Missioni Consolata - Giugno 2009

Cari mission @ ri 6 MC GIUGNO 2009 messaggio dellamalafede buonista e della resa anti- patriottica alle sciagure di una immigrazione voluta senza le necessarie regole. Se il termine cattivismo u- sato daMaroni può rite- nersi infelice, non per que- sto deve essere pretesto per argomentazioni inac- cettabili. Le opere di mise- ricordia sono dei principi a cui tendere, ma chi gover- na deve essere efficiente e adeguato. Le lagne sempre a favore degli stranieri so- no vomitevoli e non se ne può più. Tra le affermazioni del- l’articolo si enfatizzano le «risorse» che però pesano notevolmente sui bilanci di assistenza pubblici e vo- lontaristico. Si afferma con palese malafede che la cri- minalità degli stranieri è pari a quella degli italiani, menzogna! Gli stranieri se sono il 10% della popola- zione e producono il 40% della criminalità vuol dire che delinquono 6 volte più degli italiani che sono il 90% della popolazione. Affermare che leggi di- verse ecc. ecc. e rassegnarsi a un fenomeno «che nes- suno può arrestare», come voi scrivete, è una vigliac- cheria, per fortuna rara, che non ispira chi da italia- no si batte per far funzio- nare al meglio per «tutti» (stranieri compresi) la no- stra società. Sono un vostro lettore da 50 anni, ma ultimamente nonmi trovo d’accordo con i vostri orientamenti socio- politici. Buon lavoro e cor- diali saluti. Conto nella pubblicazione. Giulio geom. Zinni Bergamo Prima di tutto ci con- gratuliamo, signor Zinni, per essere da 50 anni fe- dele lettore di Missioni Ricordando padre Bertaina Carissimi missionari, voglio esprimervi il mio cordoglio per la scomparsa del vostro confratello pa- dre Giuseppe Bertaina, barbaramente trucidato a Nairobi lo scorso gennaio. Sono sicuro che il Signore lo ricompenserà per tutto il bene che ha fatto nei 30 anni trascorsi in Kenya; nello stesso tempo sono sbigottito al pensiero che in questo paese esistano persone che, anziché pro- vare dei sentimenti di rico- noscenza verso chi li ha tanto beneficiati, non tro- vino di meglio che organiz- zare simili nefandezze. Quindi se da una parte spero che il nostro Signore Gesù Cristo tocchi il cuore di questi assassini e li porti sulla strada del ravvedi- mento, della conversione e della riparazione, per quanto è possibile del ma- le fatto, dall’altra spero che le autorità kenyane vadano fino in fondo nelle indagini e dopo aver fatto piena lu- ce sull’accaduto, infliggano ai colpevoli la giusta puni- zione. Cordialmente. Francesco Rondina Fano (PU) Uno stato d’animo... e conversione Spettabile Direzione, ho avutomodo di leggere, come faccio spesso, alcuni articoli del numero di apri- le e mi sono convinto a scrivere questomessaggio. La ragione: cercare di man- tenere un equilibrio nel miomodo di intendere la religione e le missioni. Come si fa a esseremis- sionario cattolico, critico verso i colonizzatori e poi a- vallare, per il Mozambico, praticamente quello che hanno fatto gli inglesi colo- nizzando l’Australia con de- portati e prostitute, ovvia- mente contro la loro vo- lontà (ma i casi della storia anche recente sono pur- troppo numerosi), ricono- scendo poi che è stato un errore perché, tra l’altro, si è «deportato» propri concit- tadini senza di che coprirsi o ripararsi e nutrirsi almeno nei primi tempi?Vedi « Pace sì, ma amodo nostro » (M.C. 4/2009, p. 22). Perché sbilanciarsi tanto nel sottolineare l’ incontro di Belém, opponendolo a quello di Davos (sicura- mente non frequentato da aspiranti santi), sottoli- neando la presenza di 4 ca- pi di stato di cui 3 «populi- sti», che a quanto sembra non sono poi così diversi da altri capi di stato che ope- rano anche pro domo loro e dei loro partiti. Non è il ca- so di comprendere le ragio- ni delle due organizzazioni o del potere che hanno preso i vari personaggi e di chiarire i pregi e i difetti delle loro decisioni, di non buttare nell’ immondizia tutto (vedi articolo «Pace sì»), quanto fatto da Ong, Bm ecc... non siamo tutti degni di conversione? E poi la politica per un cattolico è il mezzo per cambiare il mondo o il mezzo è prioritariamente la testimonianza e l’azione positiva verso chi ne ha bi- sogno, sia povero che ricco. Spero di aver ben rappre- sentato con poche parole il mio stato d’animo. Grazie per l’attenzione. Pierangelo Giubasso Via e-mail Capiamo il suo stato d’animo, ma non ne af- ferriamo le ragioni. Nel- l’articolo citato, padre Couto dice semplicemen- te che il suo paese, il Mo- zambico, avrà stabilità e pace solo quando cam- minerà con le proprie gambe. Sul Forum socia- le di Belém (ignorato dai media nostrani) non c’è alcun sbilanciamento: siamo anche noi convinti che «unmondo nuovo» (diverso da quello soste- nuto a Davos) «è possibi- le e necessario». E per realizzarlo (siamo d’ac- cordo con lei, signor Pie- rangelo), abbiamo tutti bisogno di conversione. Buonismo o cattivismo Spettabile Redazione, l’articolo di Ugo Pozzoli sul numero di marzo 2009 del- la vostra rivistaM.C. è un preoccupante e chiaro

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