Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2009
62 MC LUGLIO-AGOSTO 2009 ITALIA-ARGENTINA B UENOS A IRES . Sarebbe facile parlare male o molto male del Borda, ospedale neuropsichiatrico fondato nel 1863 nel barrio di Barracas. Basterebbe descrivere le sue stanze fatiscenti. O le condizioni dei pazienti che va- gano sporchi e con i vestiti logori per corridoi bui e depri- menti. Eppure, in questo luogo triste e degradato, ci sono due isole felici, dove si tenta il riscatto dell’istituzione e soprat- tutto dove i pazienti sono trattati da esseri umani, con i loro problemi ma anche con le loro ricchezze. La prima isola è Radio La Colifata , un’emittente nata nel Borda e che ogni sabato trasmette dall’ospedale, attraverso l’impegno di pazienti, ex pazienti, amici e volontari. La seconda è re- lativa ad alcuni programmi lavorativi denominati «em- prendimientos en salud mental». I pazienti sono impegnati in differenti attività artigianali: producono buste di pla- stica, fanno oggetti con carta riciclata, restaurano mobili antichi. Si tratta di progetti piccoli, ma che raggiungono varie finalità: occupano in maniera adeguata i malati che guadagnano in autostima; insegnano una professione a persone che un giorno potrebbero trovare una nuova col- locazione nella società; vendendo i prodotti, generano un reddito che consente alle attività di autosostentarsi; in- fine, producono qualcosa di nuovo partendo dal vecchio (carta usata, mobili antichi, eccetera). D ei progetti imprenditoriali è responsabile Federico Bejarano, psicologo sociale, dal 1990 operatore presso il Borda. «Le persone che seguiamo - spiega Federico - hanno una doppia vulnerabilità: quella deri- vante dalle minori capacità (lavorative e socio-familiari) e quella generata dall’esclusione. Noi non crediamo che l’o- MADE IN BORDA Le borse di plastica costituiscono la produzione più banale. Con i prodotti artigianali in carta ricilata c’è un bel salto qualitativo. Ma il massimo lo raggiungono con i mobili restaurati. Gli artefici non sono operai comuni, ma pazienti dell’ospedale neuropsichiatrico Borda. In manicomio (2) / Il « Borda » spedale psichiatrico debba trasformarsi nel destino delle persone e che queste siano costrette a viverci. Proprio per abbattere questi muri stiamo lavorando, da alcuni anni, con alcune iniziative imprenditoriali». Con la nostra guida saliamo al quarto piano, dove sono ospitate alcune di queste attività. Dapprima, per presen- tarci e salutare, ci affacciamo nella sala della biblioteca, piccola, ma molto luminosa. Attorno al tavolo ci sono al- cuni pazienti intenti nella lettura. «Abbiamo 3.700 libri - ci raccontano con orgoglio Enrique e Eduardo -. Ogni pa- ziente del Borda può avere un libro in prestito per una set- timana. Ecco qui l’elenco...». Eduardo vuole anche rega- larci una sua esibizione. Ci canta una ballata di tango.
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