Missioni Consolata - Giugno 2009
MISSIONI CONSOLATA MC GIUGNO 2009 41 gruppo di donne un po’ di conso- lazione è arrivata anche a noi che lavoriamo a Malaika e riceviamo af- fetto e amicizia di persone che hanno condiviso con noi un breve istante della loro vita. Per non par- lare della consolazione ricevuta dalle donne stesse. Le inquietanti frasi di disperazione che tanto ci avevano preoccupato tre anni fa, oggi non sono che un lontano ri- cordo. ■ fettamente autonomo. I membri sono diventati volontari di Malaika, si sentono a casa e ci danno una mano nelle nostre attività. Magali ha finalmente trovato una ragione in più per cui vivere. Si sen- te consolata da questa opportunità che le è stata offerta di rendersi uti- le in ciò che sa fare. Ma non sol- tanto lei ha beneficiato di questa piccola «avventura» del nostro Centro. Grazie a Magali e a questo voro che non riuscivano a conse- guire; altre ancora si inseriscono in circoli di immigrati e danno una mano nelle varie attività. Alcune (anche se senza documenti in re- gola) trovano il coraggio di denun- ciare abusi nel proprio lavoro. Trascorsi vari mesi, alcuni uomi- ni legati alle donne del gruppo chiedono o sono invitati a parteci- pare alle loro attività, creando di fatto un gruppo misto, ormai per- L e mura della Certosa potreb- bero raccontare un’infinità di eventi di consolazione, alcuni dei quali si perdono nel tempo, nella storia secolare iniziata con la prima comunità certosina nel 1173. Ma stiamo sull’oggi, parlia- mo della consolazione che fra que- sti chiostri trovano religiosi e laici, persone in crisi e bisognose di pa- ce… quanti cammini di redenzio- ne si sono dipanati da questo cen- tro di spiritualità. Vorrei però accennare a tre storie di consolazione «in potenza». Mi riferisco a tre giovani: Ermanno, Pier Guido e Anna. In questo caso i nomi sono quelli veri, perché im- magino sarebbero loro stessi i pri- mi a voler condividere la loro per- sonale storia di consolazione. Ermanno, torinese, è un giovane molto vivace, intelligente, laureato a pieni voti in lettere. Inizia a se- guire alla Certosa il cammino delle scuole di preghiera mensili, parte- cipa a degli incontri, approfitta di una guida personale del suo cam- mino di fede. Poco per volta scoc- ca nella sua storia la chiamata alla missione, scopre i missionari della Consolata. Ora sta terminando i suoi studi teologici a Roma, presto sarà ordinato sacerdote missiona- rio della Consolata e girerà il mon- do a portare, a raccontare la con- solazione di Maria alle genti. L'altra storia segue la stessa fal- ITALIA CONSOLAZIONE … IN POTENZA Già sede del noviziato dei Missionari della Consolata, la Certosa di Pesio è una casa di spiritualità, dove centinaia di persone ogni anno trovano riposo, pace e percorsi di ri- nascita umana e cristiana. di padre Francesco Peyron, IMC prescindere da un richiamo forte alla spiritualità missionaria. Sono storie che nel loro piccolo raccon- tano quanto la preghiera e quanto una casa che sia disponibile all'ac- coglienza dei giovani per aiutarli a pregare, a riflettere e ad approfon- dire il senso della vita, possa di- ventare, un luogo preferenziale di consolazione. ■ sariga: è quella di Pier Guido, un giovane di Cuneo, laureato a pieni voti in fisica all'università di Pavia. Anche lui matura questa chiamata alla missione, alle genti, a portare la consolazione del vangelo. Si tro- va oggi con Ermanno nel nostro se- minario teologico di Roma. Si sta portando avanti con gli studi e par- tirà presto per un'esperienza in Mozambico. Speriamo sia presto ordinato sacerdote tra di noi. Un'ultima storia che potrei anco- ra raccontare è quella di Anna, una ragazza come tante, che sente però forte dentro di se il senso del- la preghiera, dei fratelli, del dono. Frequenta la scuola di preghiera da noi alla Certosa, inizia un cammi- no di vita spirituale e matura nel suo cuore la decisione di partire per la missione, di essere dono ed aiuto per gli altri. Da un po' di an- ni si trova in Brasile, tra i meninhos de rua , i bambini della strada, a vi- vere questo servizio per cui si sen- te chiamata come laica missiona- ria; chiamata a vivere una vita di amore, di tenerezza, di accoglien- za per queste persone senza con- solazione, con la disperazione nel cuore. Sono storie semplici, umanamente parlando potran- no apparire forse banali, mami sembra importante ricorda- re che una missione in Europa oggi non può Sopra, Ermanno e Piero, missionari della Consolata, futuri sacerdoti. Giovane in meditazione alla Certosa di Pesio.
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