Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2009
MC LUGLIO-AGOSTO 2009 71 DALLA BIBBIA LE PAROLE DELLA VITA (41) (LC 24,46) a cura di Paolo Farinella biblista Così sta scritto I L RACCONTO DELLE NOZZE DI C ANA (6) A CANA MANCA LA SPOSA, MA C’È LA DONNA (LA «MADRE») Traduzione Cei (2008) 2, 1 Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vi- no». 4 E Gesù rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». 5 Sua madre disse ai servi : «Fate quello che vi dirà». 6 Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei giudei, conte- nenti ciascuna due o tre barili (= da 80 a 120 litri ciascuna). 7 E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fino all’orlo. 8 Disse loro ( di nuovo ): «Ora attingete e portatene al maestro di ta- vola». Ed essi gliene portarono. 9 E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavo- la, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che ave- vano attinto l’acqua), chiamò lo sposo 10 e gli disse : «Tutti servono da principio il vino buono e, quando so- no un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». 11 Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli ( lett.: Gesù operò questo principio dei segni ) in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Traduzione letterale 2, 1 Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e vi era là la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze sia Gesù che i suoi discepoli. 3 Essendo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù dice a lui : «Non hanno vino». 4 E Gesù le dice : « Che cosa a te e a me, donna? Non è ancora giun- ta la mia ora». 5 Sua madre dice ai servitori/diaconi : «Fate quello che vi dirà». 6 Vi erano poi là, collocate ( per terra ), sei giare di pietra, per la pu- rificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7 E Gesù dice loro: «Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fino all’orlo. 8 E dice (= ordinò ) loro: «Ora cominciate ad attingere e continuate a portare al maestro di tavola». Ed essi cominciarono a portare . 9 E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavo- la, che non sapeva di dove (venisse), ma lo sapevano i servito- ri/diaconi che avevano attinto l’acqua, chiama lo sposo 10 e gli dice : «Tutti servono per primo il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato il vino buono ( lett.: bello ) fino ad ora ». 11 Questo principio dei segni Gesù fece in Cana di Galilea e manife- stò la sua gloria e i suoi discepoli cominciarono a credere in lui. 12 Dopo questo fatto, discese a Cafàrnao lui insieme con sua madre, i (suoi) fratelli e i suoi discepoli e si fermarono là solo non molti giorni . D opo la lunga, eppure incompleta introduzione sul quarto vangelo e alcuni problemi che esso suscita ancora negli studiosi, passiamo al testo del racconto. I nostri lettori comprendono bene che la povera introduzione per quanto possa apparire ampia nel contesto di una rivista come Missioni Consolata , è del tutto insufficien- te a delineare la problematica che ruota attorno all’«enigma del quarto vangelo». È appena sufficiente, però, se ci aiu- ta a capire che mai dobbiamo leggere i vangeli con superficialità, perché essi sono come un iceberg : ciò che vediamo è solo la punta, mentre la massa enorme che la regge, è tutta nascosta sotto l’acqua. Bisogna scendere in profondità se vogliamo scoprire i mille significati che la Parola di Dio porta in sé come una donna incinta pronta a dare la Vita. Riportiamo il testo delle nozze di Cana (Gv 2,1-11) secondo l’ultima edizione della Bibbia Cei (2008), messa a con- fronto con una nostra traduzione dal testo greco: I L TESTO U NA GEMMA NEL NT In greco il brano si compone di 185 parole nei primi 11 versetti; 209 se si considera il versetto 12 come parte in- tegrante del racconto, passaggio di transizione. Una man- ciata di parole che formano un capolavoro letterario, ma anche una gemma in tutto il NT: il racconto di Cana in- fatti è esclusivo di Giovanni. L’autore narra un quasi or- dinario della vita di tutti i giorni: anche al tempo di Ge- sù i matrimoni erano all’ordine del giorno. Qui però, l’autore riferisce di una festa di nozze non per celebrare il valore del matrimonio, ma per annunciare che la nuova alleanza, portata da Gesù di Nazaret, è una realtà sponsale e realizza la nuzialità descritta nell’AT (Toràh e Profeti) e mai compiuta adeguatamente per l’in- fedeltà di Israele/sposa (ripudiata con l’esilio). Al tempo di Gesù, il matrimonio era un evento civile e si svolgeva nelle case con un contratto tra le due famiglie dei nubendi, consacrato dallo scambio della dote. In una società teocratica tutto ciò che accadeva avveniva all’in- segna del senso religioso della vita e della società. La pre- senza di Gesù alle nozze di Cana non santifica alcun ma- trimonio, ma assume su di sé la dimensione sponsale del-
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