Missioni Consolata - Giugno 2009

DOSSIER no il dialogo interculturale, la for- mazione di leader per la gioventù e gli animatori di comunità; sen- za ciò, il tessuto sociale sarebbe assolutamente impermeabile. Invece, nel quartiere dello Zam- bujal, la consolazione si è diffusa rapidamente tra le persone che lo abitano. L’équipe missionaria ha saputo creare entusiasmo e in breve tempo lo sforzo di propor- re una forma alternativa di vivere è stato concretamente condiviso da molti. Ci sentiamo una grande famiglia: la gente ci invita a pran- zare a casa loro, ci vuole presen- ti durante le celebrazioni e le fe- ste tipiche della loro terra d’origine. Le persone si confida- no con noi e raccontano con sem- plicità e spontaneità i segreti del- la loro vita: hanno fiducia e, al contempo, cresce e si rafforza il loro senso di appartenenza. Ho sempre creduto che i vari progetti a favore della gente de- vono formare leader locali, affin- ché la dipendenza dai missionari sia minima. In questo quartiere ciò avviene e i progetti di pasto- rale e di sviluppo sorgono uno do- po l’altro per iniziativa della po- polazione, che inizia a realizzarli con autonomia e responsabilità. U na serie di grandi costruzio- ni giallastre e grigie alla pe- riferia di Lisbona, a pochi passi dai modernissimi stadi di calcio del Benefica e dello Spor- ting, danno ospitalità a circa ot- tomila persone, esiliate in que- st’angolo di Portogallo dalle loro condizioni di disagiati cronici. Re- duci portoghesi mai arricchitisi dall’avventura coloniale si ritro- vano come vicini di casa coloro a cui prima contendevano la terra mozambicana, angolana e di altri angoli di mondo. Capoverde è ben rappresentato in questo pic- colo microcosmo di umanità rac- chiuso fra le mura sbrecciate del- l’edilizia popolare portoghese, che comprende anche un buon numero di rom, cinesi e persone emigrate dai vari paesi dell’Est Eu- ropa. È Zambujal, il territorio che dal 2002 i missionari e le missio- narie della Consolata, religiosi e laici, hanno scelto per impostare un lavoro di équipe che fosse una risposta evangelizzatrice alle va- rie frontiere ad gentes che si ini- ziavano ad aprire anche in Euro- pa. Abbandono scolastico, disoccu- pazione selvaggia, lavoro saltua- rio e precocità nel costituire una famiglia sono fenomeni quotidia- ni per molta gente che a Zambujal cerca un luogo in cui sopravvive- re alla bene e meglio. Le sfide, per chi opera in questo quartiere so- 42 MC GIUGNO 2009 Sopra: Equipe missionaria con due residenti capoverdiani. Sotto: condomini dello Zambujal. PORTOGALLO INSIEME A ZAMBUJAL In uno dei quartieri più poveri e disagiati della periferia di Lisbona prende vita un’esperienza di lavoro comune che unisce missionari e missionarie, religiosi e laici, tutti tesi a portare una parola di speranza. di Mário Linhares, LMC

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