Missioni Consolata - Giugno 2009
MISSIONI CONSOLATA «I laici hannomolte responsabilità nella nostra comunità. La parrocchia è molto grande, conta 130 comunità e un solo padre.Difficile visitarle tut- te. Si fa un programma per andare in due comunità al giorno. Il sacerdote ha un lavoro enorme». E continua: «Per le celebrazioni della domenica, quando non c’è il missionario, interviene l’animatore principale che fa“la celebrazione della parola”. L’eucaristia la va a cer- care (di solito a piedi ndr) il nostro ministro preposto e poi la distribuia- mo». Fin dalle origini delle Pccm si av- verte come necessità quella della formazione.Nascono tre centri spe- cifici: il Centro catechetico PaoloVI ad Anchilo (Nampula) per il Nord del paese, il Centro di formazione di Na- zaré (Beira) per il centro e il Centro di promozione umana di Guiúa per il Sud. Il nome del centro di Guiúa fonda- to nel 1972 dai missionari della Con- solata (che ancora oggi lo gestisco- no) si ispirava alla enciclica Populo- rumProgressio di PaoloVI, dove si legge: «È necessario promuovere un umanesimo totale», ricorda padre Francisco Lerma, responsabile del centro per diversi anni. È costituito da una trentina di ca- sette dove ogni famiglia può ricosti- tuire il suo focolare, e diversi locali con aule per formazione, sale, cap- pella, biblioteca.Ma anche un cen- tro sanitario, la residenza dei forma- tori. Intorno al centro ci sono campi utilizzati per alcune attività. La giornata formativa è intensa. Alle sei del mattino le coppie si ritro- vano nel fondo valle di fianco alla missione dove ogni famiglia ha un orto da coltivare. Poi iniziano le ore in aula.Oltre a li- turgia, Bibbia, pastorale, si impara storia del Mozambico, diritti umani, cittadinanza. E poi materie più prati- che: tecniche agricole, informatica, taglio e cucito.Alcune materie sono frequentate da donne e uomini in- sieme, per altre la frequenza è sepa- rata. Le donne, inoltre, accudiscono la casa e i figli,mentre gli uomini continuano la formazione. GUERRA EMARTIRIO Ma il centro non ha sempre vissu- tomomenti facili. Il 13 settembre 1987, in piena guerra civile, i guerri- glieri della Renamo (per la situazio- ne politica si veda MC gennaio 2009) attaccarono la missione. Il ca- techista Manuel Peres fu assassinato e 36 altri laici furono fatti prigionieri. Di alcuni non si seppe mai più nulla. Il centro fu quasi chiuso: annullati i corsi biennali per famiglie, vi si tene- vano formazioni per aggiornamen- to di una o tue settimane. Indirizzati a famiglie e non a individui. La necessità di laici formati è evi- dente, così a fine 1991 si valuta, a li- vello diocesano, se riaprire il centro. Si decide per un’azione coraggiosa e nel marzo del 1992 quindici famiglie giungono a Guiúa per una formazio- ne annuale.Ma ecco che il 21 marzo ancora la Renamo attacca il centro. Questa volta in ventiquattro furono brutalmente massacrati, alcuni do- po interrogatori e torture (vedi box). Altri furono deportati. Nel 2002 padre Sandro Faedi sol- leva di nuovo la questione della MC GIUGNO 2009 25 munità. In ognuna di queste i cristia- ni, corresponsabili, eleggono i pro- pri incaricati dei diversi ministeri. I ministri eletti da tutti mantengo- no questo ruolo di norma per un an- no, inmodo tale che il maggior nu- mero di cristiani possano partecipa- re. Fanno eccezione gli incarichi per i quali occorre una formazione spe- cifica e sono quindi più difficilmente rimpiazzabili. Si tratta del catechista, dell’animatore della comunità e del ministro della parola. Altri ministeri per la liturgia sono: lettore, incaricato del commento delle letture, incaricato dell’eucari- stia, animatore del canto, della musi- ca della danza. In seguito si aggiun- gono il ministero della famiglia, del- l’ecumenismo, dei giovani, degli ospiti, di giustizia e pace. Scelto il ministro, con un procedi- mento democratico e partecipativo, tra le persone di particolare integrità riconosciuta dalla comunità, questi riceve il mandato dall’équipe mis- sionaria durante la celebrazione do- menicale. Alla festa di Pentecoste, i mandati sono rinnovati. Il ministero può anche essere revocato in caso di cattivo comportamento del mini- stro. Un concetto, non sempre facile da applicare, è che il servizio è gratuito, in quanto «servizio alla comunità» e non permanente, affinché leader- ship non diventi esercizio di potere. FORMAZIONE: NECESSITÀ PRIMARIA Elias Mehama è di Mecanhelas, nella provincia Nord del Niassa.Ha 46 anni, in un paese dove l’aspettati- va di vita è di 42.Ha viaggiato tre giorni con la moglie e tre figli per raggiungere Guiúa.Mentre ne ha la- sciati altri cinque a casa, che saranno accuditi dai parenti.Al Centro di pro- mozione umana, lui e la moglie Sa- bina, seguono il corso da catechisti. «Sto studiando diverse materie che mi aiuteranno nel mio servizio e che dovrò trasmettere agli altri fra- telli della mia parrocchia» ci raccon- ta. Al rientro sarà anche lui formato- re di catechisti e animatori anche di altre comunità che fanno capo alla sua parrocchia. Liqueleva. Il laico incaricato dell’economia controlla le cartelle della «decima» versata dai fedeli.
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