Missioni Consolata - Giugno 2009
O ccorre molta determinazio- ne per arrivare fino a qui, in Tagikistan.Montuoso per il 93% del territorio, alla fine di tutte le strade, una specie di budello, non ci si capita per caso né lo si attraversa di passaggio verso altre destinazio- ni. Unici accessi nonmontuosi sono dall’Afghanistan e Uzbekistan, due frontiere difficili, per ragioni diverse; via aria i voli sono pochi e costosi. Anche muoversi al suo interno è impresa non da poco.Non appena la neve comincia a scendere, la cir- colazione sugli alti valichi s’inter- rompe e il paese si spezza in tre par- ti: la regione sud occidentale con al suo centro Dushanbe, quella di Khujand al nord e il Gorno Badakh- shan a oriente. Tutte queste regioni sono facilmente accessibili da terri- tori che stanno al di fuori dei confini nazionali,ma al loro interno si trova- no divise da poderose dorsali mon- tane. Quando nel 1895 l’impero russo e quello britannico arrivarono final- mente a un accordo sul confine in Pamir tra le loro rispettive zone d’in- fluenza, si stabilì che esso dovesse seguire il corso del fiume Pianj: la ri- va destra con il Badakhshan e la pro- vincia orientale dell’Emirato di Bukhara rimaneva sotto protettora- to russo, quella sinistra avrebbe fatto parte dell’Afghanistan sotto protet- torato inglese.Ma proprio sulla bas- sa riva sinistra correva la strada di collegamento tra l’est e l’ovest del Badakhshan, che in tal modo rimase in territorio afghano.Una strada al- ternativa attraverso i monti fu co- struita solo nel 1940. Allo stessomodo, il naturale colle- gamento tra Dushanbe e Khujand, TAGIKISTAN Testo e foto di Bianca Maria Balestra Viaggio in un paese quasi... senza storia Nato artificiosamente 80 anni fa come una delle 5 repubbliche sovietiche dell’Asia Centrale, dichiaratosi indipendente nel 1991, il Tagikistan è da sempre uno stato povero, con scarse risorse e difficoltà di comunicazione. La crisi economica mondiale ne aggrava la situazione. PRIGIONIERI DELLEMONTA GNE
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=