Missioni Consolata - Maggio 2009
MISSIONI CONSOLATA di Taiwan vi costruirà un nuovo quartiere.Hanno comprato questa terra per 3 dollari al metro quadro, rivendendola poi a 50 dollari.Oggi unmetro quadro di quello stesso terreno vale 3 mila dollari.Noi l’ab- biamo acquistato all’inizio, quando nessuno voleva comprarlo perché troppo isolato e lontano dalla città. La compagnia ci propose di com- prare questo terreno per costruire un asilo, inmodo da attrarre gente. «Se la gente vede che la chiesa cat- tolica costruisce un asilo, allora sarà più invogliata a venire ad abitare in questo nuovo quartiere» ci dissero. Oggi, dopo 10 anni, il nuovo quartie- re è considerato un quartiere mo- dello nel District 7 . L’asilo ha 300 bambini,mentre ogni domenica alla messa assistono circa 200 persone, di cui almeno 150 sono colf immi- grate dalle regioni settentrionali. E il governo come giudica questo e- spandersi della chiesa cattolica? È stato favorevolmente impressio- nato da questa nostra presenza, tan- to da concederci il permesso di co- struire non solo un asilo e chiesa,ma una vera e propria missione che sca- turisca dai bisogni della gente. Pensa che questa visione favorevo- le dell’impegno sociale della chiesa da parte delle autorità del Sud, possa favorire il dialogo anche in settentrione? Nel Nord c’è molta più difficoltà per diverse ragioni: il governo è tra- dizionalmente meno aperto alle in- novazioni e la chiesa del Nord non ha sufficienti preti. Come vede la chiesa vietnamita in un prossimo futuro? Sarà possibile avere inVietnammissionari stra- nieri? Le confido un segreto che sanno tutti: oggi inVietnam ci sono già molti preti stranieri.Ovviamente non sono presenti sul territorio in forma ufficiale,ma tutti sanno che ci sono, anche gli stessi funzionari del governo. Lavorano nell’educazione e sanità, alcuni sono studenti di lin- gua vietnamita, altri cooperanti. Le racconto un aneddoto. Duran- te l’ultimo conclave, il primo giorno ci sedemmo per cenare e di fronte a me, per puro caso, c’era il futuro papa; alla mia sinistra due cardinali statunitensi, tra cui quello di Chica- go, Francis George che, quando seppe che ero vietnamita,mi svelò che due suoi religiosi erano in Viet- nam, naturalmente in veste non uf- ficiale. Risposi che in Vietnam c’era- no molti religiosi dall’Europa, Cana- da, Usa, Australia, Giappone. Solo a Ho Chi Minh Ville ce ne sono alme- no 40 in veste non ufficiale. Allora Francis George mi disse: «Penso che la polizia sappia chi siano veramen- te, ma chiude un occhio». Risposi: «La polizia nel mio paese non chiu- de mai gli occhi, neppure quando dorme». Son convinto anche io che il gover- no sappia che e quanti siano i reli- giosi «camuffati» inVietnam. Se- condo lei comemai non li espelle? Perché i tempi sono cambiati e so- no cambiati anche i politici. Prima il governo vedeva la chiesa cattolica come un avversario politico e socia- le. Oggi, invece, la vede come un partner con cui può cooperare per costruire il bene del paese. ■ MC MAGGIO 2009 61 Padre e figlio in una via di Ho Chi Minh Ville.
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