Missioni Consolata - Giugno 2009
MISSIONI CONSOLATA passato una sola commissione su 3). Però noi siamo ancora qui e abbia- mo dimostrato di saper generare occupazione e capitale». Oggi il Bauen è un punto di riferi- mento anche permolti altri lavora- tori, giusto? «Sì, cerchiamo di aiutare.Per e- sempio, quando arriva un compa- gno a dire: “non ci stanno pagando”, “vogliono portare via i mezzi di pro- duzione”..., noi gli suggeriamo di... “aggrapparsi ai macchinari”.Perché spesso occorre una soluzione im- mediata e concreta.Non la burocra- zia dei politici o la complicità dei sin- dacalisti». Quando si parla di occupazione e di espropri, si corre il rischio di incap- pare nei rigori della legge, che sal- vaguarda sempre il diritto di pro- prietà privata. È stato così anche nel vostro caso? «Infatti, noi non siamo titolari del- l’immobile: davanti alla legge siamo illegali.Per questo chiediamo allo stato che diventi proprietario di que- sto edificio e ci permetta di conti- nuare con i nostri progetti.Abbiamo investito oltre unmilione di dollari, ma nelle assemblee qualcuno sem- pre domanda: perché continuiamo ad investire in un luogo che non è nostro? Adesso,per esempio, stiamo ristrutturando la piscina e l’esterno che, essendo di vetro emetallo, si è ossidato». Nel luglio del 2007, il tribunale vi ha dato torto.Come spiega questa sconfitta? «La giudice commerciale Paula Hualde che ha deciso sul Bauen ha fatto esclusivo riferimento alla pro- prietà privata: secondo la legge, la Mercoteles è la proprietaria dell’im- mobile. Alla giudice non importa che gli Iurcovich,proprietari della Mercoteles, costruirono l’hotel con i soldi dello stato, con la corruzione, l’amoralità. Ricordo che,quando eravamo se- duti attorno a questo tavolo, lei par- lava del diritto alla proprietà privata previsto dalla Costituzione argenti- na (articolo 17) e noi rispondavamo con il diritto al lavoro previsto dalla stessa Costituzione (articolo 14)». MC GIUGNO 2009 57 Apochi passi da qui, suAvenida Corrientes, c’è il Bauen SuiteHotel appartenente allaMer- coteles della famiglia Iurcovich.Quella del Bauen sembra una te- lenovela con la famiglia Iurcovich sempre prota- gonista... «Il maggiore creditore del Bauen è lo stato, che prestò il denaro alla famiglia Iurcovi- ch per costruirlo. Quel credito inizia- le, ricevuto dal Banco Banade, di pro- prietà statale, non fumai restituito. Una storia di complicità, corruzio- ne, negligenza.Basti pensare che so- no passati 30 anni dalla nascita del Bauen, 30 anni di clandestinità,per- ché non èmai stato abilitato come hotel!». Oggi tutto il mondo si dibatte in una crisi economica che sembra una cri- si strutturale e non ciclica come nel passato, che pensa al riguardo? «Penso che la nostra debba essere una lotta per un sistema diverso,di- stinto da quella capitalista, traspa- rente, umano.Per questo noi cer- chiamo di creare un’altra economia: un’economia solidale, che rispetti la dignità delle persone.Ma non si trat- ta di un’economia per poveri, come qualcuno pensa. Il capitalismo non aveva altro de- stino se non quello che sta capi- tando». E gli Stati Uniti? «Spero che il presidente Obama abbia la forza e possibilità per agi- re diversamente dal suo predeces- sore». InArgentina, la disoccupazione e la sottoccupazione rimangono alte, ma durante la crisi del 2001 si re- spirava aria peggiore, no? «Ma Tucuman e Salta stanno combattendo contro la fame. La fa- me! E non occorre andare mille chilometri a nord. Basta muoversi qui, in periferia. Ci sono famiglie che sopravvivono nella precarietà. Con i figli che non possono avere un’assistenza medica adeguata perché gli ospedali pubblici sono al collasso, senza farmaci, senza strumenti. E lo stesso dicasi per l’e- ducazione». Qualche numero, qualche nome, qualche indirizzo... I n Argentina, sono oltre 220 le fabbriche recuperate per un to- tale di 14.000 lavoratori, più quelli dell’indotto. Nell’impossibilità di riportarle tutte, ricordiamo i nomi delle più rappresentative: Fasinpat (ex Zanon) - azienda di ceramiche Chilavert - azienda grafica Textiles - di Pigué, fabbrica tessile Brukman - azienda di confezioni Ghelco - industria dolciaria Bauen - azienda alberghiera O RGANIZZAZIONI : ✔ «Movimiento nacional de fa- bricas recuperadas»: www.fabricasrecuperadas.org.ar ✔ «Federación argentina de coo- perativas de trabajadores auto- gestionados»: www.facta.org.ar Su questi due siti è possibile tro- vare elenco e storie delle fabbri- che recuperate. M EDIA : ✔ rivista «Autogestión argen- tina», Buenos Aires ✔ documentari realizzati dal «Grupo Alavío»: www.alavio.org alaviocine@yahoo.com.ar Quilmes (Buenos Aires): lavoratori davanti alla Acrow, una delle tante fabbriche recuperate.
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