Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2009
14 MC LUGLIO-AGOSTO 2009 DIALOGO RELIGIOSO occidentali e lo ha presentato ai mu- sulmani come uno che è nato, vissu- to e morto nel Medio Oriente.Un Cristo così i musulmani lo possono comprendere; ed è il Cristo incontra- to da Mallouhi, per cui si definisca semplicemente «un arabo siriano, seguace di Cristo», evitando l’eti- chetta di «cristiano». I musulmani in generale percepi- scono il cristianesimo come parte dell’agenda politica occidentale e vedono Cristo come un occidentale, senza alcuna relazione con la cultu- ra orientale. Il cristianesimo, tuttavia, non è una fede dell’Occidente,ma ha origine nel Medio Oriente.Cristo, unmediorientale, era culturalmente molto più simile a un arabo odierno che a un cristiano occidentale. Grazie alla sua personale espe- rienza, Mallouhi colma con successo questa lacuna.Quando egli divenne seguace di Cristo, i cristiani gli disse- ro che doveva lasciarsi alle spalle il suo passato culturale, cambiare il nome (prendere un nome «cristia- no») cessare di socializzare nei caffè (principale luogo di incontro per gli arabi), non partecipare alle celebra- zioni religiose della sua famiglia, sta- re alla larga da moschee e musulma- ni, cessare di digiunare, cambiare posa nella preghiera (non piegarsi o prostrarsi) e incominciare a mangia- re carne suina (per dimostrare che era convertito). Il risultato fu che, ben presto si a- lienò la famiglia e tutti i vecchi amici, e, ironia della sorte, non veniva del tutto accettato dalla comunità cri- stiana locale, poiché proveniva da un ambiente islamico. Col tempo, tuttavia,Mallouhi si re- se conto che seguire Cristo non si- gnifica rinnegare la propria lealtà al- la cultura del Medio Oriente e diven- tare parte di una cultura straniera «cristiana». Pur essendo a servizio di Cristo, egli continua ad abbracciare le sue radici mediorientali, le stesse radici di colui che egli serve.Arrivò a capire che la sua famiglia lo rifiutava non perché era diventato seguace di Cristo,ma piuttosto per il modo, impostogli dai cristiani, di compor- tarsi ed esprimere la sua nuova vita. Non era «Buona notizia» per i suoi familiari.Ai loro occhi egli stava vol- tando le spalle ai valori della fami- glia e comunità a favore dell’indivi- dualismo occidentale, rigettava la AL KALIMA A l Kalima (in arabo: la parola) è frutto dell’intuizione dello scrittore arabo Mazhar Mallouhi e della sua moglie australiana Christine. Avendo una estesa rete di amici arabo-musulmani, avevano compreso che molti di essi vo- levano capire l’insegnamento della Bibbia, ma le pubblicazioni disponibili in arabo erano quasi nulle. Nel 1998, per rispondere a questa necessità, è nata Al Kalima, registrata l’anno seguente nel Regno Unito come casa editrice e di di- stribuzione, con base a Beirut. La prima pubblicazione di Al Kalima è stato un commento al vangelo di Luca: « Una lettura orientale del vengelo di Luca ». L’opera fu accolta con calore dai let- tori arabi: in pochi anni sono state vendute oltre 50 mila copie e fatte varie rie- dizioni. Seguirono altri commenti biblici, « Genesi: origine del mondo e dell’uma- nita », « Una lettura sufi del vangelo di Giovanni », salutato da un giornale di editori arabi come libro dell’anno 2004, e « Il vero significato del vangelo di Cristo », che presenta i quattro vangeli e Atti degli apostoli, insieme alle rispettive introdu- zioni, articoli su temi-chiave come «Figlio di Dio» e ispirazione, note a piè di pagina sull’ambiente culturale per aiutare i lettori a comprendere il testo sacro. Nel piccolo catalogo di Al Kalima figurano cinque romanzi cristiani scritti da Mazhar Mallouhi: « Il fuggitivo » (144 p.) è la parabola del figliol prodigo ambien- tata nel mondo arabo moderno; e quattro sono commenti biblici a Luca, Genesi e Giovanni; « Perduta nella città » (424 p.) narra la storia di una donna, vit- tima della società, che ricostruisce positivamente la sua vita, superando le sue sofferenze e desideri di vendetta; « Momento di morte » (80 p.), una riflessione sulle scelte definitive dell’uomo, analizzando il significato dell’esperienza della sua fanciullezza, in cui ha ricevuto la vita attraverso il sacrificio di suo padre; « La lunga notte » (456 p.), ramanzo ambientato nella lotta della Siria contro il colo- nialismo, descrive la differenza tra diventare cristiani per scelta e l’essere nato in una famiglia cristiana; « Il fuggitivo » (190 p.) è uno dei più importanti romanzi spirituali in arabo, in cui viene descritta una nuova prospettiva sulla lotta tra bene e male, elaborando il concetto di rinascita nello spirito, che vive nel per- dono e cresce nell’amore. I n arabo Al Kalima ha pubblicato altri libri vari, come traduzioni di racconti di Tolstoj e Dostojevski, testimonianze di palestinesi nel loro cammino spirituale verso la riconciliazione e lotta per la giustizia, e tre libri di carattere devozionale: « Fame di Dio » stimola il desiderio di Dio attraverso il digiuno, la preghiera e il rifiuto di ogni idolatria; « La passione di Cristo » risponde al perché della passione e morte di Cristo e ad altre domande; « Il maestro » racconta la vita di Cristo dall’inizio della sua missione fino alla sua morte e risurrezione. La casa editrice ha pubblicato anche libri scritti in inglese da Christine Mallouhi, i più famosi dei quali sono: « Waging Peace on Islam » (dichiarare pace all’islam) e « Miniskirts, Mothers and Muslims » (minigonne, madri e musulmane). Dei coniugi Mallouhi si è interessata anche la televisione Al Jazeera , che ha re- centemente messo in onda un documentario sulla loro attività di scrittori ed editori di libri cristiani. Mazhar Mallouhi e sua moglie Christine, autrice di vari libri, tra cui « Waging Peace on Islam » (dichiarare pace all’islam).
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