Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2009

Portogallo, Repubblica Ceca, Slovac- chia e Romania e dove già è stata au- torizzata da anni la coltivazione del maisMon810 , unmais della Monsan- to, manipolato con il gene Cry1Ab per la resistenza alla piralide, si sta tentando di introdurre la coltivazione di nuove varietà Ogm, come il mais Bt11 e 1507. Fortunatamente, nella riunione di marzo 2009 dei ministri dell’agricoltura dei paesi membri non è stata approvata la coltivazione degli Ogmed inoltremolti paesi (tra cui la Francia, che ha emesso una mo- ratoria, al riguardo) hanno bandito il mais Mon810,poiché non rispetta le clausole di sicurezza, espresse dalla Direttiva 2001/18/CE. Sono infatti sta- te condotte ricerche sui topi, che so- no stati nutriti conmais Mon863, si- mile al Mon810 e sono state riscon- trate significative variazioni in questi topi, rispetto ai controlli, tra cui un consistente aumento dei leucociti (in particolare dei linfociti) nei maschi, una riduzione dei reticolociti nelle femmine, un aumento significativo della glicemia nelle femmine ed una frequenza elevata di anomalie nei re- ni dei maschi, oltre ad una riduzione 18 MC OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 LA QUESTIONE OGM prietà pesticide o di capacità di fissa- zione dell’azoto. È stata osservata la presenza del Sinorhizobium modifi- cato in unmicroartropode, nel cui in- testino è avvenuta la trasmissione delle caratteristiche GM all’ Escheri- chia coli , una comunissima varietà batterica intestinale, normalmente presente anche nell’uomo. La tra- smissione di geni di resistenza agli antibiotici, in particolare alla strepto- micina ed alla steptomicina è parti- colarmente grave, se si pensa che so- no due antibiotici ancora largamente usati nella cura della tubercolosi e del trattamento, come pesticida,di frutta ed ortaggi il primo,mentre il secondo è usato nella cura della gonorrea e della polmonite bovina. Il caso del «maisMon810» e del pesticida «Roundup» Nonostante siano sempre più nu- merose le ricerche, che dimostrano il pesante impatto ambientale degli Ogm, in Europa,dove le coltivazioni Ogm rappresentano però solo lo 0,01%delle coltivazioni mondiali e sono limitate a Germania, Spagna, generale del peso. La pericolosità del mais Mon810 è stata dimostrata an- che da una ricerca condotta in Italia dall’Inran («Istituto nazionale di ricer- ca per la nutrizione e gli alimenti»), la quale ha dimostrato nei ratti,nutriti con questomais, alterazioni immuni- tarie riguardanti le sottopopolazioni di linfociti intraepiteliali dell’intestino, dellamilza e circolanti,nonché la pro- duzione delle citochine del siero, con un aumento delle citochine infiam- matorie. Inoltre l’analisi proteomica ha dimostrato che 43 proteine hanno subito dellemodifiche, rispetto ai controlli, e tra queste è risultata pre- sente una nuova versione della gam- ma-zeina, proteina nota per le sue proprietà allergeniche ( leggere box ). LaMonsanto e lo scandalo dei brevetti Una giornalista francese,Marie- Monique Robin, ha svolto un’indagi- ne sulla Monsanto, la multinazionale leader nella produzione di piante Ogme di pesticidi ( Roundup ). I risul- tati di quest’indagine sono raccolti in un libro - «Il mondo secondoMon- L a tecnica impiegataper produrreunapiantaOgmè caratte- rizzatada8 fasi: 1) isolamento del gene d’interesse, che si vuole trasferire, se- parandolo dal restante Dna dell’organismo di origine, me- diante enzimi di restrizione; 2) inserimento del gene isolato in un vettore molecolare, co- meunplasmidebattericoounvirus,oppuredirettamentenel- le celluledi nostro interesse conmetodichediverse,come l’e- lettroporazioneo ilmetodobiolistico (metododel cannone). Insiemeal gened’interesse,vengono inseriti unasequenzadi Dna promoter, che attiva la trascrizione del gene e delle se- quenze di Dna per la resistenza agli antibiotici; 3) selezione, mediante antibiotici, dei batteri, in cui il gene d’interesse si è integrato; 4) replicazione del batterio, in cui è stato inserito il gene, in modo da amplificare quest’ultimo; 5) trasferimento del plasmide batterico, contenente il gene d’interessenelle cellulebersaglio (se l’organismo riceventeè animale, le cellulebersaglio sonoquellegerminali,se è vege- tale si mettono frammenti di foglie a contatto con i batteri transgenici); 6) nel liquido di coltura si aggiunge l’antibiotico,per selezio- nare lefogliediventatetransgeniche(sopravvivonosoloquel- le, che hanno acquisito il pacchetto di geni, tra cui quelli del- la resistenza agli antibiotici); 7) coltivazione dei frammenti di foglie transgenici in apposi- to terreno di coltura (agar), per permettere la formazione di calli (piccolemassedi cellule indifferenziate,capaci di dareo- rigine a piantine), lungo i bordi dei frammenti; 8) trasferimento delle piantine in serra. L’isolamentodel gened’interesseavvienegrazieall’usode- gli enzimi di restrizione,che sono complessi proteici scoperti in alcuni ceppi batterici.Tali enzimi sono capaci di tagliare il Dna, in corrispondenza di specifiche sequenze di basi, diver- se per ciascun enzima, permettendo di tagliare il genoma in modoprecisoeriproducibile.Ricordiamoche il linguaggiodel Dna è universale, quindi gli enzimi di restrizione funzionano allo stessomodo sul Dna di qualsiasi origine. Per il trasferimento di geni nelle cellule vegetali si è utiliz- zato, come primo vettore, il batterio Agrobacterium tumefa- ciens, che presenta il plasmide“Ti”, il quale è capace d’inte- grarsi nel Dna delle cellule vegetali,che in talmodo vengono trasformatedai geni,precedentemente inseriti nel plasmide. Quest’ultimo, la cui sigla“Ti” significa tumor inducing, è ca- pacedi trasmetteretumori allepiante.Ibioingegneri sonoriu- sciti asfruttare lecaratteristichedel plasmide (capacitàdi pe- netrare ed integrarsi nel genoma cellulare), eliminando i ge- ni responsabili del tumore, cioè gli oncogeni T, ed inserendo al loro posto i geni d’interesse, che si vogliono trasferire alle piante. L’elettroparazioneèunmetodoconsistentenel sottoporre le celluleaduno shockelettrico, inmodo che le loromembra- ne cellulari diventinopermeabili al Dna,che si vuole inserire. Inpraticasi aggiungeunasoluzione,contenenteelevatecon- centrazioni del Dna,che si vuole inserire,al terrenodi coltura cellulare, che viene poi sottoposto ad un campo elettrico. Lo shock elettrico provoca l’apertura dei pori della membrana cellulare,permettendo l’ingresso del Dna. Il metodo biolistico o del cannone consiste nel bombarda- mento di cellule in coltura, mediante microsfere di oro o di tungsteno,sulla cui superficieè stato fattoaderire il Dnaeso- geno. Tali particelle vengono sparate ad una velocità di circa 500m/sec sui campioni,da trasformare. (Ro.To/Ro.No) A PARTIRE DA UN GENE Come nasce un Ogm

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