Missioni Consolata - Giugno 2009

DOSSIER Volti e storie di consolazione Introduzione lorizzare ciò che già è pre- sente, realtà, applicando a noi stessi unodei postu- lati della missione, che ci dice che ogni attività di evangelizzazione nasce essenzialmente da una storia che viene narrata. I lrisultatol’avetefralema- ni: un piccolo approccio, minimalistama sincero, alla realtà della nostramissione oggi in Italia,SpagnaePortogallo.Andrebbecorroborato conaltridati,conanalisi,riflessionieprogetti…Lofaremo, eanchesullepaginedellenostrerivisteavretemododive- rificare i risultati di tale lavoro.Oggi,però,quello che vo- gliamooffriresonolestoriediconsolazionechesuore,pa- dri elaici,figlidellaConsolataedell’Allamano,vivonoper- sonalmente o di riflesso negli ambienti in cui operano. Alcuni temi emergono con decisione e segnano un inte- resse specifico,una traccia di cammino che già si è voluta intraprendere:laquestionefemminile,leperiferieurbane, il macrotema della migrazione…ma dietro le quinte di questi grandi scenari si aprono domande di senso su altri aspetti della nostra presenza: quale pastorale,quale ani- mazione, qualestile? U n fattore pare essere certo: lamissione oggi,anche in Europa,èedeveessereunamissionedi insieme.Molte delle storie che qui trovano spazio narrano relazioni pa- storali feconde,dove i carismi degli istituti religiosi si fon- donoconquellipiùpropridelmondolaicale,formandoun abbozzodi stiledimissione chedeveormai essere tenuto presente se si vogliono trovare nuovi ambiti e nuovemo- dalità adgentes nel nostro continente. Ancora una volta, sporgendoci idealmente dal coretto del santuario della Consolata in cui il nostro fondatore, il beato Giuseppe Allamano, soleva ingaggiare lunghe «conversazioni spirituali» con la vergine Maria ci rivol- giamo a lei,madre di ogni consolazione, per avere ispi- razione e luce. U GO P OZZOLI R ubo il titolo di questo editoriale all’articolo di Suor Eugenia Bonetti,missionaria della Consolata,da an- ni impegnata ad offrire «consolazione di strada» a gio- vani donne impigliate nelle maglie della tratta e avvia- te a uno squallido futuro di prostituzione. Forse incon- sapevolmente Suor Eugenia ha colto lo spirito con cui i missionari e lemissionariedellaConsolata,attraverso la CommissioneEuropeadi giustizia,paceed integritàdel creato (Gpic),hannopensatoeorganizzatoquestodos- sier, pubblicato integralmente o in parte da tutte le no- stre riviste. Dietro le quinte di questo lavoro ci siamonoi,missiona- ri in ricerca, tesi a scoprire un volto europeo della con- solazione da offrire al continente che più,nel passato,è stato fornitore di risorse umane e materiali. Oggi, l’Europa si scopre invece sempre più terra di missione e quindi da guardare con occhi differenti rispetto al pas- sato. Con quali occhi? R idefinireconcoraggiolanostrapresenzamissionariain ItaliaeinEuropanonèfacile.Lesfidenuovechel’analisi congiunturale svela impietosamente davanti al nostro sguardoci scopre indecisi,frenati,«vecchi»di etàedi idee, incapaci di scrollarci di dosso uno stile dellamissione ad gentes chenonèpiù.Come i pozzi di petrolioanche i no- stri bacini di drenaggio economico e vocazionale stan- nooffrendovalorimoltodiversi rispettoal passato.Tut- tavia, invece di rischiare la scoperta di alternative mis- sionarie, di nuovi stili di presenza o di una nuova spiritualitàmissionaria incarnatanell’oggi europeo,ten- diamoagiocare indifesa,continuandoadoffrirevecchie soluzioni a interrogativi nuovi e diversi. L’incontro dei missionari che operano nei settori di ani- mazione e di giustizia e pace, tenutosi a Fatima lo scor- so febbraio,ha espresso l’esigenzadi dareuna scrollata al nostromodo classico di essere presenti oggi in Euro- pa. Nel contempo,ha rivelato anche i dubbi, le contrad- dizioni, le difficoltà che quotidianamente si incontrano nel camminareversounautenticocambiodi paradigma per il nostro stile di essere e faremissione. Per una volta, però, abbiamo deciso di non «spararci in unpiede»,torturandoci concifreestatistiche ,madi rac- contare intuttasemplicitàciòchenoi facciamo.Come in ogni cammino di conversione vorremmo iniziare a va- Classe di italiano al Centro Pastorale Migranti di Torino.

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