Missioni Consolata - Giugno 2009
70 MC GIUGNO 2009 COLOMBIA tuazioni di povertà, l’accesso alla scuola secondaria è dell’87%, ovvero studiano quasi 9 ragazzi su 10. E con il programma «Pace e riconciliazio- ne», dedicato ai giovani paramilitari sottratti al narcotraffico, almeno 4 mila persone hanno potuto fre- quentare corsi di formazione, la metà dei quali ha oggi un impiego. All’impegno comunale, inoltre, si affianca in piena armonia quello della Pastorale sociale della Caritas diocesana, soprattutto promuoven- do azioni a favore delle famiglie di desplazados (rifugiati interni), i cui fi- gli spesso hanno difficoltà a inserirsi a scuola, e stimolando la responsa- bilità sociale del settore privato, an- che attraverso incontri pubblici, l’ul- timo dei quali si è tenuto il 12 mag- gio 2009. IMPEGNOPER IL SOCIALE Il programma di sviluppo di Com- promiso ciudadano non ha tralascia- to l’economia locale, destinandole incentivi pubblici per milioni di pe- sos con il programma Cultura E («E» sta per Emprendimiento , impresa). Grazie alla fine degli anni di violen- za, molti imprenditori, anche stra- nieri, hanno ricominciato a investire in città, soprattutto nel settore del tessile e della tecnologia, e si preve- de, da qui al 2020, la creazione di 7 mila nuove imprese e 700 mila posti di lavoro. L’amministrazione del movimen- to-partito di cittadini, inoltre, ha un occhio di riguardo speciale per tutto quello che riguarda il bienestar so- cial (benessere sociale), soprattutto di chi è in difficoltà: ecco allora na- scere, nel 2007, il programma Medel- lín solidaria , che mira a ottenere l’u- scita dalla povertà di 45 mila fami- glie tra le più indigenti della città, attraverso servizi agli anziani, giova- ni disagiati, appoggio psicologico, e- ducativo, anche economico. C’è grande attenzione alle perso- ne diversamente abili, «che sono al- meno 117 mila, il 5,1% della popola- zione, molti dei quali lo sono diven- tati durante la guerra civile» spiega Marta Sierra, 44 anni, oggi viceasses- sore ai servizi sociali,ma da 18 anni impegnata come tecnico comunale nel settore sociale. «Dal 2001 ogni e- dificio nuovo deve essere accessibi- le a tutti.Ma non basta - continua Sierra -.Nel 2007 abbiamo avviato un progetto decennale per garanti- re loro la parità di diritti; entro il 2010 almeno 3.500 persone disabili saranno inserite nel mondo del la- voro; ma ancora più importante è il fatto che delle loro esigenze se ne parli in incontri pubblici, come suc- cede di questi tempi, per la prima volta in assoluto». Il Comune, in questo senso, riceve l’aiuto di un partner italiano: il Con- sorzio Sir («Solidarietà in rete»), che collabora con Medellín dal 2005 e ha avviato, in agosto 2008, la crea- zione di un sistema di servizi inte- grato, che opera per la promozione delle persone disabili (almeno 810 i beneficiari diretti, più le loro fami- glie) attraverso progetti educativi, di riabilitazione e di inserimento socio- lavorativo. Il Consorzio, che ha base a Milano, offre inoltre sostegno tecnico alla cooperazione sociale cittadina, in particolare alla Promotora de empre- sarismo social , l’agenzia di sviluppo locale per l’impresa sociale, nata alla fine del 2007 e diretta da una giova- ne energica colombiana, la 30enne Catalina Pacheco: «AMedellín, il mondo associativo e cooperativisti- co è in fermento, da progetti assi- stenzialistici si è passati in pochi an- ni a un“fare impresa”che sia sosteni- bile a livello umano» spiega la direttrice della Promotora . In città sono concentrati almeno 1.500 enti del terzo settore, il 25%di tutta la Colombia. «La nostra espe- rienza sta facendo scuola, ci chiedo- no consigli da molte altre regioni del paese».A ben vedere, è tutto il «mo- delloMedellín», che dovrebbe fare scuola ad altremetropoli mondiali. Nella città in cui,nel 1968, la secon- da Conferenza dell’episcopato lati- noamericano aveva gettato le basi di una nuova chiesa sociale, si rivive og- gi, dal basso,uno spirito di cambia- mento concreto. In poco più di un decennio, a Medellín,una violenza terrificante ha lasciato il passo a una sete di cultura senza precedenti.Alla base,una scommessa di un gruppo di cittadini, vinta in partenza:quella dell’educazione alla convivenza, alla parità di diritti.Per tutti. ■ Da destra, Marta Sierra, Geovanny Celis e Catalina Pacheco, interlocutori di questo articolo. Sergio Fajardo Valderrama, fondatore del movimento Compromiso ciudadano e sindaco di Medellín dal 2004 al 2007.
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=