni

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=