Missioni Consolata - Giugno 2009

60 MC GIUGNO 2009 non la sanno bloccare. Finora i vari incontri dei «grandi» (G20, G7, G8) non hanno preso decisioni vere sull’economia e la finanza: i sorrisi e le foto di gruppo hanno mascherato a malapena la distanza delle posizioni e l’assenza di soluzioni condi- vise. Un vuoto decisionale reso ancora più grave dalla pre- sunzione di proporsi come l’unico luogo deputato a trat- tare i problemi economici del mondo. Il G7 (allora G5) è stato inventato a metà degli anni Set- tanta, proprio quando le Nazioni Unite stavano metten- do a punto il progetto di un «Nuovo ordine economico internazionale». P oteva andare peggio, invece il G20, che si è svolto a Londra all’inizio di aprile, ha segnato, almeno nelle parole, un cambio di rotta. Un invitato eccellente come il Segretario Generale del- l’Onu Ban Ki Moon si è detto impressionato dal forte senso di unità e di solidarietà che ha caratterizzato l’incontro. Il G20 è composto dai governi dei venti paesi più potenti del mondo: quelli che dalla seconda guerra mon- diale guidano il sistema economico e quelli che sono entrati nel club in anni recenti, in virtù dei loro strepito- si tassi di crescita. I primi non hanno saputo prevenire la crisi, i secondi persona, economia, finanza di Sabina Siniscalchi, Fondazione culturale di Banca Etica G8, NON BASTI PIÙ L’incontro del G20 a Londra non è stato così negativo. Almeno a parole. Intanto la Commissione speciale delle Nazioni Unite propone un gruppo G192. Per togliere il monopolio decisionale al G8.

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